DAGLI ITALORUSSI CON FURORE

In base al più recente sondaggio Ipsos sull’opinione degli italiani circa la guerra in Ucraina, pubblicato dal “Corriere della Sera” di martedì 10 maggio 2022, risulta che il 53% sta dalla parte dell’Ucraina, il 41% da nessuna delle due parti e il 6% dalla parte della Russia. Dunque esiste una minoranza di nostri connazionali che non nasconde la propria simpatia per la Russia di Vladimir Putin. Si tratta di una minoranza agguerrita che ha come suo organo di stampa e propaganda “La Verità” di Maurizio Belpietro e Francesco Borgonovo, combattenti in prima linea anche sul fronte dei salotti televisivi.

Ci sono però anche molti combattenti sul fronte di social come Facebook e Telegram impegnatissimi nel sostenere e diffondere le ragioni, o meglio, la propaganda russa di guerra; ad esempio il giornalista Cesare Sacchetti che scrive sul suo canale Telegram: “La perdita dell’ Ucraina non è soltanto la fine di un regime di tagliagole nazisti instaurati al potere da Gerge Soros e Barack Obama. La perdita dell’Ucraina significa la fine dell’ordine liberale globale. La perdita dell’Ucraina significa la fine dell’unipolarismo dello stato profondo di Washington. La perdita dell’Ucraina significa la fine di tutta l’impalcatura di potere che la famiglia Rothschild ha costruito negli ultimi 80 anni”. Dunque poteri occulti, per di più di origine ebraica, stanno manovrando nell’ombra per edificare un nuovo ordine mondiale, ovviamente basato sul capitale finanziario e sullo sfruttamento planetario delle risorse naturali e umane. Se questo non è complottismo che cos’è? Un altro combattente italorusso sul fronte social è tale Lorenzo Capellini Mion, seguitissimo su Facebook, che riesce a postare messaggi del tipo: “Non vengono colpiti obiettivi civili”, come ognuno può constatare dalle notizie e dalle immagini che ci arrivano dagli inviati sul campo (ah, dimenticavo: i giornalisti occidentali sono tutti corrotti e servi della Nato e degli Usa!). Altro post neutrale: “Demilitarizzandola, denazificandola e portando l’Ucraina alla neutralità, l’intervento armato oltre a proteggere i perseguitati del Donbass potrebbe davvero prevenire la Terza guerra mondiale. Certamente chi è interessato a certi traffici tra i quali quelli di virus, di danaro sporco, organi ed esseri umani etc. non sarà contento”. Altri messaggi parlano di laboratori segreti che gli Stat Uniti avrebbero installato in Ucraina per produrre armi chimiche e batteriologiche allo scopo di sterminare i russi senza nemmeno prendersi più il disturbo di ricorre alle armi atomiche.

Il giornalista Cesare Sacchetti

Quanto alle stragi di ucraini come quella di Bucha da parte delle truppe cecene combattenti per Putin, si tratta di menzogne confezionate dall’intelligence inglese o americana allo scopo di far ricadere sui russi la responsabilità di questi crimini di guerra, mentre a uccidere i civili ucraini sarebbero stati gli stessi perfidi ucraini del battaglione Azof! Sembra impossibile ma c’è chi crede a questa versione dei fatti. Ma chi può crederci? Oh, tutti quegli italiani convinti di vivere in un regime sedicente democratico ma in realtà dittatoriale e quindi fieramente antisistema, tanto da posizioni di estrema destra quanto di un’estrema sinistra che rimpiange i bei tempi dell’Unione Sovietica; costoro , per non lasciarsi ingannare dalla propaganda “occidentale” e dei così detti giornaloni e media mainstream , prestano fede alla macchina propagandistica di Mosca. Per esempio il filorusso prof. Pier Franco Lisorini immagina, sulla rivista online “Trucioli savonesi” dell’8/05/2022 , come potrebbe configurarsi una “Lezione di storia in un futuro prossimo”, cito solo due brani del lungo articolo-comizio pro Putin e contro i veri aggressori da remoto della Russia, cioè la Nato e Biden, tramite il cinico e vanesio attore presidente Zelensky. (Primo brano): “Liberatasi dalle ultime scorie dell’esperienza bolscevica e ripreso il filo della propria storia e della propria identità, la Russia è diventata una repubblica presidenziale simile a quella francese e americana, con un capo dello Stato eletto direttamente dal popolo e un capo di governo da lui indicato e approvato dal parlamento.

