Celle Ligure e i suoi scatoloni vuoti

Mentre i nostri giovani continuano a restare senza lavoro
Celle Ligure e i suoi scatoloni vuoti, improduttivi
progettati sulle Colonie Milanesi e Bergamasche
Le minacce rivolte ai cellesi meritano risposte, non favolette

Mentre i nostri giovani continuano a restare senza lavoro
Celle Ligure e i suoi scatoloni vuoti, improduttivi
progettati sulle Colonie Milanesi e Bergamasche
Le minacce rivolte ai cellesi meritano risposte, non favolette
 

Premesso :

che tutti noi, insieme (all’educato? nei miei confronti e dei lettori di Trucioli) al Sindaco di Celle, alla sua giunta, ai Cellesi, a Bersani, a Berlusconi, vogliamo dare il lavoro ai giovani e a chi non ce l’ha !…….

Che uno dei sistemi rimastici per farlo è “il Turismo”….

Che soggetti attuatori, fruitori “Turistici”, e quanti altri intervengono in questo settore, vogliono e devono giustamente guadagnare danaro!  

Che l’unica trafila loro consentita è la compravendita delle nostre coste, a 40 mq. la volta…….

Occorre compensare le due legittime richieste, in quanto il taglio di 40 mq. pur con nomignoli diversi ( Residence, R.T.A., C.A.V.)riconduce a seconde case vuote che danno lavoro a qualche amministratore, a qualche lavascale, raramente ad un portiere.  

Smettiamo quindi di progettare solo scatoloni improduttivi!

….e andiamoci a rileggere “Fuksas e la Margonara, n° 191 del 08/03/09 su Trucioli Savonesi” 

La situazione è questa per chi è interessato a conoscere la realtà e non le favole! Gli Stati Unitiper decenni hanno costruito auto di 6 metri,ora hanno capito che è meglio costruirle da 3 metri, e tutti ne apprezziamo i motivi.

Noi, è mezzo secoloche costruiamo residenze cittadine e residenze alberghiere di 40 metri quadri,nessuno ne conosce i motivi, ma penso che ormai qualcuno dovrebbe aver capito almeno, che sono due cose diverse.  

Le RESIDENZE CITTADINE di 40 mq.ove possono risiedere due persone, sappiamo tutti che non sono strutture produttive.

Le RESIDENZE TURISTICHE ALBERGHIERE (R.T.A.) di 40 mq. non sono, né lo saranno mai, strutture produttive, ma continuiamo (per poterle vendere) a proporle, progettarle e costruirle, ammassandole insieme al disastro pianificato del nostro territorio, finanziandole e giustificandole quali “STRUTTURE RICETTIVE”  (senza che mai diano occupazione in modo continuativo). 

Trovo quanto meno strano che la Magistraturaintervenga arrivando addirittura al sequestro del bene, solamente quando gli acquirenti di queste R.T.A.optano di prendere la residenza in ciò che hanno acquistato, visto che la loro unità (“sempre vuota”) non si è mai manco avvicinata alla sua definizione originale di “struttura ricettiva” ! 

E gli altri ?……..chi incarica , chi progetta , chi esegue, chi compravende queste schifezze; non è ancora arrivato il momento di responsabilizzarli?  

Ma è possibile che dove sono nato, nella MIA Liguria, dove ho lavorato e vissuto una vita,…..oggi, qualsiasi imbecille possa metter su una S.R.L.che gli consente di costruire “malamente” enormi complessi urbanistici, in assenza di precise finalizzazioni residenziali,e possa poi sparire contestualmente alla stessa S.R.L. creata appositamente per appunto scomparire?

 Signor sindaco di Celle, leì che è un autorevole esponente della sinistra illuminata e di lunghissimo corso di questa provincia, che è stato premiato dal voto dei suoi concittadini, si sarà fatto un’idea di questa continua sciagura, in atto da decenni!  E per quale ragione nulla cambia? 

Ma ci rendiamo conto della figura che facciamo con acquirenti che potrebbero rivitalizzare le Coste Ligurie che invece parlano di noi come fossimo sub normali, e non vedono l’ora di cambiare sito di vacanza?

Secolo XIX 27/05/11 pag. 21

La “Punta dell’Olmo” (non lo si dice, ma immagino sia sempre una S.R.L.) è arrivata a minacciare i cittadini Cellesi di non dotarli di edilizia convenzionata, di centro congressi, di parco pubblico, e di passeggiata, qualora non fosse loro consentita la costruzione di qualche centinaiodi alloggi ;….. e nel caso, per ulteriore castigo, “le esistenti Colonie verrebbero trasformate in “tre albergoni”, dei quali uno venduto a una catena internazionale” .

