Da Federico Cafiero a Giuseppi

 In verità le copie di questo bizzarro regolamento della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, che vengono vendute ai turisti nei mercatini di Napoli, sono un falso.

Il detto Facite Ammuina non nascerebbe dal Regolamento della Marina Borbonica, bensì da un ufficiale napoletano, tale Federico Cafiero, che già durante l’invasione dei Piemontesi nel Regno delle Due Sicilie si era unito assieme al suo equipaggio alla nuova Regia Marina Italiana dei Savoia.

Passato dalla parte dei Piemontesi, il Cafiero venne sorpreso a dormire di giorno a bordo assieme al proprio equipaggio e fu messo agli arresti dall’Ammiraglio Piemontese, in quanto ritenuto responsabile di questo fatto grave.

Una volta scontata la pena, Cafiero venne rimesso al Comando e, imparata la lezione, pensò di redigere un regolamento da applicare in caso di future ispezioni da parte degli Ufficiali Piemontesi, appunto titolato Fare Ammuina, ovvero il maggior rumore  e  la maggior confusione possibile per dimostrare l’operosità dell’equipaggio.

 

Navi da guerra  borboniche e Federico II di Borbone

Sono passati esattamente 160 anni e il regolamento di bordo del Fare Ammuina è stato applicato, stavolta, da un odierno discendente dell’allora Regno delle Due Sicilie, il quale nelle sue funzioni di Presidente del Consiglio lo ha perfettamente adattato all’emergenza nazionale dovuta all’epidemia da Covid-19.

Non sto a ricordare ciò che è avvenuto anteriormente al mese di marzo,  perché già nel mio articolo precedente ho  commentato  le mosse tragicomiche dei partiti di Governo durante la Fase 1, quella sanitaria, nella quale l’Avvocato del popolo è riuscito a nominare ben 450 esperti, per la maggior parte alti burocrati dello Stato, che di fatto hanno contribuito – con grande esperienza, appunto – a rallentare ogni tipo di procedimento partorito durante quei tragici mesi, come, per esempio, aver cercato di reperire le mascherine quando ormai era troppo tardi e negli ospedali gli addetti  dovevano lavorare  senza gli indispensabili presidi medici.

Questa volta invece, sono qui a narrare le mosse del Governo giallo-rosso o meglio rosso-giallo, a partire dalla Fase 2, quella successiva al periodo di Lockdown,  che  ha bloccato l’economia del Paese, mettendo in ginocchio la maggior parte delle Aziende e dei loro lavoratori.

Intanto si deve dire che per due mesi le Aziende hanno dovuto chiudere e sospendere le loro attività in quanto obbligate in tal senso da decreti Governativi, quindi essendo  impossibilitate a  lavorare non hanno potuto acquisire le risorse necessarie per adempiere ai propri obblighi contrattuali, perché mentre i costi di gestione continuavano a correre  il Lockdown non permetteva loro di  produrre entrate, per cui sarebbe stato dovere del Governo farsi carico delle necessità primarie delle Aziende, come peraltro è avvenuto in quasi tutti i Paesi occidentali alle prese  col Coronavirus.

Nella maggior parte dei Paesi è infatti accaduto che provvidenze a fondo perduto siano arrivate  direttamente sul conto corrente dei cittadini per soddisfare le loro esigenze primarie  (helicopter money); al contrario, malgrado i 450  esperti ingaggiati, in Italia inizialmente il Governo non si è proprio interessato delle conseguenze  economiche,  che  inevitabilmente  sarebbero  arrivate a cascata a seguito della crisi sanitaria, al punto che di provvidenze, ad oggi, ne sono arrivate ben poche.

Helicopter money

Il Governo di Conte Giuseppi, composto per i 4/5 da illustri conterranei nonché discendenti del citato Federico Cafiero, ha seguitato  a comportarsi come da regolamento redatto dall’antico antenato e precisamente Facendo Ammuina, a cominciare dal primo Decreto Cura Italia,  dove si sono sbandierati finanziamenti per 350 miliardi, ma che in verità  i miliardi stanziati sono stati solo 5 (cinque),  con l’illusione  di trasformarli con l’effetto volano, a  350  ovvero 70 volte il reale importo stanziato, il che vuol dire letteralmente dare i numeri e prendere per il naso i cittadini.

Dopo di che, arriva il Decreto Liquidità di 450 miliardi (la bodenza di fuogo), un’altra applicazione del regolamento di Cafiero per fare  fumo e confusione. Infatti lo Stato non immette 450 miliardi di liquidità, come pomposamente annunciato, ma tale liquidità deve essere immessa dalle banche e, come ben si sa, le Banche sono Enti Privati, soggetti per legge alla vigilanza della Banca D’Italia e  alle Regole di Basilea, per cui, anche se tali finanziamenti sono garantiti dallo Stato, le Banche, malgrado “l’atto d’amore” richiesto dal Presidente del Consiglio, non possono erogare automaticamente finanziamenti senza effettuare regolari istruttorie, le quali chiaramente privilegiano quelle Aziende ben capitalizzate, che pur avendo subìto danni non hanno problemi di sopravvivenza, mentre le piccole imprese, col fiato corto, spesso non vengono nemmeno considerate e quindi destinate a morire o finire nelle mani degli usurai mafiosi.

