Commento di Marco Giacinto Pellifroni

L’articolo di oggi di Fulvio Sguerso è tutto dedicato, a partire dal titolo, a demolire le idee mie e di Pierfranco Lisorini. Naturalmente parlerò per me, in quanto Lisorini sa benissimo difendersi da solo, se lo riterrà. Il difetto di fondo di Sguerso, non solo in questo articolo, ma anche in altri suoi precedenti, è quello di esporre le idee degli avversari, pensando siano così aberranti da non meritare altro che la loro esposizione “al pubblico ludibrio”, mentre non spende una parola per spiegare perché siano condannabili, se non altro per confronto con le sue idee, che invece latitano. – Se biasimi qualcuno che biasima i provvedimenti e la politica del governo, dovresti prenderti l’onere di dimostrare la loro bontà. Cosa decisamente difficile, lo capisco, quando ad es. c’è da giustificare la mancata promessa di € 600 -già di per sè un’elemosina- a piccoli dettaglianti ai quali da un giorno all’altro sono cessati gli introiti. Il governo pensa che, come probabilmente è il caso di parlamentari e ministri (e mi vien da pensare, anche dello stesso Sguerso), tutti abbiano risparmi sufficienti a superare un periodo difficile. Mentre è ben noto come lo Stato sia tanto grandioso nel succhiar soldi ai contribuenti quanto meschino nel dare, così da rendere spesso impossibile accantonare un risparmio. Sguerso non dà una risposta a questa morosità governativa e alla fame di tanti, se non un implicito “Le partite Iva? Beh, si arrangino!”. Mai una parola di condivisione dell’estremo disagio di tanti italiani, solo per gli immigrati clandestini. – Sul MES, Sguerso menziona solo la mia avversione, documentata; ma non si spreca a giustificare la palese voglia del governo di aderirvi, a costo di dare la mazzata finale alla nuco degli italiani, e tanto meno spiega perché il MES sarebbe invece un’occasione da non perdere. – Silenzio sui fantomatici € 400 miliardi annunciati da Conte e sul fatto che lo Stato non metta soldi a fondo perduto nelle tasche di chi non sa come sopravvivere, invitandoli invece a chiedere un prestito in banca (!), a discrezione di quest’ultima:un’atroce beffa, che però lascia indifferente Sguerso e le sinistre cui si sente tanto vicino. – Circa l’illegalità di tutti i DPCM di Conte, non una parola per dire che, no, sono tutti legittimi, e perchè; quando emeriti membri della Consulta danno ragione all’ingegnere chimico meneghino-finalese. – Sull’euro, vuole sforzarsi, il prof. Sguerso, di spiegare quali vantaggi l’Italia ha avuto dalla sua adozione, con stipendi e pensioni (immagino pure la sua) legati alla lira, mentre le spese sono legate all’euro? Idem per l’UE, che, da quando è stata costituita, lascia fare ciò che vuole alla Germania ma guarda all’italia col microscopio. Solidarietè? Zero. Ubie mie o verità sacrosante? Il prof. Sguerso non si sente almen un po’ italiano? Molto poco, direi, se penso a tutte le energie ch’egli ha speso per anni per elogiare il business dei migranti, dalle ONG alle cooperative di “accoglienza”, prima di finire, quando va bene, a lavorare in nero, in concorrenza con gli italiani, e quando va male nelle varie mafie nostrane. – Sulle banche, dopo anni di mie documentate critiche, non una parola per dire che operano onestamente, riuscendo magari a dimostrarlo. Ma in che pianeta vive il prof. Sguerso? Insomma, egli è sempre e comunque con questo governo (e contro quello precedente) e col PD, nonostante questo sia diventato il contrario del partito che era, respira a pieni polmoni “la ventata di aria fresca delle sardine”, che a me, come a molti altri, sembrano teleguidate dal partito che ha rinnegato se stesso per darsi un nuovo look. – Stampare moneta? Giammai, anche se le altre nazioni, Germania in testa, lo fanno, e per importi per noi stratosferici. Gli altri Stati hanno governi che difendono i propri interessi. Questa Italia no: è molto buonista. Allora mi permetto di dare un consiglio al prof. Sguerso: abbandoni le modeste pagine di Truciolisavonesi e provi a chiedere accesso al Corriere della Sera o La Stampa. I requisiti pro-sistema li ha. Per giunta, ha un livello culturale al quale mi inchino, riconoscendomene inferiore, e apprezzando ogni suo scritto quando tratta di arte o filosofia. Non certo quando scende in politica. Amico Sguerso, ma come puoi non vedere in quale tranello siamo stati cacciati, da una trentina d’anni a questa parte? Ancora credi nel complottismo? Con i sensi della mia immutata amicizia, che opposte idee politiche non basteranno ad incrinare, Marco Giacinto
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