Consiglio comunale di Albenga 24 giugno 2016

Consiglio comunale di Albenga

24 giugno 2016

Consiglio comunale di Albenga

24 giugno 2016

Venerdì 24 giugno alle ore 20.45, presso il palazzo del Comune di Albenga è stato convocato, in seduta straordinaria, il consiglio comunale


Molti i punti all’ordine del giorno:

– Comunicazioni del Sindaco.

1) Mozione a firma dei Consiglieri Guarnieri, Porro Ciangherotti e Perrone avente ad oggetto: “Salvaguardia del mantenimento e funzionamento dell’Ospedale S. Maria di Misericordia di Albenga”.

2) Richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio comunale presentata da n. 4 consiglieri d’opposizione (Ciangherotti, Guarnieri, Perrone e Porro) con nota protocollo n. 26836 sell’argomento relativo alla salvaguardia del mantenimento della funzione pubblica dell’Ospedale santa Maria di Misericordia di Albenga.

3) Presa d’atto della nomina della carica di Assessore del Sig. Alberto Passino – Adempimenti conseguenti, in relazione al nuovo assetto della Giunta Comunale, in applicazione degli art. 46 e 64 del D. lgs. 18.08.2000 n. 267 – Surroga del Consigliere comunale Alberto Passino.

4) Elezione del Presidente del Consiglio comunale.

5) Ratifica della deliberazione della Giunta comunale n. 175 del 09.06.2016 avente ad oggetto: “Variazione al Bilancio di Previsione 2016/2018”.

6) Lavori di conferimento all’impianto consortile di Borghetto Santo Spirito dei reflui dei Comuni di Alassio, Albenga, Cisano sul Neva, Garlenda, Laigueglia, Ortovero, Villanova d’Albenga e Zuccarello e di ampliamento dell’impianto consortile stesso – Progetto definitivo del I° lotto – Assenso al progetto in variante parziale al PRG vigente ed al PUC in itinere comportante apposizione del vincolo preordinato all’esproprio.

7) Riscatto della proprietà degli impianti di illuminazione pubblica di Enel Sole S.r.l., ordine agli uffici di ingiungere ad Enel Sole la consegna degli impianti e la comunicazione dei contratti di Enel Sole con i terzi funzionali alla gestione e manutenzione degli impianti.

Si è deciso di invertire i punti facendo diventare il punto 3 il primo, per permettere al nuovo consigliere di partecipare alle discussioni.


L’ex sindaco Rosy Guarnieri ha dato il benvenuto in consiglio al neoconsigliere Vittorio Varalli dicendo come lui, avendo dichiarato di voler essere indipendente gruppo pd sia effettivamente nel Pd (il consigliere Varalli si era candidato nella lista civica di centrosinistra “Talea”) e che la nuova politica non ha nulla di nuovo e come le liste civiche pian piano confluiscano nei partiti facendo l’esempio della consigliera Molineris, candidata in una lista civica e successivamente confluita nel gruppo Pd, e come il neoconsigliere Varalli non rappresenti la lista civica per cui si è candidato.

L’esponente del Movimento Cinque Stelle Francesco Di Lieto, sulla scia della consigliera Guarnieri, ha espresso il suo disseso riguardo alla scelta del consigliere affermando come il progetto Talea, a cui molti hanno creduto, sia stato abbandonato facendo sì che la lista non sia mai più rappresentata in consiglio comunale portando alla mancanza di rispetto verso tutti coloro che hanno creduto in quella lista.

Il neoconsigliere Varalli, non vedendo scandalo per la sua scelta, ha evidenziato come spesso le liste civiche nascano come contributo elettorale e che quindi un candidato sia libero di lasciarla a suo piacimento.

Ringraziando tutti, il neoassessore Passino ha detto come siano strumentali le analisi politiche nelle liste civiche e come il lavoro sia valutato dagli stessi cittadini.

Eraldo Ciangherotti, consigliere di Forza Italia, ha invece trovato l’intervento dell’assessore Passino “da telenovela” definendo l’assessore “un arrivista” che ha tenuto fuori nel 2014 il consigliere Varalli per i propri interessi trovando squallido l’atteggiamento di Passino citando le dimissioni, avvenute circa due settimane fa, del dottor Gasco dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Oddi dichiarando come il signore il questione fosse in disaccordo sulle scelte di Talea ritornando però sui suoi passi ritirando le stesse con l’appoggio di tutti.


Manlio Boscaglia, consigliere di minoranza di una lista civica, ha dichiarato come la sua lista di appartenenza non sia una “stampella” condividendo il programma del sindaco Cangiano nella quasi totalità ribadendo l’importanza delle stesse liste civiche anche per gli stessi cittadini e ricordando come molte elezioni siano state vinte grazie alle stesse.

