Caro Sig. “montanaro” delle Alpi liguri

Botta e risposta tra WWF, Italia Nostra
E un… montanaro delle Alpi Liguri

Botta e risposta tra WWF, Italia Nostra
E un… montanaro delle Alpi Liguri
 
Gentile redazione, inviamo la risposta al cittadino montanaro delle Alpi liguri (rif. articolo: Grido di allarme di Italia Nostra e WWF
LIGURIA, ENTI PARCO REGIONALI A RISCHIO SPOIL SYSTEM ), con preghiera di pubblicazione.
 
Cari saluti.
 
Il Presidente WWF Sezione Liguria Marco Piombo
 
Italia Nostra – Sezione regionale ligure  Atturo Augusto 

Caro Sig. “montanaro” delle Alpi liguri, 

perché un consiglio che ha le stesse prerogative e funzioni dovrebbe essere più snello se è composto da 5 membri ? Se fossero 6 o 10 voterebbero le pratiche meno alla svelta ?

Sarà “lo Statuto a dirlo” ? Ma a cosa serve uno statuto se te lo scrive una Regione con testo uguale per 5 o 6 enti  (da Portofino alla Val D’Aveto) completamente diversi per territorio ? 

Perché la condivisione delle popolazioni locali è richiesta solo e soltanto per la materia parchi e non per materie come: autostrade, discariche, gasdotti, centrali elettriche, piani paesistici, viabilità, ed ogni altra attività che ha un impatto sul territorio ? Un po’ di coerenza !

Che la biodiversità aumenti con la presenza dell’uomo è uno slogan, non un dato di fatto.

Perchè chi spara a degli animali è considerato un pezzo di “comunità locale” più importante di ciclisti, escursionisti, geometri o ….collezionisti di francobolli ?

Peraltro non si comprende perchè i cacciatori debbano gestire piccole zone di divieto di caccia . Non è affar loro. 

Nota: umile controreplica di un testardo montanaro

Egregi signori, non so chi abbia presentato nel recente passato un ricorso che in tema di parchi (per i presentatori e non) si è trasformato in autogol. Forse il WWF? Ho vissuto la rivolta e la fatica per convincere i concittadini coinvolti che il “parco”, se bene amministrato, può rappresentare un risorsa nel medio e lungo periodo. Ho vissuto la determinazione di un intero paese (Cosio d’Arroscia) che aveva bocciato il “parco”, trovandosi il Comune con più proprietà terriere del parco stesso.

Mi sono battuto, riuscendoci in parte, per trovare un punto di incontro tra gli estremismi dei numerosi cacciatori e delle loro famiglie (fomentati dalla Lega Nord) e quello di ambientalisti radicali della Riviera o della città.

Il Consorzio è diventato operativo con tutti i suoi limiti. I suoi 14 componenti si sono dimostrati troppi per avere una funzionalità. Nonostante tutto, il cammino e lo sfiorzo di coinvolgere in via prioritaria le popolazioni locali ha dato i suoi primi frutti.

Non abbiamo bisogno di ambientalismo “estremista” che non ascolta la maggioranza, né di fomentatori della “caccia si, caccia no”.

Nutro simpatia ed ammirazione per i traguardi raggiunti dai “Gruenen” della Germania, diventati un partito del 20 per cento, contro la scomparsa dei nostri “verdi” del “Sole che ride”. Forse meglio sarebbe dire che “piangeva”. Dei loro seguaci privi di capacità autocritica.

I verdi tedeschi emergono, vincenti, in buona parte del paese più avanzato d’Europa, dopo aver abbandonato atteggiamenti radicali degli anni ‘80, le posizioni che non tenevano conto della mediazione dei problemi, del coinvolgimento dei cittadini in via principale.

Non so quanti siano gli iscritti, nelle nostre montagne, al WWF ed a Italia Nostra, associazioni sicuramente benemerite, ma per favore lasciate che prima siano le popolazione locali, quelle che non hanno scelto l’abbandono delle nostre terre e dei nostri boschi, che presidiano il territorio, a decidere sul futuro delle nostre montagne, del consorzio del Parco.

Abbiamo molto da imparare, conosciamo i nostri limiti, ma non accettiamo ruoli subalterni di chi prima di agire e decidere non si confronta con le nostre comunità. E un nostro diritto al quale non vogliamo più rinunciare. Abbiamo pagato più di tutti e prima di tutti lo spopolamento, l’abbandono, la povertà. E più del WWF e di Italia Nostra crediamo di conoscere le origini e la nostra storia. Collaborazione sì, imposizioni unilaterali no.

Grazie a Trucioli per lo spazio riservato.

Un montanaro delle Alpi Liguri

 

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