Come mai Greta fa così paura?

COME MAI GRETA FA COSI’ PAURA?

COME MAI GRETA FA COSI’ PAURA?

 

Redazione ANSA – Roma, 07/10/2019

“Un fantoccio che rappresenta la nota attivista Greta Thunmberg è stato stamattina appeso con una corda sotto al ponte in via Isacco Newton, a Roma. Alla sagoma, con treccine e mantellina anti-pioggia, era attaccato un cartello con su scritto: ‘Greta is your God’. Sul posto la polizia. ‘Abbiamo impiccato Greta Thunmberg a Roma. Il manichino ha la sua faccia e perfino le sue trecce. Seguiranno altre azioni’. Così su Facebook e su Twitter un gruppo chiamato ‘Gli svegli’ ha rivendicato la paternità del fantoccio impiccato oggi a Roma.


La rivendicazione è corredata anche dalla foto del fantoccio”. Più “avvertimento” mafioso di così, è proprio il caso di dire, si muore. Ma da dove viene un simile odio? Come è possibile che una ragazzina sedicenne, per di più malata, faccia così paura agli adepti di un gruppo identitario di estrema destra tanto da essere condannata a morte e  impiccata in effigie sotto un ponte di Roma? Indubbiamente questa ragazzina che riesce a mobilitare masse imponenti di giovani in tutto il mondo è un fenomeno inedito difficilmente classificabile secondo i consueti parametri sociologici, politologici e massmediologici, come tutto quello che è nuovo e mai visto prima, mancano ancora dati sufficienti per una analisi e un giudizio che poggino su un solido fondamento; quello che finora appare certo è che questa leader sedicenne, affetta dalla sindrome di Asperger e in aggiunta vegana, è vista da molti “intelligenti” come una insopportabile piccola Cassandra vaticinante sventure oppure come un’altra icona o idolo pop che prima si “sgretola” (copyright di Vittorio Feltri) meglio è. Inoltre non va certo a genio  all’attuale establishment globale che preferisce il sonno della ragione e i propri vantaggi immediati alla buona battaglia per l’ambiente e quindi contro i danni provocati dallo sfruttamento massiccio e indiscriminato delle risorse naturali, dall’abuso dei combustibili fossili, dall’immissione continua dei gas-serra nell’atmosfera, dall’inquinamento dei fiumi, dei mari  e dell’aria che respiriamo.


E’ evidente che lo strepitoso successo tra i giovani e giovanissimi dell’allarme lanciato da Greta (ma, prima di lei, dagli inascoltati  climatologi di tutto il mondo) sul pericolo che corre la vita del nostro Pianeta a causa di una economia solo a vil guadagno intesa, incurante delle nefaste ricadute sull’ambiente, quindi sulla salute di tutti noi, va a toccare gli interessi  delle grandi compagnie petrolifere e dei Paesi produttori di petrolio come la Russia, gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi, l’Arabia Saudita…e delle fabbriche di automobili con il loro estesissimo indotto. Ci sono già qui validi motivi per mettere a tacere questa ragazzina caparbia, impertinente e ostinata che osa sfidare i potenti di questa Terra armata solo del suo coraggio e della certezza di combattere per la giusta causa; intanto quale miglior modo per disinnescare il potenziale esplosivo del grido di allarme di Greta se non quello di demolirne la credibilità, di screditare la sua figura insinuando che la ragazzina è una marionetta in mano a interessati burattinai, riducendo la sua  pervicacia a sintomo della sua malattia? Quanto agli opinionisti italici In prima linea contro Greta (e i gretini suoi seguaci) vediamo schierati – tra gli spalleggiatori dei pochi  scienziati negazionisti come Antonino Zichichi e Franco Ferrara – Nicola Porro, l’immancabile Vittorio Sgarbi e il sopra citato Vittorio Feltri; si chiamano negazionisti perché  negano addirittura che ci sia il problema del cambiamento climatico causato dalla crescita abnorme della produzione industriale; per loro il clima è sempre cambiato per cause naturali e noi non possiamo farci nulla.


