COME UNA PISTOLA PUNTATA

È la guerra, ma nessuno ci va. Magari fosse vero. In Ucraina sta invece accadendo esattamente il contrario. Solo che fino a ieri nessuno ci voleva credere. E anche adesso siamo increduli e attoniti di fronte al disastro.
Dal momento in cui Putin ha deciso di usare le sciabole per riscrivere la storia ci siamo trovati immersi nelle tenebre e ancora non sappiamo quando ne usciremo. Pare che si tratti, però, sotto le bombe che è come avere una pistola puntata alla tempia. Seppure a distanza di sicurezza (ma fino a quando?) sperimentiamo un corto circuito psicologico reso anche più intollerabile dal ricatto nucleare.
Una vera follia! Le distruzioni dei bombardamenti, la gente stipata nei rifugi, il dolente corteo dei profughi, le atroci sofferenze inferte a centinaia di vittime innocenti non trovano nessuna spiegazione se non nella smania di potere di chi forse con le spalle al muro non è disposto a scendere a più miti consigli.
Quello straordinario fustigatore dei vizi del potere che è stato il ragionier Fantozzi definirebbe l’indecente invasione una “boiata pazzesca”. Colpito in pieno.
Renzo Balmelli da L’avvenire dei lavoratori

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