Cinema:Lonely Hearts

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Lonely Hearts

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

Lonely Hearts

 Lonely Hearts, film thriller, USA anno 2006, regia di Todd Robinson, con John Travolta, James Gandolfini

Una coppia di amanti diabolici, dediti a piaceri carnali legati per lo più alla tematica erotica sesso-morte, cerca vedove di guerra che possiedano qualche soldo in più da spendere per divertirsi. 

Lui poi, uomo bello e fascinoso, si prostituisce, sottrae loro denaro, e  sollecitato dalla propria amante le uccide. La sua complice è una donna cinica,  bella e perversa, sempre alla ricerca di emozioni forti, che per gelosia non accetta fino in fondo il gioco della prostituzione cui costringe il proprio uomo, alla fine l’odio che ne deriva verso la donna cliente  diventa incontrollabile e lei partecipa quindi volentieri alla sua eliminazione.

La polizia dopo l’ennesimo omicidio, comincia a capire cosa sta succedendo e da parte di chi, grazie al possesso di una lettera che dà indicazione su uno spostamento di città attuato dai criminali, allerta una rete di informazioni investigative i cui frutti non tardano ad arrivare, i criminali riescono però a compiere ancora un efferato omicidio verso una bambina che assiste disperata alla morte della propria madre ingannata anch’essa dalla coppia diabolica. Per la coppia, del tutto sana di mente, e schiacciata per i suoi delitti da prove inoppugnabili, la sedia elettrica non tarderà ad arrivare.

Il film si ispira a fatti veri accaduti nell’immediato dopoguerra negli Stati Uniti. Nonostante il giudizio poco lusinghiero della critica, soprattutto di quella legata alla editoria politica che vede nel film un inno alla istituzione della sedia elettrica, il film è apprezzabile per la lucida delineazione clinica della logica del fantasma erotico legato alla morte, fantasma che si insinua subdolamente e a volte inconsciamente in tante persone con tendenze criminogene che vivono spesso ai margini della normalità.

Ritmo incalzante, suspense finale dell’ultimo minuto con montaggio parallelo (inventore David Wark Griffith) da vero capolavoro, lascia con il fiato in sospeso…

Fotografia e ricostruzione dell’epoca molto ricercata.

Film da vedere e, per chi vuole conoscerne meglio i congegni narrativi, da rivedere.

Biagio Giordano 

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