Cinema: Rappresaglia

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Rappresaglia

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Rappresaglia

Rappresaglia

 

It.-Fr. 1973

GENERE: Stor.

DURATA: 107′ 

REGIA: George Pan Cosmatos

ATTORI: Richard Burton, Marcello Mastroianni, Anthony Steel, Leo McKern, Renzo Montagnani, John Steiner, Renzo Palmer, Delia Boccardo, Duilio Del Prete

 Dal romanzo Morte a Roma di Robert Katz.

23 marzo 1944: una compagnia di polizia tedesca, SS, mentre passa marciando per via Rasella in Roma, viene colpita da un ordigno esplosivo situato all’interno di un raccoglitore di rifiuti mobile. L’attentato è stato organizzato da un gruppo di antifascisti. I tedeschi morti saranno 33. Il Fuhrer stesso darà l’ordine di uccidere entro le successive 24 ore 10 civili romani per ogni tedesco deceduto. 

Sarà il colonnello Kappler (un grande Richard Burton) ad organizzare, su ordine ricevuto, la rappresaglia, dopo aver tentato invano di persuadere il suo generale a fare pressione in alto per convincere il comando supremo tedesco della pericolosità della rappresaglia, essa infatti avrebbe creato dei martiri con il rischio conseguente di far insorgere la popolazione di Roma contro i soldati tedeschi e i Fascisti.

Verranno prelevati 50 detenuti dalle carceri, inoltre catturati numerosi ebrei romani, e un certo numero di cittadini schedati sospettati di simpatizzare coi partigiani, compreso qualche adolescente. 

Vano sarà il tentativo di alcuni preti di ricorrere in extremis a Papa Pio XII, per sensibilizzarlo sull’ignobile rappresaglia e fermarla. Secondo il film il Papa non volle intromettersi perché riteneva, impedendo il massacro dei civili romani, di fare un favore ai comunisti, alcuni secondo lui indubbiamente presenti nell’attentato, e le cui ideologie in Unione Sovietica, dopo la rivoluzione bolscevica, avevano creato molti lutti nel mondo ecclesiastico cristiano con annesse spaventose distruzioni di Chiese di vario ordine.

335 (10 per ogni tedesco ucciso + 5) civili verranno uccisi con un colpo di pistola dietro la nuca (per fare meno male…), nelle cave di tufo in località Ardeatine, ricoprendo poi il tutto con un’esplosione.

La rappresaglia era considerata dai tedeschi legittima, in quanto essi si rifacevano alla convenzione dell’Aia, che la giustificava se l’attentato era opera di civili contro dei soldati in guerra. 

In questo caso però nulla era stato fatto dai tedeschi per individuare i colpevoli del tragico gesto, nessun preavviso di minaccia di rappresaglia era stato dato alla popolazione romana per indurla a collaborare alla cattura degli attentatori, cosa che probabilmente, portando anche un solo colpevole davanti ai tedeschi, avrebbe potuto evitare quanto di terribile è poi successo. Ciò suscitò nel mondo alleato antifascista e antinazista profonda costernazione creando un’atmosfera, nel dopo guerra libero, favorevole alla punizione degli ufficiali tedeschi esecutori materiali di quel massacro. Essi  verranno tutti condannati, compreso il colonnello Kappler (ergastolo a Gaeta).

Film drammaticamente riuscito, coinvolge e indigna, recitato benissimo da grandi attori, su tutti Mastroianni e Burton, ma da non sottovalutare anche le comparse che impersonavano le vittime, i cui sguardi sono di un realismo impressionante contribuendo a creare nello spettatore una forte empatia partecipativa a quel dolore, una commozione senza limiti perché sorgente al di là di ogni confine ideologico o steccati difensivi per appartenenza politica.

Un film da rivedere, visto che siamo in prossimità del 2 giugno 2021, festa della Repubblica.

Circola su You Tube.

 Biagio Giordano  

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