Con Renzi preparano la dittattura del prossimo premier?

 
CON RENZI PREPARANO
LA DITTATURA DEL PROSSIMO PREMIER?
 

CON RENZI PREPARANO 

LA DITTATURA DEL PROSSIMO PREMIER?

Ricevo dall’amico Della Luna l’articolo che segue. L’impressione, che condivido probabilmente con milioni di Italiani, è che questo governo, composto di GIOVANI-BELLI-GLAMOR-QUOTE ROSA, segue le regole in vigore dagli anni ’80, di conquistare la benevolenza dello spettatore-elettore, attraverso un ben orchestrato makeup, fatto di apparenza, con scarsa attenzione alla sostanza: un’esca che infidamente cela l’amo. Chi abboccherà? La platea trasversale di chi antepone la pagnotta oggi al pranzo domani: una platea da anni in robusta crescita grazie alle misure lacrime e sangue dei vari governi, di cui gli ultimi due -Monti & Letta- non sono stati che la stretta finale di un avvitamento fiscale che parte dai primi anni ’80, col divorzio Tesoro-Bankitalia. Dopo una così prolungata dieta dimagrante, anche un panino al prosciutto sembra un cenone, e chi lo propone, Renzi & C, appare come il redentore. Ma in realtà è solo l’indoratore dell’amara pillola prossima ventura, quando avranno svenduto allo straniero anche l’ultima azienda, raggiunto il traguardo di immigrati più degli italiani, saccheggiati i nostri soldi per salvare, una volta di più, le banche. Tutto sotto il tallone di un primo ministro dai pieni poteri, con buona pace dei pochi che oggi ancora predicano la democrazia

Marco Giacinto Pellifroni

 

CON RENZI PREPARANO

LA DITTATURA DEL PROSSIMO PREMIER? 

Renzi è stato scelto non certo per dimostrate capacità, ma per la sua immagine di bravo ragazzo a capo di un governo di giovani rassicuranti – un’immagine che lo rende idoneo, con l’aiuto di contentini demagogici su tasse e bollette, a far passare una riforma elettorale e del Senato estremamente pericolosa e aggressiva verso la democrazia e lo stesso impianto della Costituzione. Una riforma che prepara l’ambiente giuridico-costituzionale adatto in cui il successivo premier potrà esercitare una dittatura formalmente legittima. E quel premier non sarà un ragazzotto inoffensivo, ma un uomo degli interessi finanziari, dei poteri forti, un delegato della Trojka, che macellerà l’Italia come la Trojka ha macellato la Grecia, senza però che la Trojka debba metterci la faccia, quindi scaricando sugli italiani la responsabilità di ciò che essa farà a loro. Perché con le decine di miliardi che annualmente l’Italia dovrà togliere ai contribuenti per l’abbattimento forzoso del debito pubblico (fiscal compact) in un trend già di avvitamento fiscale pluriennale, è molto facile che l’Italia debbia invocare l’aiuto, il bail-out, della Trojka.

    La squadra di Renzi

 

In una situazione siffatta, in cui l’Italia è indebitata sempre più in una moneta praticamente straniera e tutta sbilanciata su poteri esterni alla repubblica, avevamo bisogno di una riforma che prevenisse da altre sospensioni della democrazia come quella imposta per ben tre volte dai manovratori del rating e dello spread attraverso Napolitano; e invece… arriva esattamente l’opposto!

Riflettete bene: sotto la pelle d’agnello di Renzi e dei suoi ragazzi un po’ ingenui, con le loro riforme, e con l’aiuto di un Berlusconi sempre più condizionabile giudiziariamente, stanno istituendo una nuova architettura costituzionale in cui

– il segretario del partito si sceglie i candidati che gli vanno bene

– col voto di meno di un terzo degli elettori si prende la maggioranza assoluta nell’unica camera legislativa

– blinda a priori la fiducia al proprio governo

– nomina il presidente della repubblica (che a sua volta nomina buona parte del Senato!), il presidente dell’unica camera legislativa, i giudici costituzionali, i membri laici del CSM, e altre cariche di garanzia

– revoca i ministri

– lascia senza rappresentanza parlamentare partiti che raccolgono milioni di voti

– quindi si pone al di sopra di ogni controllo.

La giustificazione è che i tempi richiedono un premier forte e decisioni rapide.

E’ una giustificazione bugiarda perché queste esigenze di efficienza –rapidità e insieme di democraticità-legalità sarebbero molto facilmente soddisfatte senza rinunciare alle garanzie e alla rappresentatività vera del corpo elettorale. 

  
                                                Maria Elena Boschi e  Marianna Madia 

Basta mantenere, accanto a una Camera dei Deputati eletta con un sistema maggioritario e con sbarramenti, un senato elettivo, riformato come segue, in modo che sia l’organo della rappresentanza fedele dell’elettorato e delle garanzie:

– il Senato è eletto con sistema proporzionale su base regionale ed è rinnovato per la metà ogni 3 anni;

– non può essere sciolto;

– non partecipa alla normale attività legislativa e non vota la fiducia (queste funzioni spettano alla sola Camera dei Deputati) salvo un diritto di veto che può esercitare con maggioranza dei 3/5 dei membri su proposta di 1/3 di essi;

– ha competenza legislativa esclusiva per a) riforme costituzionali; b) leggi costituzionali; c) leggi sulla cittadinanza, leggi elettorali; d) ratifica di trattati limitanti la sovranità nazionale;

– ha competenza esclusiva per: a) messa in stato di accusa del presidente della repubblica; b) decisioni su eleggibilità e decadenza di deputati e senatori; c) commissioni di inchiesta; d) nomina del presidente della repubblica, dei giudici costituzionali, dei membri laici del CSM, dei capi di tutte le istituzioni di garanzia.

Un tale sistema bicamerale è così semplice e chiaro e lineare ed efficace nell’assicurare tutte le funzioni, l’efficienza e le garanzie, che il fatto stesso che non sia nemmeno proposto prova il pericoloso obiettivo del governo in carica e la corresponsabilità di chi lo sostiene in qualsiasi modo.

31.03.14    Marco Della Luna

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