Come prevenire i danni sismici
IL VOLTO DELLA MEMORIA
Ottantaduesima parte
COME PREVENIRE I DANNI SISMICI
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IL VOLTO DELLA MEMORIA
Ottantaduesima parte
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Come preannunciato nella pubblicazione della scorsa settimana, sottoponiamo, oggi, all’attenzione dei nostri amici lettori il dialogo di Aldo Pastore con il suo Alter Ego datato 21 aprile 2009 Avente per titolo: COME PREVENIRE I DANNI SISMICI Nel contesto del dialogo, desideriamo evidenziare il tema della possibile o impossibile convivenza della realizzazione delle grandi opere (ad esempio: la creazione del super ponte sullo stretto di Messina con gli eventi sismici. Gradiremmo conoscere il pensiero dei nostri lettori sull’argomento, in attesa della prossima pubblicazione delle proposte operative di Aldo e di Alter sull’urbanistica e sull’edilizia del futuro. ALTER: Finalmente, Aldo! Ero ansioso di sottoporre alla Tua attenzione queste due note giornalistiche, che mi paiono di straordinario interesse! La prima è dell’ illustre giornalista scientifico Pietro Greco; tu lo conosci certamente, perchè hai citato, più volte, i suoi scritti in tue precedenti pubblicazioni. ALDO: Cosa dice questa nota?
Tutti i quotidiani, da me consultati, parlano di un DISASTRO PREANNUNCIATO! – Al contrario, IN ITALIA, ABBIAMO UN PATRIMONIO EDILIZIO ASSAI FRAGILE, PER CUI SONO SUFFICIENTI SCOSSE TELLURICHE ASSAI BASSE PER CAUSARE UN DISASTRO.
ALDO: Vedi, Alter, per quanto mi è dato di conoscere e di sapere, io ho numerose perplessità sull’edificazione di questo Ponte; addirittura, la mia contrarietà nasce, non tanto dalla sua tenuta fisica in caso di evento sismico, quanto, invece, da altri fattori che ti voglio brevemente esporre: Per quello che ne sappiamo, dovrebbero essere i Privati a pagare l’ammontare intero del costo dell’opera (calcolato ad oltre 6 Miliardi di Euro); mi sono chiesto e rivolgo la domanda anche a te, come questa opera potrà essere remunerata, in tempi ragionevoli, tenuto conto che gli stessi progettisti ne prevedono una qualche redditività solo con un Prodotto Interno Lordo in crescita di almeno il 3 per cento annuo (oggi siamo a meno di 2,5 per cento all’anno). Sorge, quindi, spontanea una domanda: “COME E CON QUALI RISORSE IL POTERE PUBBLICO POTRA’ SUPPLIRE ALLE EVENTUALI, MA PROBABILI CARENZE ECONOMICHE DEL PRIVATO? Inoltre, mi sono posto questa ulteriore Domanda: A COSA SERVIRA’ UN SUPERPONTE COME QUELLO IPOTIZZATO, QUANDO LE RETI STRADALE E FERROVIARIA SICILIANA E CALABRESE SONO ANCORA FERME ALL’ANTEGUERRA? Caro Alter, mettiti nei panni di un cittadino messinese o reggino, che voglia utilizzare il Ponte: dovrebbe prendere l’auto, farsi mezz’ora di strada, attraversare il Ponte e, poi, fare ancora mezz’ora per rientrare nell’altra città; in parole povere: ai 12.000 pendolari dello Stretto, il Ponte non servirebbe quasi a nulla!” ALTER: Ma, io faccio un ulteriore ragionamento, Aldo! E’ stato affermato che il Ponte potrà reggere ad un terremoto pari a 7,1 gradi Richter; ma ai progettisti non è venuto in mente che sismi molto meno violenti potranno radere al suolo le Città dello Stretto, visto che soltanto il 25 per cento delle loro abitazioni hanno attitudini antisismiche; mi domando allora: A COSA SERVE UN PONTE CHE VERREBBE A COLLEGARE DUE CITTA’, RIDOTTE AD UN COMPLESSIVO RUDERE? ALDO: Voglio aggiungere, a queste tue considerazioni, una mia ulteriore preoccupazione: terremoti violenti potrebbero mettere in moto grandi frane a scivolamento profondo, che potrebbero interessare i piloni stessi del Ponte; in proposito, desidero farti notare che nessun studio, su questo particolare aspetto, è stato ancora commissionato. ALTER: Ed allora, Aldo, spero che tu sia d’accordo con me nel constatare che ci troviamo di fronte ad una PROGETTAZIONE CARENTE, ad una SCARSA UTILITA’ DELLA STRUTTURA, ad un drammatico RISCHIO IDROGEOLOGICO e, sul piano economico, addirittura ad una PREVEDIBILE DISTRAZIONE DI FONDI. Ma, cerchiamo di andare oltre, Aldo! Come vedi, di fronte ad un reale rischio sismico, la possibilità di costruire, in Italia, almeno quattro reattori nucleari di terza generazione a tecnologia EPR (EUROPEAN PRESSURIZED WATER REACTOR), secondo l’Accordo Italia-Francia, sottoscritto, tra le due Nazioni, in data 24 Febbraio 2009? ALDO: No, Allter, ti prego! Non andiamo a toccare, oggi, questo argomento! Dovremmo stare tutta la notte in piedi a discutere senza prendere sonno! Se vuoi affrontare anche questo tema, io sono disponibile, ma dobbiamo ragionarci su,. con la dovuta calma e ponderazione e non limitarci a qualche battuta! Ti invito, quindi, a ritornare all’argomento che ci eravamo proposti di discutere, oggi! E l’argomento (e tu lo sai) è questo: COME PREVENIRE I DANNI CAUSATI DA EVENTI SISMICI ALTER: D’accordo, Aldo! Accetto il tuo invito, con, tuttavia, l’impegno reciproco a ritornare a discutere sul Tema dell’ENERGIA NUCLEARE o, se vuoi, in senso più lato, sulle RISORSE ENERGETICHE DEL FUTURO. ALDO: Bene, Alter, ed allora ritorniamo a noi; ripeto il quesito: COME PREVENIRE I DANNI SISMICI A mio modo di vedere, le STRADE percorribili sono sostanzialmente quattro: – STUDIO SULLE CARATTERISTICHE IDRO-GEOLOGICHE DEL SITO OVE SI VUOLE COSTRUIRE ed, in questo contesto, STUDIO DEL RISCHIO SISMICO TERRITORIALE – STUDIO SULLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E SULLE CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE DEGLI STABILI – STUDIO DEI MATERIALI DA UTILIZZARE IN EDILIZIA – STUDIO SULLA LEGISLAZIONE AUSPICABILE ED ATTUABILE IN FUTURO Ti propongo di dedicare uno spazio idoneo ed un tempo sufficiente per percorrere assieme (e possibilmente in armonia) le strade ora indicate. Ma, mi accorgo soltanto ora che si è fatto tardi ! Come passano velocemente le ore! ALTER: Non te la prendere più di tanto, Aldo! Ci vediamo la prossima settimana con l’intento reciproco di raggiungere questo traguardo: COSTRUIRE BENE PRIMA, PER NON PIANGERE DOPO! Savona 21 – 04 – 2009 Aldo Pastore
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