Centri storici

CORRUZIONE E RELATIVISMO DEI: 
 “CENTRI STORICI”

CORRUZIONE E RELATIVISMO DEI: 
 “CENTRI STORICI

Tenterò di spiegarmi :
Nel 1964 in Italia venne approvata la Legge Ponte.
La previsione essenziale di questa Legge era che la parte urbana dei centri città  doveva avere un indice di costruzione pari a  3 mc./mq.
Il che voleva dire che se sei possessore di un alloggio in centro di 100 mq. in precarie condizioni di stabilità (e già allora lo erano quasi tutti) puoi, demolendolo insieme agli altri proprietari di un ipotetico palazzo di sei piani, ricostruirne circa 16,6 mq. (cosa inconcepibile,  inspiegabile ed assurda).

In quegli stessi anni da New York a Barcellona gli stessi 100 mq. potevano diventare 200 mq. con l’impegno di creare ampie strade, piazze, parcheggi, e quant’altro, sovrapponendo le cubature esistenti e così maggiorate,  denominandole : “grattacieli” !

   Siamo così rimasti con edifici fatiscenti risalenti a centinaia di anni fà,  mai collaudati, né collaudabili, dove inoltre, e per decenni, se dovevamo demolirli per ovvie ragioni di vetustà e sicurezza, non si dovevano demolire i muri esterni pena  “appunto” la perdita dell’ 84% della cubatura esistente !

 Oggi non si perde la cubatura,  grazie a Dio si può  demolire ricostruendo almeno l’esistente con criteri moderni ma, questo funziona  solamente se si tratta di cubature non residenziali (vedi l’Astor in via Paleocapa) o comunque rese disponibili da crolli  strutturali o meglio ancora da disastri totali, (vedi altri noti centri storici).

 

Quello che continua a “non funzionare” è che se ho un’alloggio nel centro della nella mia città di 100 mq. ove nessun tecnico è in grado di collaudarne la stabilità strutturale, ove io necessariamente devo continuare a viverci con i miei figli, e, ove io se d’accordo con gli altri condomini chiedo ad un’impresa un preventivo di demolizione e ricostruzione dell’esistente, mi vedo offrire mediamente 20  metri quadri di residenza in cambio di quella mia attuale ! E’ evidente che io mi chieda in che razza di mondo vivo !

 E se tutto ciò è vero, e lo è, è l’ora che cominciamo  a domandarci come mai  nel resto del mondo abbattendo e ricostruendo una casa come la mia, di 100 mq. del resto “inabitabile”, mi viene proposto in cambio una  casa di 70 mq. nuova ed abitabile, contro i 20 mq. dell’incredibile ipotesi precedente !

 Questo per quanto riguarda il relativismo delle costruzioni dei centri Città !

            CORRUZIONE e RELATIVISMO nel merito dei: “TERRENI  EXTRA URBANI”                           

 Nel nostro Paese gli estensori dei Piani Regolatori per evitare corruzioni e corruttori, sono obbligati ad eseguire il lavoro che gli è stato assegnato con una discrezione che rasenta la segretezza dei tempi dell’Inquisizione.
Infatti decidere dove sistemare un condominio o una piazza  vuol dire regalare una decina di alloggi ad un signore e niente all’altro 

Ho avuto un cliente Savonese che, nel vedere il suo terreno destinato a Zona sportiva è morto 25 anni dopo dal dolore e senza un soldo, senza che nessuno rendesse a lui conto del significato di questa “ZONA SPORTIVA”ove per  25 anni, nessuno si era ma degnato di piazzarvi un ping – pong.

In effetti le aree destinate a piazze, ospedali, strade,  autostrade e  ferrovie devono pur essere decise e segnalate.

Quello che secondo me dovrebbe essere semplicemente stabilito è un’ ugual valore dei terreni che siano essi destinati a piazze, ad aree servizi, o a edifici residenziali!

 In breve L’indice di edificabilità dovrebbe essere uguale per tutti in modo che il soggetto attuatore della piazza e del condominio “compensi” in egual misura i due proprietari !

  E non mi si venga a definire tutto ciò utopistico poiché nell’  Olanda occupata dai Nazisti, si procedeva negli scantinati dei Comuni, a redigere i Piani Regolatori da attuare dopo la sconfitta del Nazismo; ed il loro sistema economico – urbanistico, ancor oggi privo per lo meno della corruzione di partenza, è lo stesso come  da me indicato.

     ABBIAMO SBAGLIATO MA NON SI PUO’ CONTINUARE  NELL’ ERRORE……..

 Non si può continuare ad operare con presupposti di cinquant’anni fa.

Infatti  differenziare, le Zone denominate ISMA nel PTCP e Ag nei PUC, ove si può costruire mediamente una casa ogni 10 – 15000 mq. , da  zone denominate Apn ove a motivo di   una carenza di urbanizzazione, non si può edificare nulla, è secondo me, uno dei principali errori di gestione territoriale, in quanto non si dovrebbe  permettere di costruire nelle prime senza immaginare come gestire la presenza umana sul  territorio delle seconde !

