Crudeltà nel Giorno della Memoria

 Nel Giorno della Memoria, l’orribile fantasma del Male assoluto si è materializzato in un’amena località balneare della provincia di Livorno. A rendere ancor più pazzesco il crudele episodio è la giovane età dei protagonisti, l’età dell’innocenza, che dovrebbe invece essere al riparo da tali brutture. L’immagine spettrale traspariva dal volto tutt’altro che radioso di due ragazzine di 15 anni che si sono accanite contro un bambino ebreo dodicenne con metodi che non sarebbero dispiaciuti ai teutonici sgherri di Hitler.
Oltre agli insulti, le botte e gli sputi, le autrici dell’inqualificabile gesto hanno concluso la loro aggressione con la più tremenda delle ingiurie: “Devi morire nel forno”. Qualcuno, anzi, più di qualcuno, ha provato a minimizzare l’episodio definendolo un caso isolato, una bravata adolescenziale, che però tale non è. Abusi simili, perpetrati con protervia, ira e arroganza, non sono il frutto del caso, bensì dell’ignoranza, di un clima sociale e familiare degenerato all’inverosimile e che trova facile alimento nelle follie dei cattivi profeti annidati nei gangli della società.
Chiedersi perché tali escrescenze morali possano ancora accadere, lasciando traumatizzate per sempre le vittima di cotante inaudite crudeltà, è una domanda che non consente di dormire fra due guanciali.

Renzo Balmelli da L’avvenire dei lavoratori

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