L’assessore Mariangelo Vio ha espresso la sua vicinanza al neoconsigliere evidenziando come ognuno possa scegliere liberamente e come non sia corretto attaccare un consigliere sul piano personale.

Maurizio Arnaldi, appartenente al Partito Demnocratico, ha invece evidenziato come la cosa più importante sia la possibilità di poter fare dichiarazioni di voto autonome, mentre la consigliera Camilla Vio ha ribadito che dire che la lista Talea non sia presente è un errore.

Il consigliere del gruppo misto Massimiliano Nucera, condividendo il modo di Varalli di fare politica svincolato dal Pd, si è dichiarato perplesso della scelta del neoconsigliere anche alla luce degli eventi passati, nei quali Varalli, quando sedeva tra i banchi della minoranza ha spesso criticato il Pd mentre ora lo rappresenta.

Eleonora Molineris, consigliere di maggioranza, ha invece ribadito come le liste civiche possano portare in consiglio persone competenti e preparate come Camilla Vio, grazie alla quale sono state portati avanti numerosi lavori.

Il sindaco Giorgio Cangiano, esprimendo il suo appoggio a Varalli, ha dichiarato come, alcune volte, possa essere più facile essere all’opposizione per poter dire quanti voti si avranno alle elezioni sucessive e come sia al governo di Albenga per il bene della città stessa.

Per quanto riguarda il punto 3, nuovo punto 2, il consigliere Ciangherotti ha dichiarato come l’ospedale sia stato realizzato grazie a donazioni private e come nel decennio 2005-2015 la regione abbia scelto di chiudere alcuni reparti importanti, quali la chirurgia, l’ortopedia, la ginecologia e la rianimazione. Il progetto sperimentale GSL di gestione privata di un reparto all’interno di un ospedale pubblico, che terminerà nel mese di luglio, vede la giunta regionale e nello specifico l’assessore alla sanità Viale coinvolta nell’intero processo. Un’esternalizzazione totale dell’ospedale non sarebbe una buona soluzione e i sindaci del territorio chiedono di essere ascoltati anche se la sanità è materia prettamente regionale e gli stessi non sono stati coinvolti dall’assessore Viale nelle decisioni prese per la tutela del reparto.


 

Una soluzione ottimale, a detta del consigliere, sarebbe quella di creare un presidio unico su due sedi chiamato “Ospedali riunti Santa Corona e Santa Maria di Misericordia” con pronto soccorso in entrambi i presidi e creare a Santa Corona un DEA di secondo livello spostando la cardiologia da Chiavari a Pietra Ligure e di come sia ottimale un progetto di pubblico-privato. La soluzione migliore sarebbe, secondo Ciangherotti, avere due DEA di secondo livello nella regione, che potrebbero essere il San Martino di Genova e l’ospedale di Albenga, ma per avere una soluzione ottimale occore tuttavia un integrazione con il Santa Corona.

Il capogruppo del Pd Emanuela Guerra ha evidenziato come entrambi gli schieramenti siano d’accordo nel sollecitare la regione riguardo a questo tema e di come sia importante creare un unico presidio ospedaliero con Pietra Ligure senza divergenze tra i due ospedali. La consigliera ha dichiarato come la posizione dell’assessore Viale abbia svilito il ruolo dei sindaci e di come occorre avere al più presto risposte chiare e precise anche dal governatore Toti.

Rosy Guarnieri, consigliere di minoranza ed ex sindaco, ha espresso la sua soddisfazione nel vedere come questo argomento abbia messo d’accordo tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale e di come la sanità provinciale sia peggiorata negli ultimi 10 anni, avendo avuto 3 presidi, di cui due di base (Albenga e Cairo Montenotte) e un complesse frutto di promesse politiche e, sucessivamente, di come sia stato penalizzato il ponente in favore di Savona e di come gli accorpamenti siano stati fatti con logica politica, avendo DEA di primo livello a Savona. L’ASL 2 (savonese) ha avuto, a detta della consigliera, il maggior numero di strutture l’ospedale di Albenga solamente il reparto di medicina e di come si debba guardare favorevolmente al modello di Imperia-Sanremo, che ha un presidio su tre stabilimenti.

