Cinema: Signs

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

Signs

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Signs

 

Signs, di Manoj Night Shyamaian, con Mel Gibson, Joaquin Phoenix, produzione Usa, anno 2002, genere fantascienza,  durata 106 minuti.

 A seguito della scomparsa della moglie, deceduta in un incidente stradale, giovane reverendo (Mel Gibson), depresso, si ritira nella sua fattoria con i due figli e il fratello minore dopo di ché  abbandona i voti religiosi. 

Una mattina al risveglio scopre nel suo campo di mais dei giganteschi geroglifici  disegnati in  varie forme geometriche: cerchi, rettangoli, quadrati, rombi. Il tutto è creato in modo sorprendente: piegando il gambo di ciascuna pianta senza spezzarlo.

Una sera i quattro componenti  della famiglia avvertono dei rumori esterni sospetti, dapprima pensano a dei dispetti di un vicino con cui sono in rotta di collisione, in seguito, dopo aver rincorso invano i passi dell’intruso  intorno alla casa e aver visto dei movimenti misteriosi tra le piante dei mais, si convincono che trattasi di altro, probabilmente in relazione con la comparsa dei geroglifici. 

Attraverso la televisione scopriranno la verità. Trattasi di una vera e propria invasione di alieni su gran parte della Terra, con intenzioni di conquista. I geroglifici facevano parte della comunicazione con le astronavi, erano funzione dell’organizzazione degli sbarchi.

La lotta appare dura e senza speranza, ma a salvare l’umanità sarà, come vuole la tradizione fantascientifica degli anni ’50, un grave punto debole ambientale di cui soffrono gli alieni sulla Terra …

Il film è una favola allegorica sulla potenza del male nell’esistenza umana, grande nemico della felicità, del benessere, della tranquillità, e dell’apprezzamento finale della vita, un male che può essere accidentale, o organizzato, voluto,  oppure legato al caos causale della vita stessa, spesso misconosciuto nell’animo fino a creare nell’uomo sintomi psichiatrici. 

Un male a cui Dio non può porre rimedio, perché esso è situato già nell’imperfezione della creazione, un male che Dio non ama, ma di cui ha dato all’uomo la possibilità di combatterlo, seppur solo per certi aspetti e non altri. Tra le righe il film sembra voler suggerire che forse la cosa più importante creata da Dio è la fede e la preghiera, cioè la possibilità di sentire la presenza dell’amore di Dio, che tanta forza dà all’uomo per fronteggiare l’esistenza.

Film thriller di ottima fattura, animato da suspense ben congeniati che una fantascienza legata nella prima parte del film a un reale non troppo fantasticato (certi geroglifici sono effettivamente tuttora presenti nel nostro pianeta), rendono ricchi di emozioni.

        Biagio Giordano  

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