Concerto dei Buio Pesto: e vissero Toti felici e contenti

CONCERTO DEI BUIO PESTO:
E VISSERO TOTI FELICI E CONTENTI

CONCERTO DEI BUIO PESTO:
E VISSERO TOTI FELICI E CONTENTI

  Partiamo dal finale. Concerto dei Buio Pesto, e vissero Toti felici e contenti. E già, come in tutte le più belle favole c’è un lieto fine dove tutti, ma proprio tutti faranno la parte dei vincitori: i Buio Pesto e le istituzioni che pagheranno la prestazione canora dei primi. C’è solo uno sconfitto, ma poco (o niente) importa: la città. D’altronde la querelle Buio Pesto imperversa ovunque sulla stampa, sui giornali online, ovviamente sui social network, proprio lì dove tutto è partito. Rimbalzano ovunque accuse, insulti, colpi bassi. Ma anche illazioni, tirate di orecchie e per dirla ai Buio Pesto di belino. In poche ore da un caso locale è diventato un caso regionale e, forse, nazionale.


I buoi pesto alla chiusura della campagna del Centrodestra (foto Ivg)

L’importante è che se ne parli direbbe qualcuno. Eccome se se ne parla. Dalle parole si è passati velocemente alle grida, agli insulti. Sarà il caldo di mezza estate ma il lume della ragione viene meno, la luce è soffusa, intellettualmente è proprio Buio Pesto. E la città, sopita, assiste all’ennesimo colpo di scena targato Toti. È bastato urlare un po’ per avere un red carpet anche a Savona, sul Priamar e assistere presto al concerto dei Buio Pesto. Già perché come dice il leader del gruppo genovese Massimo Morini “ce lo dovevano”. In attesa di conoscere maggiori dettagli su questo debito di riconoscenza dobbiamo riconoscere alle istituzioni un livore, una determinazione e una grinta mai vista. Tyson in paragone non ha staccato l’orecchio di Holifield ma gli ha fatto un succhiotto.


Morini e Scaramuzza (foto savonanews)

L’assessore comunale Scaramuzza ha impugnato i guantoni e non solo ha schivato il destro di Morini ma ha reagito tanto da fare intervenire direttamente il regista di tutta la vicenda che ha steso sul ring un tappeto rosso (sarà l’abitudine) e ha fischiato la fine del match dicendo “E io pago”. O forse paghiamo noi? Dettagli questi, solo dettagli. Non facciamo polemica quando, per una volta, c’è il lieto fine. Intanto la città, salvo qualche voce fuori dal coro targata PD che cerca di prendersi con qualche replica piccata una bella rivincita dopo la stecca elettorale, sta a guardare. Assiste sorniona a tutto.


Foto SecoloXIX

D’altronde non c’è lavoro e il poco che c’è fa rima con futuri scempi ambientali. Ma per il concerto dei Buio Pesto ci si è mossi velocemente, burocrazia a tempi record, in quarantotto ore si è trovati una soluzione insperata per una città che ha assistito alla vicenda con il fiato sospeso.

Ora, chi se lo può permettere, può partire tranquillo e beato per le ferie estive. Gli altri si arrangino o al massimo possono già mettersi in coda al Priamar aspettando il tappeto rosso e sperando di essere immortalati dal governatore della Regione Liguria. E a Savona vissero Toti felici e contenti.

 ANDREA GHIAZZA  

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