Secondo l’ex sindaco Guarnieri sarebbe un’ottima soluzione portare la reperibilità chirurgica a 7 giorni su 7 e spostare ortopedia protesica ad Albenga, insieme alla chirurgia della mano, con un conseguente DEA di secondo livello in modo da far sì che l’ospedale di Albenga sia un polo di attrazione per il turismo sanitario e questo progetto sarebbe realizzabile con l’aiuto del vicesindaco Tomatis, medico di professione, che ha dichiarato come la soluzione messa in atto dalla consigliera Guarnieri sia buona e come l’ospedale di Albenga si possa ulteriormente ampliare, anche in luce al fatto che l’ospedale Santa Corona si presenta più vecchio e fatiscente rispetto al nosocomio ingauno.


L’impegno verbale dell’assessore Viale, secondo Tomatis, non è stato seguito dai fatti e ciò si può vedere anche dalla continua riduzione dei servizi, che comporta la riduzione delle giornate di utilizzo della sala operatoria con il conseguente aumento dei tempi d’attesa e la decisione di recarsi fuori regione, scelta molto pericolosa a detta del vicesindaco.

Il dottor Tomatis ha anche dichiarato come sia importante coinvolgere anche i comuni vicini e come l’idea di privatizzare reparti non sia del tutto ottimale, in quanto verrebbero conservati solamente i reparti più redditizi.

Il primo cittadino, sperando che la delibera venga votata da tutti, ha dichiarato come il tema della sanità sia importante per tutti gli schieramenti politici e di come sia un tema difficile in quanto le scelte ricadono sul territorio. Le scelte dell’assessore Viale, secondo Cangiano, non sono state molto chiare e occorre capirne la motivazione anche alla luce dell’incontro avvenuto in regione e di come occorra al più presto un bando, che sarà relizzato purtroppo in tempi lunghi.

Il punto in questione, trovando il consenso da parte di tutte le forze politiche, è stato approvato all’unanimità.

Il quarto punto, che prevedeva l’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale, ha visto il neoconsigliere Varalli, dopo la votazione, assumere il ruolo.

Al quinto punto, che prevedeva una variazione di bilancio, l’assessore Allaria ha dichiarato necessaria una variazione di 25.000 euro per l’acquisto di un autovelox mobile, di cui la città necessitava dovendone condividere uno con il comune di Loano. Sono stati usati circa 50.000 euro per la videosorveglianza, i quali sono stati finanziati con gli oneri e un’altra variazione necessaria è stata quella di circa 74.000 euro per la restituzione di oneri di urbanizzazione. Sono stati iscritti a bilancio circa 77.000 euro per assistenza legale per la quale viene usata una parte di avanzo.

La variazione, che ha visto 10 voti favorevoli e 6 contrari, è stata approvata.

Il primo cittadino, per ciò che riguarda il sesto punto, ha espresso la necessità di apportare una variante al PUC ed al PRG per ciò che riguarda l’area servizi tecnologici e il conseguente esproprio dei terreni coinvolti. La riduzione delle dimensioni dell’impianto, a detta del sindaco, avranno un impatto molto positivo anche per ciò che riguarda i limiti di altezza posti dalla soprintendenza per le avanserre. La commissione paesaggistica ha dato parere positivo al progetto e la depurazione è molto importante per la città, anche se molti hanno dichiarato come fosse migliore il progetto di Villanova. Secondo Cangiano si è giunti a questo punto per le non-scelte delle passate amministrazioni e occorre adottare una soluzione al più presto per evitare la sanzione comunitaria di 15.000 euro al giorno per le città al di sopra dei 15.000 abitanti che non hanno depurazione e che provoca un danno enorme per la città anche perché lo stato si rivale sulle singole amministrazioni.

L’allaccio a Borghetto, che prevedeva un finanziamento di 4.000.000 di euro se si rispettavano i tempi, a causa delle sanzioni comunitarie ed alla mancanza del finanziamento, non è più realizzabile. La soluzione ottimale, che era quella di Villanova, divenuta infattibile a causa della mancanza di finanziamenti ed essendo la società in liquidazione, ora non esiste più e perciò occorre, secondo il sindaco, cercare una soluzione che eviti alla città un blocco totale e che abbia come obiettivo la depurazione totale di Vadino.

L’ingegner Gallea, in seduta informale, ha spieagto come l’impianto può eliminare i volumi in eccesso facendoli arrivare di notte mettendoli in una grande vasca e richiamarli quando si ha necessità. La condotta in arrivo a Borghetto e la condotta che Ceriale ha posato in ritorno per l’acqua depurata permette un uso della condotta in uscita dall’impianto di depurazione e di come, se fosse al contrario, tutti i trattamenti arriverebbero a valle. Attualmente sono presenti tre scarichi (a Vadino, in Via 8 Marzo e in Via Che Guevara). Il progetto proposto dalla provincia denomintato “La Serra” comprende 1 volume fuori terra per i pretrattamenti e 1 volume porta interrata, che comprende una vasca per la gestione dell’impianto. Molto importanti le operazione estetiche che comprendono una sopraelevazione del piano campagna, una cabina elettica spostata e un cambiamento delle aree esterne con la possibilità di pannelli fotovoltaici.


