CiAO ALDO GHIDETTI

Tra i pionieri del giornalismo locale con La Settimana Ligure
Albenga: ciao Aldo, filosofo e ‘redattore letterario’
Onori da morto, da tanti ignorato da vivo

 Tra i pionieri del giornalismo locale con La Settimana Ligure
Albenga: ciao Aldo, filosofo e ‘redattore letterario’
Onori da morto, da tanti ignorato da vivo

Albenga-  Ci ha lasciato anche lui che della morte e della malattia aveva un ‘sacro terrore’, una sfida impari. Aldo Ghidetti non amava la retorica e non è facile immaginare come vorrebbe essere ricordato. A quali apprezzamenti teneva di più.

Un volto noto agli albenganesi.

Non solo per le sue camminate solitarie lungo il viale e sul lungomare, l’inseparabile bicicletta, la capigliatura ricciuta, disordinata. Il suo vociare tonante, il saper essere estroverso,  la sua personalità da filosofo.

Un albenganese stimato,  soprattutto colto, rimasto lontano dalla politica attiva, ma vicinissimo e lucidissimo alla realtà che ha vissuto, anche da protagonista. Come nel periodo in cui nacque il settimanale “La Settimana Ligure”, con redazione in via Don Isola, stampato dalla tipografia Stalla.

Come riporta la riproduzione (vedi foto) il direttore era Romano Strizioli (oggi decano dei pubblicisti ponentini), redattore capo Nico Sgarlato, Aldo Ghidetti redattore letterario e Giampiero Mentil (avvocato), coordinatore dei servizi sportivi. Gilberto Costanza e Aldo Dompè (entrambi di Loano) figuravano tra i fondatori e nella società editrice  “Cidiesse” che poi lasciò il posto a La Nuova Liguria e.all’esordio di chi ne prese le redini, Luciano Corrado.  Un’esperienza che si chiuse nei primo anni ’70 ed iniziò con “Risveglio” (tra i coofondatori  Finocchio e Moraca).

Aldo ha  abbandonato la vita terrena a 77 anni, vissuti intensamente. Abitava in via dei Mille. Adorava le belle donne e le ammiratrici non mancavano. Non amava invece viaggiare. Si lasciava convincere solo in rare circostanze e negli ultimi anni era facile incontrarlo, a pranzo, con un amico in qualche agriturismo dell’immediato entroterra ingauno.

Era laureato in filosofia, un primo della classe in materia umanistica. E’ stato direttore della biblioteca civica, nel centro storico di via Roma. Sempre presente agli appuntamenti e eventi culturali.

La Stampa -cronache della Liguria ha ricordato che “Non c’era mostra, inaugurazione, premio letterario, proiezione di film d’autore che non le vedesse presente. Scriveva di poesia, di arte figurativa, ed è stato il mentore di moltissimi giovani concittadini che si inoltravano  sulla strada della creatività artistica ed intellettuale”.

  E ancora: “I meno giovani ricordano  le dispute filosofiche  tra Aldo ed il suo ‘competitore-rivale’, Ferdinando Volpato, altro grande filosofo ingauno, l’aristotelico ed il plutoniano”.

Aldo Ghidetti, per anni protagonista della vita culturale ingauna, con le sue simpatie politiche e sociali mai nascoste o travisate; il suo distacco, il rifiuto dalle beghe di pollaio. Ma anche quella sua modestia praticata che non l’ha mai visto entrare in competizione con gli esibizionisti, i cultori del palco e delle passerelle-spettacolo. Bisogna ammettere che la città di Albenga non si è distinta per onorarlo da vivo, come avrebbe meritato. Ma lui non apparteneva a consorterie e fratellanze più o meno benemerite. 

Non stava dalla parte dei più forti o dei potenti di turno, non apprezzava l’arroganza, l’egoismo sociale, l’intimidazione del potere, delle lobby, delle caste. Non ha mai tradito le sue idee, le sue credenze. Coerente e distaccato dalle miserie dell’essere umano. Ripeteva che senza  solidarietà non c’è senso di comunità.

L’ultimo addio, il funerale civile, nei locali dell’ex asilo Ester Siccardi. Lascia due fratelli, i nipoti.

Resta scolpito l’affetto, il ricordo sincero di chi l’ha sempre apprezzato ed ammirato. Ciao Aldo, grazie perciò che mi hai insegnato. Io non ho ‘prestigiosi riconoscimenti’ da elargire ai postumi. 

 

 

 

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