Cinema:Il fuoco della giustizia (Forsaken)

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Il fuoco della giustizia (Forsaken)

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Il fuoco della giustizia (Forsaken)

Il fuoco della giustizia (Forsaken) è un film western del 2015 diretto da Jon Cassar. 

Il pistolero John Henry Clayton, affetto da sensi di colpa, decide di rinunciare alle armi e ritornare a casa dopo dieci anni di mancanza. 

Venuto a sapere della morte della madre, John Henry, ateo, cerca di rinsaldare il proprio rapporto con il padre, il reverendo Samuel Clayton con il quale in passato aveva avuto diverse incomprensioni, soprattutto per la reciproca difformità in alcuni valori etici e morali di base. 

In paese però John Henry non trova la pace che sognava. Si succedono con frequenza episodi di estrema violenza, senza alcun rispetto per la giustizia. La comunità in cui è tornato a vivere è vittima di soprusi da parte di una banda di balordi, gentaglia usata da qualche signorotto della finanzia per fare affari forzati, essi terrorizzano i legittimi proprietari terrieri della zona minacciandoli di morte se si rifiutano di concedere le proprietà per usi impropri, speculativi, a vantaggio delle banche.

La riconciliazione con il padre passerà per John, un po’ paradossalmente, proprio riprendendo le armi, questa volta eroicamente, e in nome della giustizia, usandole  per cercare di sconfiggere il male palese che ha davanti agli occhi e poter dare quindi alla comunità una nuova pace.

Film riuscito, giocato per lo più sul piano etico, cioè dando allo spettacolo, quello tipico del genere western basato sulle velocità delle pistole, una funzione di scioglimento delle indignazioni sapientemente suscitate nello spettatore per due terzi del film. Lo scioglimento con la giustizia personale di una tensione ben costruita dal regista e legata alle repellenti violenze disumane messe in scena, qualcosa che ha fato intendere allo spettatore quanto sia prezioso mantenere nella vita comunitaria il rispetto delle norme del vivere civile: soprattutto per confluire i legittimi conflitti verso una soluzione legata alle leggi in vigore.

Da notare come in questo film la violenza primaria manifestata da certi oscuri personaggi non viene più intesa come fallimento della rimozione, ossia resto del civile che comprime le pulsioni, freudianamente disagio della civiltà, essa qui viene intesa come antropologicamente originaria, presente in uomini che sono rimasti belve fin dalle origini più sconosciute, indifferenti quasi al passaggio della civiltà se non per utilizzare alcuni suoi vantaggi.

     Biagio Giordano 

 

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