CINEMA: Elysium

RUBRICA SETTIMANALE DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
in sala nella provincia di Savona
 ELYSIUM

 RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Il sala nella provincia di Savona
ELYSIUM
 

Titolo Originale: ELYSIUM

Regia: Neill Blomkamp

Interpreti: Matt Damon, Jodie Foster, William Fichtner, Alice Braga, Sharlto Copley, Diego Luna, Michael Shanks, Carly Pope, Faran Tahir, Talisa Soto, Ona Grauer, Wagner Moura, Jose Pablo Cantillo, Adrian Holmes, Maxwell Perry Cotton, Terry Chen

Durata: h 1.49

Nazionalità: USA 2013

Genere: fantascienza

Al cinema dal settembre

Recensione Biagio Giordano

In sala nella Provincia di Savona

Elysium è un film di fantascienza a sfondo sociale, caratterizzato da uno scorrere quotidiano della vita umana in una  dimensione altra, di estrema inquietudine, una vita incerta affetta da pulsioni di morte di varie origini, carica di tensioni spesso burrascose e sempre in stretto legame con l’inevitabile odio di classe presente in una società dilaniata dalle ingiustizie che assume a un certo punto del film  un dinamismo negativo dai toni apocalittici.

Attualmente il film è in proiezione in prima visione in quasi tutte le sale cinematografiche italiane; la pellicola è scritta e diretta da Neill Blomkamp noto per District 9 del 2009 un film di fantascienza sulla tematica degli alieni presenti sul nostro pianeta che ha ottenuto un incoraggiante successo.

Protagonisti di Elysium sono Matt Damon e Jodie Foster. Il film è ambientato in un mondo tecnologicamente molto più evoluto del nostro ma con un sociale assai degradato rappresentato nel racconto come se fosse affetto da un graduale declino di ogni idea civile,  di ogni pensiero etico riferibile a un sociale in crescita.

Nel 2154, l’umanità è divisa grosso modo in due classi, la prima è costituita da produttori di ricchezza informatica e finanziaria, con protagonisti numerosi manager  di alto livello che vivono in una gigantesca stazione spaziale orbitante intorno alla terra. La grande struttura cosmica, resa possibile da nuove grandi scoperte scientifiche e ardite applicazioni tecnologiche, è dotata di ogni confort, compreso la soddisfazione di alcune pulsioni appartenenti alle categorie del piacere estetico: facenti parte cioè di quel vasto complesso di emozioni che sorgono dalla contemplazione della bellezza, anche delle cose del proprio habitat: ad esempio dei paesaggi ricchi di alberi e di acqua sorgente.


 

Gli abitanti, aristocratici, appartenenti a questa classe vivono in abitazioni avveniristiche, tra edifici pubblici lussuosi ed estesi spazi verdi. L’attenzione ecologica è molto diffusa, in ogni ambito, essendo l’ecosistema  progettato come un acquario casalingo, con i giusti fattori bio-chimici, essenziali alla vita, ma che rimane isolato dalle infinite risorse ambientali che la natura terrestre può donare in caso di imprevisti,  aspetto questo che lascia carente il sistema di Elysium, in caso di inquinamento, di ogni riserva, di ogni variante reattiva positiva apportabile dalla natura in caso di danno.

La stazione è chiamata Elysium.

 La seconda classe sociale è costituita da lavoratori al servizio di Elysium,  operanti nell’industria pesante e inquinante, nonché da poveri di ogni genere, da malati per inquinamento ambientali, da cittadini folli allo sbando per gli effetti psichici procurati dalla miseria, da esseri particolarmente alienati che vivono in un  pianeta Terra sempre più nel caos istituzionale e sempre meno abitabile: gestito da un governo debole e dittatoriale.


 

Un giorno il governo del pianeta, che è subordinato alle decisioni dei governatori di Elysium, decide di mettere in vigore nuove leggi per fermare la forte emigrazione che procede da tempo dalla Terra alla ricca stazione spaziale. Gli emigrati sono attratti dal benessere generale di Elysium e dal  servizio medico, quest’ultimo assai evoluto, ad alta tecnologia, in grado di risanare molte alterazioni del corpo umano dovute a  contagio radioattivo e chimico o a gravi malattie del metabolismo.  

Lo scopo delle leggi antimigrazione è di conservare su Elysium una comunità eletta, omogenea per classe di appartenenza e cultura, in grado di godere, senza preoccupazioni di alcun genere, se non la conservazione del potere quando quest’ultimo è minacciato, dei beni e dei servizi creati nella gigantesca stazione con le grandi risorse finanziarie liberate dai promotori del progetto.

Elysium è un film con tematiche di un certo impegno, ben articolate, ordinate e interconnesse con una acuta intelligenza. Sono vere e proprie questioni, di carattere sociologico, filosofico, informatico, inserite in una storia che funziona a meraviglia messa in scena efficacemente, tanto da raggiungere un grande livello espressivo che fa spettacolo e cultura, in virtù anche di un montaggio e di una fotografia che appaiono di rara elaborazione sintattica, tanto da dare l’effetto di lunghi silenzi scenici parlanti.

Credibili i giochi di immagini computerizzate, soprattutto per come riescono ad abbinarsi felicemente alla fotografia reale.

Le atmosfere da incubo sono di grande verismo. Originale l’idea della guerra informatica tra ribelli e detentori del potere, motivo narrativo che da solo vale mezza pellicola.

Film da vedere, e rivedere per chi vuol anche capire meglio la rete di significanti di pensiero, interessantissimi, che lo racchiude inavvertitamente. Questo film sembra voler ribadire, sul piano più analitico, che niente nel cinema è banale quando lo si guarda al di là dello spettacolo, particolareggiatamente, nel labirinto delle sue numerose forme di significanti che tracciano qua e là pensieri anche incompiuti. Quest’ultimi infatti sono  rivelatori di dettagli storici e culturali importanti, che compongono il tessuto seminale seminascosto dell’opera. In questo film i significanti di rilievo vanno dalle parole, ai colori, dal gioco di luci legate al pensiero, alle fotografie di carattere più metonimico: occorre imparare a leggere tra gli interstizi della loro discontinuità sintattica.

Con questo film di qualità il cinema rilancia la fantascienza a un punto più alto, dove l’associazione tra realtà sociale- tecnologica dell’oggi e sua ipotetica proiezione  in un futuro non proprio prossimo, riesce a trovare tra le nuove  masse di spettatori un interesse singolare: soddisfa un desiderio, non tanto di un altrove inteso come fuga-sogno dal reale conflittuale di oggi, ma  di una disputa agguerrita tra classi sociali con  mezzi informatici sempre più famigliari che ormai abbiamo del tutto assimilato. Il film inventa  un gioco che avvince perché può diventare via via un’idea reale sempre più seria e credibile, utile per combattere le nefandezze della finanza di oggi: rilasciando alle classi deboli nuove speranze.

BIAGIO GIORDANO

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DI BIAGIO GIORDANO

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Recensione di 20 film tra i migliori del 2012 e del 2013 tratti dalla rivista settimanale on-line Trucioli savonesi, film recensiti con una particolare attenzione alla fotografia e agli aspetti letterari e psicanalitici della pellicola.

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