Condizionati a Credere

Libro sorpresa e coinvolgente di un ingegnere di Loano, ex dirigente Eni
“Condizionati a credere”, tra filosofia e quesiti
Dall’idea di Dio alle scelte politiche
In vendita nelle principali librerie della Liguria

Libro sorpresa e coinvolgente di un ingegnere di Loano, ex dirigente Eni
“Condizionati a credere”, tra filosofia e quesiti
Dall’idea di Dio alle scelte politiche
In vendita nelle principali librerie della Liguria
 

 L’autore del libro Filippo Bonfiglietti

Condizionati a Credere

Qualcuno una volta ha detto che la bellezza presuppone una scoperta. E noi abbiamo scoperto un nuovo libro interessante: “Condizionati a Credere”, di Filippo Bonfiglietti.

Il tema centrale del libro parte da una constatazione: siamo tutti profondamente condizionati a credere in ciò che la Società, il Potere e i suoi educatori ci insegnano essere vero, dall’idea di Dio alle scelte politiche. E così finiamo per conformare la nostra vita a idee e valori della cui origine non sappiamo nulla, adattandola a esigenze altrui che spesso non ci appartengono.

Così si esprime l’autore nell’incipit del suo lavoro:

La nostra vita è condizionata da molti Credo. Ognuno dei quali capace di limitare le libertà interiori a cui avremmo ogni diritto senza darci in cambio nulla di buono, salvo forse il modo di pensare e di sentire tipico del gruppo a cui apparteniamo.

L’influenza di questi Credo è così seria da indurci a mettere la credulità, la devozione e almeno certi tipi di fede ai primi posti dei peccati umani. Una conclusione tanto cruda da sembrare una bestemmia e tanto insolita da sembrare assurda.

Eppure, senza dubbio, le nostre credulità servono solo a fornirci robuste illusioni di potenza, dovute al sentirci parte di un insieme di fedeli.

Col paradosso che ogni fede finisce per legare i suoi seguaci al proprio Credo, in un modo così efficace da farli sbandierare con orgoglio il termine credente mentre respingono con orrore il termine credulone: come se tra i due ci fosse qualche differenza.

Sulla base di questo tema, il libro approfondisce le distorsioni con cui affrontiamo alcuni aspetti fondamentali della vita, dall’amore al senso dello scopo. E finisce con l’esaminare il nostro rapporto con Dio e con il Trascendente spirituale.

Come si vede, “Condizionati a Credere” è un libro di filosofia, ma è anche una risposta a innumerevoli quesiti che ognuno di noi si pone. E si legge facilmente, per via di un linguaggio chiaro e scorrevole.

La prima parte, più dura, può dare l’idea che l’autore pretenda di affermare in modo categorico che le cose sono così, punto e basta. Invece, andando avanti, si avverte man mano la potenzialità di un utilizzo personale di quanto detto come punto di avvio per riflessioni individuali su come guardare al mondo e agli uomini. Il libro, tra l’altro, può dar luogo a vari livelli di interpretazione: per tutti come persone in quanto tali, per qualcuno come professionista studioso della psiche, per altri come studiosi di altri campi, dalla scienza all’ambiente, dalla sociologia alla religione. Un libro quindi indirizzato ad un’ ampia gamma di persone di cultura diversa.

Qualcuno è riuscito a leggere “Condizionati a Credere” con la stessa ansia con la quale a volte si può venire presi da certi romanzi di cui non si riesce a comprendere come sarà l’evoluzione della narrazione, né tanto meno la sua conclusione.

Da alcuni giorni “Condizionati a Credere”, pubblicato per i tipi di “Lampi di Stampa” è in vendita nelle principali librerie della Liguria.

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