La strage di Bucha

E’ un sistema multipartitico in cui come nella maggior parte degli stati moderni, il parlamento rappresenta la volontà popolare e nel quale una costituzione formale garantisce – in teoria – l’esercizio della libertà e dei diritti civili e politici. Il presidente gode di un grande potere, non superiore per altro a quello di cui godono i capi di Stato francese e americano; se tale potere ne fa un dittatore, anche questi sono dittatori”. Prima osservazione: da un professore di storia ci si aspetta, a meno che non voglia confondere di proposito le idee ai suoi allievi, che non confonda il presidenzialismo con il semipresidenzialismo. Ora si dà il caso che la Federazione Russia sia una Repubblica semipresidenziale non presidenziale, in quanto conserva istituzioni come il Parlamento, composto da una Camera bassa (la Duma) e una Camera alta (il Consiglio federale) con il potere di confermare con il voto di fiducia il Governo in carica indicato dal Presidente eletto direttamente dal popolo, che può, ove fosse necessario, sciogliere le Camere. Un modello di semipresidenzialismo è il regime vigente dal 1958 nella Quinta Repubblica francese. Quanto al presidenzialismo, che ha il suo modello negli Stati Uniti d’America, le sue caratteristiche sono: una rigida separazione dei poteri, l’esecutivo affidato al Presidente eletto dal corpo elettorale ogni quattro anni, nessun vincolo di fiducia parlamentare, non può sciogliere il Parlamento composto dal Congresso e dal Senato, è a capo dell’apparato burocratico ed è il Comandante in Capo delle forze armate. Questo per dare a ciascuno il suo.

Putin , Macron e Biden

Seconda osservazione: quando l’ipotetico professore di storia immaginato dal prof. Lisorini mette sullo stesso piano Biden, Macron e Putin o ci troviamo davanti a un caso psichiatrico o a un agente segreto al soldo del Cremlino; a smentirlo ha già provveduto, tra gli altri, la giornalista Anna Politkovskaja, autrice del libro testimonianza La Russia di Putin (Adelphi, 2022) assassinata, guarda caso, nell’ottobre del 2006, chissà per conto di chi, mah! (Secondo brano): “Il nostro professore, quando porterà come documentazione quello che ora scrivono i nostri giornalisti farà fatica a capire come si siano presi ad esempi di martirio, di eroismo, di amore per la patria, tagliagole in uniforme che tengono prigionieri civili inermi per farsene scudo, farà fatica a capire come gli stessi giornalisti, politici, ‘intellettuali’ scandalizzati per un braccio teso nel saluto romano possono aver scoperto che in fondo i simboli del delirio sono parte del patrimonio culturale indoeuropeo. E dovrà capire, ammesso che possa riuscirci, come contemporaneamente si possa condannare la Russia perché c’è il sospetto che gli oppositori del governo stentino ad accedere ai mezzi di informazione e assolvere l’Ucraina dove si dà la caccia e si cattura un parlamentare, si fanno saltare per aria rappresentanti delle regioni allofone e per decreto si mettono al bando i partiti di opposizione”.

Prima osservazione: questo brano sarebbe musica per le orecchie di Putin, di Lavrov e di Kirill qualora potessero leggerlo, e verrebbe immediatamente trasmesso dal canale televisivo di propaganda RUSSIA TODAY . Seconda osservazione: la difficoltà (eufemismo) degli oppositori del governo in Russia ad accedere ai mezzi di informazione è solo un sospetto o una realtà documentata? Terza osservazione: quali “intellettuali” hanno scoperto che i simboli nazisti sono parte del patrimonio culturale indoeuropeo? E’ così difficile fare i loro nomi? Quarta osservazione: dalla lezione immaginaria tenuta dal professore di storia immaginato dal prof. Lisorini, si evince che i criminali di guerra sono stati da una parte sola; quindi è stato giusto invadere L’Ucraina, fare strage di civili, di bambini innocenti e violentare donne ucraine? Ha forse notizia di militari ucraini che abbiano violentato donne russe? Insomma, tutta la lezione dell’ipotetico professore è tesa ad assolvere gli aggressori e a colpevolizzare gli aggraditi, complimenti! L’emittente televisiva RUSSIA TODAY non avrebbe potuto fare meglio.


Fulvio Sguerso

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