 Traduzione urbanistica : 

– Nessuna catena internazionalesi sogna di edificare un albergone a Celle Ligurecon le attuali limitazioni di monoalloggi da 40 mq.(R.T.A.)!

– E’ però possibile progettare e costruire (previi italici accordi rapina) con l’Iva al 4% e i soliti finanziamenti Regionali, i tre albergoni promessi ripieni di qualche centinaio di R.T.A.che avranno lo stesso esito delle centinaia di seconde case già richieste a priori !  

E’ quanto devono sapere i volenterosi cittadini di Celle Ligure, possono discutere, dialogare, impedire, cambiare, ma in un modo o nell’altro le loro Colonie diverranno “SECONDE CASE” !!!!!  

RIPETO  e suggerisco ancora quale unica alternativa :si proponga agli investitori quello che molti anni or sono proposi io, con successo,  sulla Costa del Sol: progettiamo, e mettiamo in vendita Aparthotel da 17,50 mq. Quando li abbiamo venduti su prenotazione, li costruiamo, chi li vuole grandi può accorparne due o più; chi li vuole lasciare in gestione all’apposita compagnia, può farlo; chi invece vuol abitarci stabilmente può altrettanto deciderlo, continuando ad utilizzare i servizi alberghieri, garantendo naturalmente sempre, comunque e con chiari impegni scritti e depositati, la piena occupazione annuale del personale addetto. Che vuol dire : “LAVORO”. Per i giovani disoccupati, il principale dramma sociale del Paese Italia si continua a ripetere.

Si modifichi così il Regolamento Edilizio, come da me proposto al sindaco di Celle Ligure, Renato Zunino,il 29/12/2010, con un chiaro progetto riguardante l’ HOTEL SAN MICHELE, in modo che :permettendo che la residenza di due persone,in un “VERO ALBERGO”, fornito di tutti i servizi atti alla sua stessa configurazione alberghiera, sia resa possibile in una mono-camera di mt. 17,50, nel “sistema Aparthotel”. 

Si vieti la costruzione di abitazioni di lusso e non, su tutte le nostre coste, programmandole, se documentate con vere richieste di residenza, nella quiete delle nostre colline. Ove potrà trovare sito anche una “risultante edilizia convenzionata”. 

Si appalti la progettazione, a concorso, di “vere strutture produttive turistiche” ai nostri architetti italiani che sono molto bravi e capaci, quando e se, venissero veramente ………. responsabilizzati. 

Non mi pare tutto ciò molto complicato ……. ma sono evidentemente procedure che cozzano con Piani Regolatoricollassati, e di cui nessuno di coloro che avendo le mani in pasta potrebbe….ma non vuole rendersi conto,…. e così……

…..I politici nella quiete delle loro vittorie elettorali, tenendo puliti i marciapiedi degli asili, con qualche parcheggio in più all’ombra di poche piante ritengono, di aver guadagnato lo stipendio e la qualificazione nella prossima tornata.

Se ne guardano bene da proporre strutture che potrebbero molestare gli “albergatori”, o meglio i gestori di pensioncine estive che campano nell’attesa del “cambio di destinazione” (in seconde case), a cui evidentemente danno fastidiograndi alberghi moderni che sostituirebbero troppo velocemente i loro miseri, attuali programmi.

……I professionisti(architetti, ingegneri, geometri) vagano come anime perse nei meandri catastali, comunali, provinciali e regionali raccattando qualche condono o sanatoria o restauro o ristrutturazione dell’esistente, MAI progettando “strutture produttive”limitate ormai nei Piani Regolatori, alle zone Artigianali (appannaggio politico) ed ai centri commerciali che purtroppo ben conosciamo.

E non illudiamoci che EXPO,  o centri sociali, o le proposte della Marcegaglia, di Draghi, e di Marchionne possano risolvere i problemi del “LAVORO”del nostro Paese attanagliato da leggi urbanistiche che mortificano qualunque vero spunto di condensazione tra le STRUTTURE PRODUTTIVE TURISTICHE (oggi unica risorsa Italiana) ed il vero “LAVORO PRODUTTIVO” (che dura tutto l’anno) .

Guido Luccini

29 maggio 2011

 

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