 PTCP= piano territoriale coordinamento provinciale

ISMA = insediamenti abitativi (uguale 10 per cento delle aree liguri)

 PUC =  piano urbanistico comunale

Ag  =  mediamente 0,03   mc./mq.     residenziale

Apn=mediamente 0,001 mc./mq.  e non residenziale! (uguale 90 per cento delle aree liguri)

 Altro errore come, già ho ripetuto molte volte, è l’impossibilità di edificare  sulle cime (unico terreno saldo e quindi unico terreno adatto all’edificazione) convogliando, con il beneplacito di tutti gli strumenti urbanistici, i volumi sulle scarpate (molto spesso inagibili e franose ma, purtroppo da sempre edificabili).

Le zone a ridosso dei centri urbani e quindi facilmente urbanizzabili, dovrebbero così avere un’ unico indice territoriale, da trasferire per quanto possibile sui terreni  “Saldi” al contrario di quanto prevede la Legge Galasso,  “spianando” le sommità ed obbligando il soggetto attuatore a mantenere a “verde attrezzato e gestibile” tutto il comparto a valle, di cui si è fatto promotore.     

CORRUZIONE e RELATIVISMO nel merito della :  “EDIFICAZIONE TURISTICA”                          

Da Amburgo a Cadibona, “tutti” vorrebbero abitare da Cadibona al mare!

Il che vuol dire che la Liguria ha l’entroterra più ricco del Mondo popolato di abitanti che ambiscono vivere qui da noi!

Per questo motivo nelle nostre zone residenziali sature di alloggi di 38,00 mq. (ricavati anche e spregiudicatamente nelle nostre strutture alberghiere), in oggi si tende ad aumentarne la superficie a mq. 60,00 o anche più, a seconda delle situazioni dei territori e delle loro incombenze,…..onde, così si spera, limitarne il numero e la concentrazione .

Questo flusso di investimenti è stato purtroppo  pilotato appunto, ed in modo “vergognoso”, nel nostro mondo alberghiero, secondo i magistrati in modo “corruttibile”, con frazionamenti che hanno consentito la vendita a privati cittadini che, in possesso così di una struttura in qualche modo “residenziale” l’hanno prevalentemente enucleata dall’albergo di cui erano parte integrante e sostanziale, provocando così la perdita di un enorme numero di posti letto ! 

 Questo poteva essere evitato come ho già ripetuto fino alla nausea :

 consentendo il frazionamento dell’albergo con metrature diverse dalle residenze private (che giustamente tendono ai 60 mq. ed oltre), imponendo 20 mq. quale nuovo limite massimo delle singole strutture alberghiere per dotarle così, sia della possibilità  di essere commercializzate che di essere adibite la residenza !

 Infatti il mercato di acquisto “deve “ essere differenziato sino ad offrire nel contesto di una “struttura produttiva alberghiera”, un investimento  capace di generare un flusso continuo di reddito differenziato dalle situazioni di  alta , media e bassa stagione turistica !

La differenza  sostanziale consiste : nella facoltà di poter lasciare a reddito la proprietà di un Aparthotel di circa 20 mq., o eventualmente prendervi la “residenza” continuando ad utilizzare, a pagamento, tutti i servizi connaturati con il complesso Alberghiero in modo da non alterare mai la specificità della stessa conduzione  Alberghiera!

 Scusatemi se continuo a scrivere ormai da due anni la stesse cose ! Posso assicurarvi, di aver ricevuto costantemente solo consensi da uno stuolo di “privati – tecnico – legali” ma, nessun politico “stranamente” ha mai contestato o riproposto altro, diverso da quanto da me affermato, e questo è per lo meno “strano”.

Spero di aver ancora una volta spiegato quanto occorre fare per lo sviluppo del  territorio in cui siamo nati ed ove nessuno , dico nessuno di coloro che ne parlano in televisione o sui giornali pare capirci niente, in quanto mancando “da sempre” proposte di “PRODUZIONE” e quindi di lavoro produttivo, continuiamo ad ascoltare proposte di “SERVIZI”che presuppongono la spesa di  danari che non abbiamo!  

 Vedo ancora che, sulla Stampa di venerdì 5 marzo, il nostro Sindaco cerca lodevolmente di limitare le costruzioni nella darsena, ma, nel presupporre comunque e ancora un blocco notevole di R.T.A. (Residenze Turistiche Alberghiere) pensando quindi  a qualcosa di “Alberghiero” mi permetto consigliare……

 Vorremmo spiegazione, dagli ideatori e dagli esecutori, possibilmente con impegni scritti : 

  • quante persone troveranno “ lavoro” in questa struttura “Alberghiera” ?,
  •  per quanti mesi all’anno  questi lavoratori …. “lavoreranno” ?,
  • di quanti metri quadri saranno le dimensioni di ogni R.T.A. ?,
  • quali saranno le dotazioni e i servizi  annessi a questa pseudo  e da sempre conclamata “STRUTTURA TURISTICA” ?.

  Sarà la prima volta che un Sindaco pone  nel merito questi quesiti, ma bisogna pur cominciare a spiegare  chiaramente ai propri  cittadini  che cosa si sta  facendo ! …. Visto che persino i cittadini Magistrati continuano ad interpretare queste …. R.T.A,……..

nel decorso della loro esistenza,  quali ….. “LOTTIZZAZIONI ABUSIVE”  !             

e-mail    lucciniguido@libero.it

  Guido Luccini             Savona  21/marzo/2010

 

 

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