CENTRALE DEL LATTE DI SAVONA

Concordato e prospettive: incontro col rappresentante sindacale Frino
CENTRALE DEL LATTE DI SAVONA,
ORA SI NAVIGA A VISTA
“A settembre faremo il punto con i dipendenti, un acquirente pare ci sia” 

Concordato e prospettive: incontro col rappresentante sindacale Piero Frino
CENTRALE DEL LATTE DI SAVONA ,
ORA SI NAVIGA A VISTA
“A settembre faremo il punto con i dipendenti, un acquirente pare ci sia”

Il concordato preventivo, siglato pochi giorni fa presso il tribunale civile, continua a lasciare nel dubbio la centrale del latte di Savona e tutti i suoi dipendenti. Una situazione confusa e instabile colpisce il settore ancorato nella tradizione savonese che da tempo si ritrova ad affrontare una crisi senza precedenti.

 La centrale di Alessandria, come prevede il contratto, è affittuaria del marchio MU e gestisce il ramo d’azienda, rete vendita. La produzione continua a costo della cassa integrazione e i debiti rimangono. Il Letimbro  ha incontrato rappresentante sindacale dei 35 lavoratori della centrale del latte di Savona, Piero Frino.

 

Il concordato preventivo prevede un contratto di somministrazione con la centrale di Alessandria che si impegna a rifornire la centrale di Savona della materia prima fino al 31 agosto, garantendo la continuità della produzione. Cosa succederà dopo?

“Il contratto di somministrazione continua, un ulteriore accordo impegna Alessandria nel rifornimento di latte, soprattutto per quell’uomo  UHT a lunga conservazione, che avverrà con un rinnovo ogni sei mesi”.

 

Il piano liquidatorio come procede? E il saldamento dei debiti?

L’attuazione del piano liquidatorio dei beni della Centrale a titolo di risarcimento dei creditori è sospeso. Finché continua la produzione, la Centrale di corso Ricci  non verrà dismessa. Per quanto riguarda i debiti, se prima il concordato garantiva al 100% i creditori, ora si è scesi al 70%, percentuale sempre altissima. La procedura concorsuale in atto non permette la vendita dell’azienda e la situazione rimarrà instabile ancora per tutto il tempo in cui Alessandria gestisce il ramo d’azienda. Infatti, una volta passati i 36 mesi, ci sarà bisogno, di un provvedimento decisivo”.

 

Qual è la condizione di 35 lavoratori? La casa integrazione continua?

La cassa integrazione ordinaria durerà fino al 3 settembre, il periodo in cui i lavoratori, insieme a noi del sindacato, faremo, in un’assemblea, il punto della situazione con l’amministrazione. I lavoratori vogliono chiarezza, sperano di avere delle spiegazioni a livello legale. L’amministrazione precedente ha portato al fallimento di un’azienda, come quella della  Centrale del latte di Savona, che non ha mai avuto problemi di liquidità. È un’azienda che ha mantenuto un marchio e un’importanza rilevante a livello locale, per esempio nel 2010 ha fatturato ben 28 milioni di euro. Non è una conseguenza della crisi dell’ Eurozona, ma le cause sono state investimenti sbagliati, con l’acquisto del marchio torinese già indebito “You Vita” è una cattiva gestione. Inoltre c’è stato troppo silenzio, ai lavoratori non veniva comunicato nulla, dopo la dichiarazione positiva dell’andamento dell’azienda a luglio 2011, hanno scoperto solo due mesi dopo di essere in fallimento, una volta che ormai i danni erano stati fatti. Dichiarata la crisi, sono iniziate le pratiche per il concordato preventivo, procedura che è costata € 500.000 solo per il pool di avvocati. Sarebbe stato meglio arrivare al fallimento e  verificare se qualche azienda sarebbe stata disposta a comprare la centrale. Infatti, un l’eventuale acquirente pare che ci sia.

Debora Geido da IL LETIMBRO

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