Ritornando alla seduta formale, il consigliere Ciangherotti ha dichiarato come non sia esente da responsabilità il sindaco Antonello Tabbò e l’allora vicesindaco Franco Vazio[1] e di come nel 2012 l’Unione Europea abbia sanzionato Albenga per il mancato trattamento delle acque reflue.

Nel 2013, secondo il consigliere, vi era la possibilità di ampliare il depuratore di Borghetto per portare i reflui di Albenga e come nel 2014 sia comparsa l’idea del grigliatore a causa del mancato dialogo tra Albenga e Borghetto. Sucessivamente si è riscontrata la possibilità di collegarsi a Borghetto con un intervento comprensoriale per il quale tutti si sono dichiarati d’accordo. A fine 2014 è comparso tra la provincia ed il comune un protocollo d’intesa che prevede la progettazione di un collettamento condivisa con il comune, che impegna a dare alla provincia i fondi accantonati per realizzare il primo lotto. Gli obiettivi non sono stati mantenuti e c’è stato un recesso e la serra sul lungomare, secondo il consigliere, non è la migliore per il turismo e fa scalpore il silenzio-assenso per il luogo del grigliatore per il quale è già stato presentato un esposto dalla procura per un’incompatibilità al limite del penale.

Manlio Boscaglia, consigliere di maggioranza, ha dichiarato il suo disseso a questo progetto a fornte dei suoi 20 anni nel “Comitato di San Giorgio” contro questa soluzione e di come sarebbe stata una buona idea mettere nel PUC stesso la salvaguardia delle zone rurali. Il sindaco Viveri, indicando un sito, fece nascere nel lontano 1997 il “Comitato civico di San Giorgio”portando ad un progetto parziale delle fognature approvato nel 1991. Il sindaco Mariangelo Vio[2], dopo circa 10 anni, fermò il progetto e si è potuto riscontare, specie nella zona di Salea, una forte concentrazione di sostanze cancerogene.

Il progetto, secondo il consigliere, di portare le fognature a tutta la città è ottimo, ma non è così per il pompaggio in regione Antognano con il conseguente scarico in mare. Il sottosuolo di Piazza Petrarca è sito storico, quindi non è possibile andare a Borghetto e quindi il progetto originario è destinato a cambiare nella sua totalità. Il consigliere ha anche dichiarato che sarebbe un’ottima soluzione l’allargamento del depuratore di Campochiesa e di come avere un depuratore vicino alle spiaggie non sia una soluzione ottimale.

Di diversa opinione il consigliere Arnaldi, che ha ribadito come il progetto non sia uno dei migliori ma occorre capirne lo scopo, che è quello di depurare la città, e non considera la serra che verrà costruita un “ecomostro” ed è falso dire che Albenga prende i reflui di Alassio e Laigueglia.

Eleonora Molineris ha dichiarato come la depurazione sia civile ed occore una soluzione per un percorso iniziato 20 anni fa che va oltre i partiti politici. Con Villanova, a detta della consigliera, si è persa un’opportunità per un progetto che era migliore lasciato per occasioni politiche. Il nuovo progetto, che ha un impatto minore rispetto a quello originario, non permette tuttavia di poter pensare alla bandiera blu per Albenga, anche a causa dell’inquinamento riscontrato a Pietra Ligure e lungo la foce del Centa.

Il consigliere Di Lieto ha evidenziato come la depurazione sia una brutta parentesi per Albenga e di come l’attuale sindaco debba fare le scelte peggiori a causa delle amministrazioni che si sono succedute negli anni. Il consigliere ha riscontrato nel sindaco disponibilità al dialogo e di come si parli dal 2013 di un eventuale allaccio a Borghetto, che è possibilie dopo il trattamento del territorio.

Alla fine del 2014 viene firmato il protocollo d’intesa con la provincia e il responsabile, secondo il consigliere, è l’assessore Mariangelo Vio, da cui si attendono suggerimenti per migliorare il progetto. Nel PUC la parte legata alla depurazione è stata stracciata perciò occorre creare una commissione paesaggio ad hoc per cercare di risolvere il problema, che vedrebbe come buona soluzione anche una raccolta di proposte in un documento tecnico. Occorre, a detta del consigliere, ridimensionare i volumi della depurazione e di come non sia necessario convocare una commissione ambiente quando tutto è già stato deciso.