In tutta questa situazione, nella quale il Presidente del Consiglio appare ogni sera in televisione per dimostrare che esiste, Giuseppi continua imperterrito a Fare Ammuina, inondando il pubblico di annunci,  ma soprattutto usando male i congiuntivi ma molto bene il futuro e il gerundio e cioè  “… faremo, abbiamo messo  un occhio di attenzione, disponendo, eccetera …” il tutto senza nemmeno l’ombra di una precisa strategia globale, un piano d’azione, un obiettivo concreto.

Purtroppo senza una precisa strategia globale, soldi non ne arrivano né ai piccoli imprenditori né tanto meno a molti lavoratori senza occupazione o in cassa integrazione e, visto che le previsioni post pandemia già si sapevano tre mesi prima, viene da chiedersi: “ma i 450 esperti ingaggiati di cosa si occupavano? Perché, fra tutti gli esperti, nessuno ha pensato di mettere in cantiere le dovute procedure di emergenza per aggirare tutti i passaggi della nostra pletorica burocrazia italiana, che sempre si frappone in qualsivoglia decisione istituzionale?

Ma visto che i 450 esperti non erano nemmeno riusciti a recuperare in tempo le mascherine, i reagenti e i vari presidi medici, viene nominata un’ulteriore task force, con il vertice di comando a Londra, che di fatto commissaria i Ministri dello Sviluppo e del Mezzogiorno  e che aumenta ulteriormente la pletora dei tecnici al comando, umiliando  ulteriormente la democrazia, senza peraltro risolvere i problemi sociali che ancora oggi attanagliano i cittadini e che stanno causando forte malessere e addirittura suicidi.

Per contro, diversamente dai 450 esperti, la politica non ha dormito completamente, infatti di risposte chiare e precise ne ha partorito tre:

1 – per le rivolte coordinate delle carceri, ha prontamente predisposto la liberazione di circa  500  capi mafia;

2 – per le richieste del terrorismo islamico,  ha prontamente pagato il riscatto e concesso una  platea  mediatica ai terroristi;

3 – per le richieste degli sfruttatori di quello che Marx chiamava “esercito industriale di riserva”  ha prodotto una sanatoria per 600.000 clandestini.

Tre casi dove la resa incondizionata dello Stato è stata palese e prodromica di ulteriori e nuove  richieste, che già covano nell’aria e che ricordano vagamente gli ultimi tempi del Regno di Sicilia, quando governava Franceschiello O’ Fatalista – Francesco II di Borbone.

Dulcis in fundo, arriva il Decreto Rilancio, con il quale apparentemente dovrebbero esserci 55 miliardi di soldi veri, che però saranno dispersi in mille rivoli per accontentare tutte le brame dei componenti del Governo, in special modo delle 5 Stelle, partito politico che ormai è diventato una sorta di quello che era il Partito Social Democratico di Pietro Longo che, distribuendo mance e mancette nei  suoi collegi elettorali per lo più meridionali, spera di non scomparire in caso di elezioni, perché prima o poi le elezione si dovranno pure fare.

Il grosso problema tuttavia sta nel fatto che, al contrario di Franceschiello O Fatalista, il Presidente Conte Giuseppi, al di là delle tragicomiche politiche narrate, tra Task Force, DPCM, Dichiarazioni di emergenze continue e sub-dirigismo UE, sta perpetrando per conto del PD uno scippo della Democrazia.

A marzo scorso il Parlamento Ungherese, con 137 voti a favore e 53 contrari, aveva conferito al Primo Ministro Orban pieni poteri per far fronte all’emergenza Covid-19. Dopo i numerosi inviti della Commissione Europea è stato lui stesso ad annunciare il ritorno alla normalità per la fine di Maggio, mentre dalle nostre parti i pieni poteri pare continueranno sino al 2021.

V’è da dire che il Primo Ministro ungherese, pur avendo ottenuti i pieni poteri grazie al 70% dei voti del suo Parlamento, li ha mantenuti per soli due mesi, mentre dalle nostre parti pare che con la scusa dell’epidemia si tiri ad arrivare al semestre bianco, per poter mantenere i poteri  per ulteriori sei mesi,  contando sotto sotto nel frattempo, come già  avvenuto in passato con Berlusconi, su qualche aiutino proveniente da quelle fronde della Magistratura colluse col PD, come proprio in quest’ultima settimana è venuto alla luce.

Quando si accorgerà la Commissione Europea che quello che sta avvenendo in Italia è molto più grave di ciò che è accaduto in Ungheria e che il PD, da ormai 10 anni, sta governando il Paese senza avere i voti?

Visto che con Orban sono stati tanto severi, siamo forse  in presenza di una strategia lungimirante e più sottile?

Vittorio Emanuele II e Francesco II

Quattro mesi prima della partenza dei  Mille, Vittorio Emanuele II scriveva a Francesco II O’ Fatalista: “La casa Savoia non è mossa da fini ambiziosi o da brama di signoreggiare l’Italia … lungi dal volere e dal desiderare che sia turbato alla Reale Casa di Napoli il pacifico possesso degli Stati che gli appartengono … non sarebbe migliore salvaguardia dell’indipendenza d’Italia che il buon accordo fra i due maggiori potentati di essa.”

A pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca: vuoi vedere che al nord dell’Europa c’è qualcuno che sul nostro povero Paese nutre ambizioni “Sabaude”?

 

 SILVIO ROSSI  Consigliere Comunale LEGA NORD 

 

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