Cinema: La tela dell’assassino

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
La tela dell’assassino

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
La tela dell’assassino

 La tela dell’assassino, di Philip Kaufman, con Ashley Judd, Samuel L. Jackson, USA, 2004, thriller, 97 minuti

 

Giovane e bella investigatrice, amante, tra un rapporto sentimentale e l’altro, del sesso disimpegnato, ha frequenti rapporti anche con i suoi colleghi, quelli fisicamente più prestanti. Un giorno il suo capo di colore, burbero e ambiguo ma profondo conoscitore del suo mestiere, le dà una notizia gratificante: a seguito della grande disponibilità e intelligenza investigativa  mostrate in servizio dalla donna, è imminente per lei la promozione ad ispettrice. A seguito di ciò, il capo approfitta del nuovo stato d’animo della donna per metterla immediatamente alla guida di una difficile indagine, un caso riguardante una serie di delitti compiuti da un unico assassino sempre con lo stesso rituale, aspetto quest’ultimo che fa pensare alla polizia di essere in presenza di un serial killer. 

Amaramente la donna dovrà constatare via via che le vittime sono o suoi ex amanti occasionali o ex fidanzati. A un certo punto la situazione creatasi rende particolarmente complicato per lei proseguire le indagini, la donna ha paura, pensa che qualcuno voglia incastrala utilizzando la sua vita privata. La donna comincia anche ad essere derisa dai colleghi e via via viene sospettata da alcuni membri della polizia di partecipare in qualche modo ai delitti. 

Ostinatamente, ma stranamente, il capo le conferma la piena fiducia nel suo lavoro, e la invita a proseguire. La donna durante le indagini vede incrinarsi la sua unità psichica, è invasa da ricordi provenenti dal suo difficile passato caratterizzato dall’omicidio di entrambi i genitori. Il suo inconscio l’ha invasa, esso appare improvvisamente e violentemente aperto, probabilmente a causa dell’incatenamento tra l’Io e l’Es messo su dalle forze associative del trauma subito con la perdita dei genitori, il trauma è stato risvegliato dalle scene della realtà incontrata, scene che in qualche  modo la riguardavano molto da vicino. 

A un certo il suo capo di colore, sembra voler darle un colpo mortale, perché?

Thriller seducente, ben girato e sceneggiato, con attori ottimamente immedesimati nei rispettivi personaggi tanto da togliere davanti agli occhi dello spettatore lo spettro della finzione.

 

     Biagio Giordano 

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