Il vicesindaco Tomatis ha dichiarato come nessuno sia contrario al depuratore ma nessuno lo voglia fare e di come il vero ecomostro sia il mare sporco. Tomatis ha inoltre espresso la volontà di fidarsi dei tecnici e di come, grazie alle nuove tecnologie, non si avvertirà alcun odore nei pressi del depuratore.

Ginetta Perrone, consigliera di minoranza di Forza Italia, ha dichiarato come il vicesindaco non capsica le motivazioni della minoranza che ha intenzione di non appoggiare il progetto e di come il luogo del depuratore sia stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale di alcuni e di come la depurazione sia necessaria tenendo però in considerazione altri siti che presentano un rischio di esondazione più basso. Secondo la consigliera, un sito ottimale sarebbe quello del poligono di tiro di Salea e il sito scelto ora non piaccia al sindaco, cosa detta anche dai giornali.

L’assessore Passino, ringraziando l’ingegnere, ha evidenziato come il progetto sia della provincia e che l’area di Salea citata dalla consigliera non è del comune bensì del demanio e occorre tuttavi dare risposte alla città.

Massimiliano Nucera ha posto all’attenzione di come la depurazione sia stata importante per tutti i candidati sindaco alle amministrative del 2014 e di come non si parlava assolutamente di grigliatore durante la precedente amministrazione e si chiede perché Albenga debba farsi carico della depurazione di altri comuni, che inevitabilmente comprometterà il turismo.

Secondo il consigliere di maggioranza Munì questi argomenti toccano tutti e non si può dire che non è stato fatto nulla per la città e che i veri ecomostri erano il forno crematorio e i due grattacieli vicini alla sede dell’ex ortofrutticola[3]  e spostare il depuratore sarebbe una presa in giro per i cittadini.

Liliane Plumeri, consigliera del gruppo misto[4], ha dichiarato come il ritocco al progetto iniziale sia di poco conto e si è dichiarata contraria al progetto.

Il capogruppo del Pd Emanuela Guerra ha ribadito come sia difficile comprendere la minoranza e la loro difficoltà nel capire come secondo loro si dovrebbe proseguire. Il progetto, secondo la consigliera, non è perfetto ma le variazioni lo possono solo migliorare ed è importante per tutti assumersi le proprie responsabilità.

La consigliera della Lega Nord Cristina Porro ha evidenziato come la maggioranza voglia dare un’idea di una minoranza non responsabile e di come non vi sia stata attenzione all’iter di progetto arrivando sempre tardi sulle cose importanti. Il grigliatore, a detta della consigliera, si può realizzare ma in un altro sito ed è inacettabile che la provincia metta il naso negli affari in una questione prettamente cittadina, mentre Rosy Guarnieri dichiara come l’ingegnere dovesse essere interpellato prima.

L’assessore Vio ha messo in evidenza come questo progetto non sia stato voluto dall’amministrazione ed ha puntato il dito contro Massimiliano Nucera[5] accusandolo di non essersi posto il problema quando era assessore al turismo.


Giorgio Cangiano ha ribadito come la depurazione sia importante per la città e l’obiettivo sia portare la depurazione a Vadino. A detta del primo cittadino il protocollo d’intesa è uno dei risultati più importanti e presto ogni città avreà il suo grigliatore. Il non scegliere porta la città alla rovina e questa, secondo il sindaco, è la scelta migliore.

La pratica viene approvata con il voto contrario della minoranza e del consigliere Boscaglia.

L’ultimo punto, discusso dal consigliere Boscaglia, che ha evidenziato come il riscatto di 870 punti luce dati in affidamento nel 1986 e affidati con un accordo decennale del 2009 ad Enel Sole, possa portare alla città un risparmio di 42.000 euro annui ed occorre realizzare una gara per la gestione degli stessi, ha trovato l’accordo del consigliere Di Lieto e di Rosy Guarnieri, che ha ricordato come l’accordo con Enel Sole fosse dispendioso a fronte di un servizio pessimo ed è stato approvato all’unanimità.

SELENA BORGNA



[1] Antonello Tabbò è stato sindaco di Albenga dal 2005 al 2010.

[2] Mariangelo Vio è attualmente assessore all’agicoltura presso il comune di Albenga.

[3] Entrambi i progetti erano della precedente amministrazione di Albenga.

[4] Liliane Plumeri era consigliera di maggioranza nel Partito Democratico e sucessivamente è passata con il gruppo misto di Massimiliano Nucera, entrando così nella minoranza.

[5] Massimiliano Nucera è stato assessore al turismo durante l’amministrazione Guarnieri.

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