Cinema: Terminator: il giorno del giudizio

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Terminator 2: il giorno del giudizio

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Terminator 2: il giorno del giudizio


Il giorno del giudizio, di James Cameron, con Arnold Schwarzenegger, E. Furlong, produzione USA, anno 1991, genere fantascienza,  durata135 minuti.

 Due Cyborg sono in viaggio nel tempo, provengono dal futuro. Dopo un olocausto nucleare avvenuto sul pianeta Terra, le macchine creano problemi di ribellione, non vogliono più saperne di rimanere al servizio di un uomo inaffidabile. I resti dell’umanità passano alla difensiva.

Un Cyborg deve eliminare fisicamente un ragazzo destinato a diventare il leader della resistenza che contrasta la rivolta delle macchine, l’altro, ancora fedele all’uomo, deve proteggerlo. Nonostante la superiorità tecnologica del primo il duello tra i due Cyborg appare incerto fino alla fine. Peseranno sull’esito finale anche l’enfasi e il cuore del ragazzo, pulsioni che le macchine non possono ancora avere.

Thriller fantascientifico a sfondo etico, che mette in rilievo l’inaffidabilità umana nell’amministrare il pianeta, cosa che legittima nel film la ribellione delle macchine contro i resti dell’umanità distrutta dall’olocausto. Macchine sempre più vicine a capire l’animo umano  e a imitarlo, ma ancora lontane dalla possibilità di  possederlo.

Film ricco di suggestioni fotografiche strabilianti, uniche, dotato di idee e invenzioni tecnologiche a non finire, carico di una ironia raffinata finalizzata a farci capire, con il tratto di realtà che veicola, che siamo di fronte a un film e non a una dispersiva orgia di fantasie.

Da cineteca la scena iniziale, con Arnold Schwarzenegger che entra nudo in una birreria di periferia, una scena originale e dettagliatissima di particolari, con effetto stupore garantito.

 Il film meritava di più ma la critica non gli ha creduto fino in fondo andandosi ad impantanare su una polemica sterile che aveva per oggetto la presunta stucchevolezza  estetica di questi film,  considerati prodotti standard-industriali privi di arte.

James Cameron è di questo film un geniale direttore d’orchestra, a capo di una combinatoria di arti diverse tutte risultate ben funzionanti: fotografia, letteratura, musica, riproduzione dei suoni, pittura (suggerimenti di inquadrature), teatro, etc. etc.

        Biagio Giordano  

 

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