Cosa ha lasciato il covid nella p.a.?

Cosa ha lasciato il covid nella p.a.?

Cosa ha lasciato il covid nella p.a.?

La ministra Fabiana Dadone valorizza il ruolo della pubblica amministrazione e le nuove competenze acquisite dell’apparato durante l’emergenza Covid.
Nei mesi di lockdown la farraginosa macchina pubblica ha dovuto inventarsi un nuovo modo di elargire servizi al cittadino. 
La burocrazia ha fatto vedere il suo volto e, laddove gli uffici sono popolati da persone capaci, sono state trovate soluzioni innovative che hanno tentato di semplificare l’iter di molte procedure. Videochiamate, invio di modulistica e certificazioni a mezzo mail, sono solo alcune tra le soluzioni adottate. Ciò ha dimostrato, ancora una volta, che non tutte le realtà sono uguali e che troppo spesso le soluzioni sono lasciare ai singoli e non adottate in maniera omogenea. Le competenze degli impiegati pubblici che più si sono rivelate utili sono state quelle informatiche e considerando che l’età media degli impiegati della p.a. è di circa 55 anni (non certo generazioni tra le più digitali) si può capire quali siano stati gli sforzi fatti. 

 


La ministra Fabiana Dadone e lo smart working

 

Lo smart working, reso dai decreti modalità normale di svolgimento dell’attività lavorativa, é stato realizzato non solo grazie all’impegno ma anche con l’utilizzo delle attrezzature degli impiegati della pubblica amministrazione (pc, smartphone, linee telefoniche).

Chissà cosa potrebbe inventare Checco Zalone a tal proposito!

Disservizi ce n’erano e ce ne sono stati, certo è che, facendo di ogni erba un fascio, si rischia di far dietrologia piuttosto che ricercare le cause effettive dei fenomeni. 

Per quanto possa sembrar strano la media dei lavoratori in Ue é di poco superiore a quella dell’Italia. La tanto auspicata quota 100 ha spopolato alcuni settori della p.a. e la scelta di non rendere disponibile l’utilizzo delle graduatorie di altri comuni ha, complicato le cose di non poco. I raccoglitori del fiore delle Alpi osannano: finalmente i vincitori dei concorsi resteranno nel luogo di residenza. I pentastellati sono certi che il blocco delle graduatorie abbia eliminato “strani” accordi corruttivi tra candidati e amministrazioni ma, uno degli effetti di questa norma è stato quello di impedire il tour over e di “eliminare” la memoria storica di molti uffici.

Come lavoratrice alle prese con lo smartworking ho particolarmente apprezzato la possibilità di conciliare i tempi, la totale eliminazione del tempo trascorso in viaggio. Per la società meno emissioni di co2, per i lavoratori un risparmio che incrementa, seppur di poco, il potere d’acquisto della propria retribuzione. 

La scelta della sindaca torinese di confermare il lavoro agile per circa 1600 impiegati comunali, circa il 18% dei lavoratori torinesi, è innovativa ed auspicabile, non in vista di un temuto ritorno dell’epidemia ma piuttosto in considerazione di un miglioramento della qualità della vita di molti lavoratrici e lavoratori, l’alleggerimento del traffico, la fruizione dei servizi da parte dei cittadini direttamente al domicilio.

Sembra che il negoziato tra Anci e governo di questi giorni stia andando in questa direzione e particolare attenzione dovrà essere data alle fasce deboli, intendendo con questo tutti coloro che non mangiano insalate di cibernetica. Stando ai dati Istat nella nostra regione le famiglie che non hanno una connessione ad internet perché non la ritengono utile sono più della media nazionale.

Nessuno amava Goldrake quanto me!

 

 CRISTINA RICCI

 

 

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