CINEMA: Il delitto perfetto

 
RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Il delitto perfetto
Il film prossimamente su TV digitale

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Il delitto perfetto
Il film prossimamente su TV digitale
 

 Titolo Originale: DIAL M FOR MURDER

Regia: Alfred Hitchcock

Interpreti: Grace Kelly, Ray Milland, Robert Cummings, John Williams

Durata: h 1.45

Nazionalità: USA 1954

Genere: thriller

Al cinema nel Gennaio 1954

Recensore Biagio Giordano

Il film prossimamente su TV digitale 

    Il delitto perfetto (Dial M for Murder) del 1954 è uno dei film thriller più maturi diretti da Alfred Hitchcock, girato e distribuito inizialmente in  3D, col noto effetto stereoscopico,  il film si è  poi imposto nel mondo sopratutto in formato comune con una profondità  delle scene solo allusa: come nella fotografia.

Questo thriller  avvince fin dai primi minuti, e si segue per il resto film tutto di un fiato perché è molto ben organizzato sul piano narrativo. Ha una sceneggiatura di grande spessore che sa distribuire sagacemente,  intorno al crimine in questione, tensioni, attese, suspense raffinati. Sia le sorprese che le  ipotesi causali fuorvianti non mancano, quest’ultime  sono spesso molto coerenti nella loro struttura e proprio per questo  suscitano un forte stupore allorquando si verifica il loro fallimento.  


Apprezzabili durante la visione del film anche gli accenni specifici a  imminenti risoluzioni veloci del caso, come se tutto fosse stato chiarito in virtù di  intuizioni geniali.  Ciò avviene con il supporto del metodo letterario di far apparire all’improvviso dei  dettagli chiave d’indagine, una sorta di tasselli guida che risulteranno  inutili proprio nel momento in cui  la conclusione analitica con la loro interpretazione appare alle porte:  essi vengono superati dal  duplice colpo di scena, uno finto e l’altro vero, che ben coesistono nel film tra di loro senza creare ridondanze emotive bensì solo un contrasto di grande effetto tra aspettative sadiche deluse e sorprese di giustizia eticamente gratificanti in una sublimazione ricompositiva con la psiche inconscia. E’ una diversità  nei modi di percepire lo stupefacente tipico del  vecchio thriller, dovuto alle  innovazioni apportate da Hithcock al genere.

Cinque i protagonisti del film: una bella coppia agiata in crisi ad alto rischio separazione che porta il marito, ex campione di tennis, a decidere di eliminare la bella moglie per entrare in possesso della ricca eredità, sua moglie interpretata da Grace Kelly, il suo amante che frequenta in casa la coppia perché è anche un compagno del marito nel gioco alle carte, il sicario ingaggiato per l’uccisione della donna, ex compagno di scuola del marito e bisognoso di soldi perché navigante in cattive acque,  e l’ispettore di polizia tutto di un pezzo incaricato di risolvere il caso.


Sarà lo scrittore di gialli, amante della protagonista, ad avvicinarsi di più alla soluzione del caso, ma decisiva risulterà l’intelligenza investigativa dell’ispettore che pur trae ispirazione dalle idee dello scrittore…

Diversi piani di lettura interpretativa del caso si intersecano nel film tra alcuni personaggi, ma solo allo spettatore è dato di sapere subito tutta la verità, da notare come a quest’ultimo che vede condannata alla pena di morte una bella innocente non resti che tifare  per la scoperta di quella prova che potrà incastrare il mandante del sicario che lui già conosce; una prova che arriverà mirabilmente all’ultimo secondo dopo il primo falso colpo di scena…

 

Le geniali riprese fotografiche eseguite da infiniti e fantasiosi angoli contribuiscono a rendere il film ancora più interessante e suggestivo. Il tocco capolavoro di Alfred Hitchcock sta soprattutto nell’essere  riuscito a costruire un film di così grande successo, ambientandolo tutto in pochi ambienti chiusi quasi tutti facenti parte di un solo appartamento. Ciò è frutto di un ritmo teatrale nei dialogo sempre ben teso e del virtuosismo delle telecamere, indubbiamente eccelso con movimenti continui nella stanza e giochi di  primi piani degli sguardi con diverse inclinazioni dell’obiettivo e zoomate avanti e indietro lente ed efficaci; diversi salti di scena nella ripresa dei personaggi che dialogano rafforzano nello spettatore un senso di maggior percezione  della ambiguità dei personaggi, inoltre i piani sequenza funzionano alla perfezione contribuendo, a volte in maniera decisiva, a far crescere le tensioni delle scene  chiave.

Il grandangolo poi, con un gran lavoro di Hitchcock nella ricerca delle posizioni migliori, racchiude gran parte di ogni ambiente senza lasciare fuori dalle scene resti troncati, che avrebbero reso antiestetica l’inquadratura.

 Il tutto è stato  studiato a lungo a tavolino coinvolgendo poi nella pratica in una immane fatica gli attori, soprattutto nella più opportuna modulazione degli sguardi. In questo film c’è tutto il miglior Hitchcock.

  Biagio Giordano 

 

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