Cinema – Brevi recensioni

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Brevi recensioni
Mississippi Burning

MISSISSIPI BURNING

 

Mississippi Burning – Le radici dell’odio (Mississippi Burning) è un film statunitense del 1988, diretto da Alan Parker e interpretato da Gene Hackman

Il razzismo visto in chiave sociologica e psicanalitica, con radici che affondano nella povertà e insicurezza della società americana e nel inconscio di ciascuno come alterità: parte di sé straniera a se stessi in quanto psiche scissa dall’Io nella parte desiderante più profonda, atavica, che la civiltà separa dalla coscienza senza riuscire spesso a domarla…

Film di ottima fattura, di buon spessore narrativo sul piano fotografico, ricco di idee nelle inquadrature, con profili dei personaggi ben tagliati senza essere banalizzati…
Film per niente datato, visto quel che ancora succede negli Stati Uniti tra polizia e neri…

 

The Hurt Locker (Il pacchetto del dolore)

E’ un film del 2008 diretto da Kathryn Bigelow e scritto dal giornalista Mark Boal.

Il film è incentrato su un gruppo di artificieri e sminatori dell’esercito statunitense in missione in Iraq (2004).

Il film ha vinto 6 Premi Oscar nel 2010: miglior sceneggiatura originale, miglior montaggio, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro, miglior regista e miglior film.
Film di alto livello drammatico, con eccezionali sequenze da
suspense imparentate col terrore caratterizzate da un forte impatto realistico, un film in cui l’impressione di realtà tipica del linguaggio cinematografico diventa qualcosa di più: specchio diretto di un vero accaduto, finestra aperta sull’orrore della guerra inutile e affaristica…

La regista Kathyn Bigelow ex moglie di Cameron, conferma il suo straordinario talento visivo e narrativo, ridando al cinema il suo ruolo di impressionismo tangente alle coscienze: in virtù di un falso spettacolo in quanto il suo film alla fine rilascia commozione e indignazione anziché il piacere di uno scioglimento del dramma o del terrore.
Fiasco al botteghino perché il film è pedagogico, educatore dello spettatore a un gusto un po’ meno salato ma più vicino al cuore…

 

Full Metal Jacket

(Proiettile rivestito pienamente di metallo)
un film di guerra statunitense del 1987 diretto da Stanley Kubrick.
 

Nulla che già non si sapesse sulla brutalità della guerra e dell’addestramento militare, ma il modo con cui Kubrick presenta le cose, esaltando il linguaggio fotografico nelle dimensioni in cui può donare allo spettatore maggior profondità percettiva, e il reperimento per la scena dei contrasti più significativi di una situazione che regolarmente non lascia indovinare di se stessa in quale direzione evolverà, emana tuttora stupore e incanto, sopratutto in questo caso per l’effetto estetico e l’emozione atavica che ne derivano…

Si auspica che qualche giovane regista capisca prima o poi le logiche narrative più importanti di Kubrick, e ci doni, con tutte le innovazioni del caso, spettacoli come questo: così riusciti dal punto di vista estetico-drammatico…

Il cinema diventa arte quando dimostra una capacità fuori dal comune nel toccare tasti desideranti inconsci relegati dal familiare e dal convenzionale, in prigioni dell’immaginario troppo strette…

 

Revenant – Redivivo 

(The Revenant)

 

E’ un film del 2015, diretto, co-scritto e co-prodotto da Alejandro González Iñárritu.

Film di grande impatto drammatico, con una fotografia linguaggio di notevole capacità narrativa, interpretazioni ben dirette, l’aspetto più letterario del film non delude, la lunghezza forse eccessiva è compensata da numerosi scene di suspense e di tensione ben orchestrate. Lo spazio e tempo della fotografia in movimento, ben dilatati dal gioco di ottiche e di spostamenti in ogni direzione, conferiscono al film una dimensione percettiva altra, di grande penetrazione sensoriale con effetti estetici per certi aspetti originali…

La vendetta, motivo centrale del film, è secondaria, è un mero strumento estetico al servizio della costruzione primaria di un dramma espandibile al massimo con il gioco della morte tra umani…

Film di grande impatto visivo, che segna forse il ritorno per chi ama la qualità dell’immagine, alla ripresa vera della realtà, senza cioè l’eccessivo uso dell’immagine tipo video-giochi oggi dominante nel cinema di questo genere…
Il film fa riferimento a fatti veri accaduti…

 Biagio Giordano

  
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