Commento a “Due postille sul male e sul latino”

Sul male: “L’uomo vuole avere ragione, e lo vuole a tal punto che ha inventato la retorica, l’arte di persuadere, portando gli altri a operare nel senso del nostro volere. E ‘contro’ la retorica è nata la filosofia, come Socrate sorge contro Protagora e Gorgia. E tuttavia l’uomo vuole convincere perché e quando crede di avere ragione. La retorica come arte dell’argomentazione, anche razionale, fu perfezionata da quello che per secoli si è chiamato ‘il’ filosofo, Aristotele. Ed ecco allora perché è così grande il male che viene da chi azzoppa o disdegna le fonti dell’evidenza, le basi di ogni riconoscere per vero e di ogni dare giustificazione ai giudizi che affermiamo veri. Queste fonti sono la logica e il ‘vedere’ – quale che sia il modo di questo ‘vedere’, cioè dell’esperire. E il male è così grande perché avvelena le fonti dell’evidenza e della giustificazione, cioè avvelena l’ultima difesa che abbiamo contro la tenacia del nostro volere ‘in buona fede’, del nostro crederci nel giusto. (Roberta De Monticelli, Al di qua del bene e del male, Einaudi, 2015). Sul latino: “Il colonialismo, le assicuro, mi repelle, perché ha rallentato o impedito il processo di crescita delle nazioni del cosiddetto terzo mondo ed è una delle cause del disastro della pressione islamica e migratoria”. Lieto di essermi sbagliato, condivido e sottoscrivo. Un cordiale saluto da Fulvio Sguerso

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