Cinema: Eliza Graves

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Eliza Graves

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Eliza Graves

  Eliza Graves è un film thriller uscito nel 2014, di produzione USA, diretto da Brad Anderson, con la partecipazione principale degli attori Kate Beckinsale, Jim Sturges.

  Nel1889, in un particolare ospedale psichiatrico, molto ospitale e lussuoso, il dottor Lamb, direttore generale, cura gravi forme di isteria. Lo fa  con metodi da lui ritenuti innovatori ed efficaci, quali l’ascolto prolungato della parola del paziente, il rispetto del malato nei suoi principali modi di esprimersi giornalmente, per quanto strani o assurdi, la convivenza comunitaria all’interno dell’ospedale tra classi diverse con l’attenzione a non creare discriminazioni tra i pazienti per via del ceto di appartenenza o la formazione culturale, e in certi casi l’adozione delle prime cure strumentali con lo strumento dell’elettroshock, un apparecchio allora poco perfezionato e pericoloso nonché di dubbia efficacia in quanto la corrente elettrica che emetteva era violenta, senza la possibilità di modularla in intensità ma solo in durata aprendo il sezionatore di contatto.

 L’arrivo però di un giovane medico alle prime armi, intelligente e gentilmente curioso nonché interessato a una giovane paziente donna, ivi presente, metterà in subbuglio l’intero manicomio. Il giovane infatti, cogliendo dettagli molto significativi della vita giornaliera del manicomio e associandoli con acume tra loro, cercherà di approfondire il senso di quella strana vita di comunità, cosa che lo porterà a scoprire  nei sotterranei cose agghiaccianti. Vi troverà prigioni invivibili, piene di ex infermiere e ex assistenti e un vecchio psichiatra, tutti facenti parte del vecchio gruppo di gestione amministrativa e medica del manicomio. 

 La loro condizione  di disperata reclusione risulterà essere stato l’esito di lunghe lotte  tra l’elite medica precedente e quella vigente, uno scontro senza esclusione di colpi, privo di ogni umanità, teso ad affermare, attraverso  il raggiungimento o mantenimento del potere,  le rispettive, molto  diverse, strategie di cura dei malati. 

La estrema crudeltà omicida negli scontri avrà una logica anche inconscia che ne spiega l’origine, essa appare legata alla storia di alcuni protagonisti degli scontri i cui traumi patiti facevano sentire  i loro effetti nel presente non dando loro mai pace.

 Film con una trama complicata e difficile da seguire, ma di indubbio valore figurativo, con scene di una potenza visiva assai coinvolgente e a volte ripugnante (quanto necessario per legare violentemente lo spettatore al fascino del mistero della follia). 

Dialoghi essenziali ma non banali, scientificamente adombrati da forme di paranoia negli psichiatri di cocente gravità,  in un contesto storico occidentale grandioso, che sta per partorire scoperte importanti nel campo della psicanalisi dell’inconscio, del delirio inteso come ricco di significati inconsci, del sogno inteso come via regia dell’inconscio, e  della sessualità nella psicogenesi delle nevrosi.

Regia superlativa.

     Biagio Giordano 

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