Quindi Greta, per questi rassegnati supponenti, non è che un fenomeno gonfiato a dismisura dai mass media e manovrato a sua insaputa da chi le sta dietro; chi le sta dietro non è chiaro ma di sicuro, secondo loro, c’è un complotto di poteri forti, magari il Gruppo Bilderberg, o forse, chissà, l’instancabile orditore di trame contro l’ Europa cristiana, il magnate ebreo George Soros! Insomma, per i negazionisti, Greta è una gran rompiscatole – per usare un eufemismo – che farebbe solo bene a curarsi e a studiare invece di andare in giro per il mondo a spaventare la gente con il suo catastrofismo patologico. Negazionista sui generis è anche il filosofo Diego Fusaro, per il quale Greta Thunmberg è il manichino del dissenso pilotato, quindi  solo un’arma di distrazione di massa.


Seguono a ruota  i perfezionisti e i minimizzatori, i quali non negano che un problema climatico ci sia ma non accettano lezioni da una ragazzina, per di più problematica; per questi superciliosi professori, non saranno certo le treccine, le lacrime  e la borraccia di Greta a risolverlo, anzi, per i perfezionisti e i minimizzatori, l’ondata emotiva che ha coinvolto e coinvolge milioni di ragazzini e di ragazzine in età scolare di tutto il Pianeta spingendoli a dimostrare pacificamente la loro preoccupazione per il futuro che li aspetta, non fa altro che confondere le acque e distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da problemi ben più urgenti e reali. Anche per loro Greta è usata come un’arma di distrazione di massa. Come se il riscaldamento della Terra, la desertificazione, la siccità, lo scioglimento dei ghiacci polari e antartici, l’innalzamento  costante del livello dei mari, le ricorrenti alluvioni, inondazioni e uragani fossero fantasie di una adolescente malata; ma da quali problemi ben più urgenti e reali il movimento dei Frydays for Future  distoglierebbe l’attenzione dell’opinione pubblica? Per esempio da quella che i sovranisti chiamano l’invasione, come se non ci fosse nessuna connessione tra i cambiamenti climatici e l’esodo di intere popolazioni verso lidi più ospitali e come se non ci fosse tutta l’estrema destra a martellare quotidianamente sul pericolo della perdita di identità e della sostituzione etnica messa in atto dalle Ong che salvano i naufraghi che fuggono dalle condizioni invivibili delle loro terre per portarli in Italia e in Europa; o la sicurezza, come se non fosse sempre un tema all’ordine del giorno, anche per merito delle cronache quotidiane di delitti efferati e violenze d’ogni genere perpetrate tanto da connazionali quanto da immigrati; o la pressione fiscale, come se non se ne parlasse e scrivesse in continuazione su tutti i giornali (tranne quelli sportivi).


Per questi minimizzatori del problema climatico “L’antropizzazione è un fenomeno tutto sommato superficiale: basta qualche anno di abbandono e la natura riprende possesso di se stessa. Perfino le ferite più profonde che l’uomo ha inferto all’ambiente con gli esperimenti nucleari, con l’uso dissennato di materiali (relativamente) non degradabili o con l’annientamento di centinaia di specie animali si riparano in un battito d’ali”. Nonostante le fosche previsioni dei climatologi che, evidentemente, si divertono a gridare al lupo. Quindi state sereni giovincelli e giovincelle scherzose e soprattutto tu, cara (?) Greta Thunmberg, invece di spenderti con tanto zelo e furore per la salvezza del Pianeta Terra, godi fanciulla mia la tua giovinezza, stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’, ma la tua festa, ch’anco tardi a venir non ti sia grave. Purtroppo, se andiamo avanti con questo passo accelerato verso la catastrofe ambientale,  le primavere non solo non saranno liete, ma scompariranno addirittura dalla faccia della Terra e non rimarrà di loro nemmeno più il ricordo.

  FULVIO SGUERSO 

 

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