Cinema: Paziente 64 – Il giallo dell’isola dimenticata

Un film del 2018 diretto da Christoffer Boe (Beast, Allegro) e tratto dal romanzo Journal 64 di Jussi Adler-Olsen.

Premessa storica: Il film è ambientato in Danimarca fra l’inizio degli anni ’60 e il 2006, e la storia ruota attorno ad eventi criminosi avvenuti in quell’arco di tempo nell’isola di Sprogø situata al largo di Copenhagen. Nell’isola era attiva una struttura per ragazze “diverse”, (emarginate dalle famiglie perché ritenute indegne di amore), spesso in attesa di un figlio a seguito di rapporti avuti con parenti o persone incivili, e costrette ad abortire dal medico della struttura e sterilizzate, oppure donne ossessionate da desideri omosessuali che facevano vergognare i genitori e che i medici ritenevano si potessero curare come se appartenessero a una malattia.

Il film. In un vecchio e fatiscente appartamento di Copenaghen, dopo l’abbattimento di un falso muro, vengono ritrovati tre corpi umani mummificati e ricoperti di ragnatele, seduti attorno a un tavolo da pranzo in cui si nota un posto a sedere lasciato vuoto.
Carl Mørck e Assad, detective del Dipartimento di polizia che si occupa di casi insoluti, cercano, come da protocollo, di scoprire l’identità dei tre cadaveri mummificati e a chi era destinato il quarto posto rimasto vuoto.
Scoprono così la logica che sottostava a quanto visto, grazie ad una serrata indagine che coinvolge gli ultimi residenti dell’appartamento. Questi erano in relazione con il criminoso ospedale femminile dell’isola di Sprogø.
Si scoprono così gli orrori ideologici e razzisti commessi nella struttura, misfatti che rappresentano una delle pagine più vergognose scritte dalla criminalità “per bene” nella storia della civilissima Danimarca.
Ma la notizia più impressionante data dal film al pubblico arriva alla fine, quando con le ultime battute si informa lo spettatore, (già sbigottito e indignato da quanto fin lì visto), che le indagini della polizia hanno fatto emergere altri elementi tali da far pensare che quanto di drammatico accadeva a Sprogø, in qualche modo continua anche nel presente.

 Biagio Giordano