cinema: Nel centro del mirino

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Nel centro del mirino

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Nel centro del mirino

Nel centro del mirino, di Clint Eastwood, con Clint Eastwood, John Malkovich, produzione Usa, anno 1993, genere thriller-psichiatrico, durata 128 minuti.

 Maturo agente dei servizi segreti americani (Clint Eastwood), ex guardia del corpo di un Presidente ucciso durante un corteo presidenziale (allusione a Kennedy inizi anni ’60), si porta dietro un grave senso di colpa per non aver fatto tutto ciò che occorreva per salvare la vita di quel Presidente.

 L’agente è perseguitato telefonicamente da uno psicopatico assai pericoloso, che ha buone conoscenze di psicologia di base e capacità logiche superiori alla media, l’uomo conosce molto e bene il passato professionale dell’agente. Nelle telefonate gli ricorda un episodio in particolare: riguardante gli errori commessi dall’agente durante la mortale sparatoria avvenuta in direzione dell’automobile presidenziale che lui doveva proteggere. L’agente ha un sussulto d’angoscia, perché i particolari che lo psicopatico gli presenta via via, cinicamente, sono circostanziati e del tutto veri.

Lo psicopatico che sa di aver scosso con le sue parole la mente dell’agente, gli propone a un certo punto una impegnativa sfida. Essa ha come posta in gioco la vita stessa del Presidente in carica. Lui cercherà di ucciderlo e l’agente dovrà impedirglielo facendo di nuovo da guardia del corpo al presidente come ai vecchi tempi. Per l’agente, ormai sulla soglia della pensione, sarebbe, in caso di una sua vittoria, un riscatto, a tutti gli effetti, da un passato divenuto troppo ossessivo, che non cessa mai di perseguitarlo, sia di giorno che di notte.

L’agente spiega ai suoi superiori cosa gli è stato proposto da una strana persona psicolabile durante alcune telefonate ricevute, e dopo reiterate diffidenze da parte dei superiori che sottolineano come le minaccia di morte al Presidente sono annualmente numerosissime e che solo poche vanno prese sul serio, ottiene, anche a seguito di un’accurata analisi del comportamento dello psicopatico, l’incarico di proteggere direttamente il Presidente degli Stati Uniti. Si pensa così, accettando la sfida dello psicopatico di favorirne al più presto la cattura.

Commento. Film che vuol dire qualcosa di importante sulla follia omicida di sospetta base ideologica, in particolare quando essa si erge contro le istituzioni proponendo una sfida di intelligenza, ossia di capacità a sopprimere o a difendere ciò che agisce come autorità estrema nel sociale-politico. 

   Biagio Giordano  

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