Carige – Carisa

 
Nel mirino degli 007 una serie di operazioni immobiliari finanziate dall’Istituto, anche attraverso la controllata savonese Carisa
Carige, irrompe la Guardia di Finanza

Indagine sui prestiti facili
Loano, Celle Ligure, Andora quei crediti “senza rete” in riviera

Nel mirino degli 007 una serie di operazioni immobiliari finanziate dall’Istituto, anche attraverso la controllata savonese Carisa
Carige, irrompe la Guardia di Finanza

Indagine sui prestiti facili
Loano, Celle Ligure, Andora quei crediti “senza rete” in riviera

La rivoluzione ai vertici di Carige potrebbe essere ben poca cosa in confronto all’inchiesta che, di fatto, si è aperta ieri mattina alla Procura di Genova. Sul tavolo del procuratore capo Michele di Lecce sono infatti finiti i due dossier firmati da Bankitalia al termine di mesi di ispezione sui conti della banca: il primo su mutui e prestiti e il secondo sulla gestione più complessiva dell’istituto. Fogli pesanti come macigni che potrebbero portare a sanzioni nei confronti dell’intero consiglio di amministrazione uscente, presieduto fino alla fine del mese da Giovanni Berneschi, da più di vent’anni dominus assoluto dei conti e delle operazioni di Carige, su cui ora si punterà l’attenzione dei magistrati genovesi.

Di Lecce, insieme con l’aggiunto Nicola Piacente, ha incontrato i vertici della Guardia di Finanza per stabilire quali accertamenti avviare nei prossimi giorni. E il fascicolo aperto, finora senza indagati, è già corposo, tenuto conto che ne fanno parte alcune lettere anonime arrivate in Procura e relative a operazione di “mala gestione” della banca.

Tra i filoni su cui maggiore è l’attenzione della Procura c’è quello relativo ai finanziamenti concessi al gruppo di Andrea Nucera, imprenditore di Albenga oggi latitante. La relazione di Bankitalia non ammette fraintendimenti: “L’esposizione di Nucera, mai dibattuta in consiglio, non è stata tempestivamente classificata a sofferenza”.

Ma l’istituto centrale si è soffermata a lungo anche su altri soggetti, come l’imprenditore Mario Cavallini. Tra le situazioni anomale ci sono poi alcune fra le più grosse operazioni immobiliari in corso in riviera negli ultimi anni e un finanziamento concesso a un’imprenditrice di Loano, che è anche la prima donna ad essere entrata nel cda di Carisa, la cassa di Risparmio di Savona, controllata da Carige: Franca Roveraro Cappelluto, moglie di uno dei più importanti costruttori della riviera. Il suo nome compare assieme ad altri nel capitolo dedicato al “rischio di credito” e in particolare alla “incidenza dei crediti anomali”.


 Per gli ispettori “Si sono osservati fidi concessi trascurando variabili economico finanziare, analisi consolidate e realizzabilità dei progetti sovvenuti, ovvero evidenti sintomi di degrado con l’effetto di ritardare l’emersione delle anomalie, oppure agevolare il rientro o la chiusura di altre esposizioni “. E qui vengono citate la holding dell’acciaio Duferco e la Fingiochi di Enrico Preziosi, patron del Genoa.

Tra le altre situazioni contestate da Bankitalia, anche due grosse operazioni immobiliari. I funzionari criticano l’atteggiamento della banca nei confronti di Andora Mare, società che raccoglie una serie di aziende piemontesi e venete, guidate da Selfimm, una delle aziende immobiliari genovesi più importanti, fondate da Gianfranco Traversa e con alla guida oggi Tiziana Traversa. Altro progetto nel mirino degli ispettori è quello di Punta dell’Olmo che Carige, attraverso Carisa, finanziò con un credito di 50 milioni.

L’operazione immobiliare di recupero e trasformazione riguarda le ex colonie Bergamasche a Celle Ligure. Ma il finanziamento Carige all’operazione secondo Bankitalia rientra in quegli “utilizzi di forme tecniche inappropriate  –  apertura di crediti fondiari e mutui bullet (pagamento a scadenza, ndr) prolungati pre-ammortamenti per iniziative immobiliari alcune delle quali non ancora avviate”.

Massimo Minella e Marco Preve da la Repubblica

 

Nel mirino degli 007 una serie di operazioni immobiliari finanziate dall’Istituto, anche attraverso la controllata savonese Carisa

Loano, Celle Ligure, Andora
quei crediti “senza rete” in riviera

“Fidi concessi, trascurando analisi consolidate, ovvero evidenti sintomi di degrado…”

TRA le situazioni anomale o a rischio segnalate dagli ispettori di Bankitalia che hanno setacciato la Carige, spiccano alcune delle più grosse operazioni immobiliari in corso in riviera negli ultimi anni, e poi un finanziamento concesso ad un’imprenditrice di Loano, che è anche la prima donna ad essere entrata nel Cda di Carisa, la cassa di Risparmio di Savona che è una controllata Carige. Si tratta di Franca Roveraro Cappelluto, il cui secondo cognome è quello del marito, uno dei più grossi costruttori della riviera. Il suo nome compare assieme ad altri nel capitolo del dossier degli 007 di via Nazionale dedicato al “rischio di credito” e in particolare all ” incidenza dei crediti anomali”. Scrivono gli ispettori: «Si sono osservati fidi concessi trascurando variabili economico finanziare, analisi consolidate e realizzabilità dei progetti sovvenuti, ovvero evidenti sintomi di degrado con l’effetto di ritardare l’emersione delle anomalie, oppure agevolare il rientro o la chiusura di altre esposizioni».E qui vengono citate la Duferco, la Fin giochi di Preziosi ma anche la meno nota Immobiliare Rosangela. Dietro l’insegna che fa molto provincia si nasconde in realtà un colosso imprenditoriale finanziario (ad esempio il quartiere turistico Loano 2). Che a giugno di quest’anno ha avuto anche un riconoscimento ufficiale da parte della Camera di Commercio di Savona che ha insignito Immobiliare Rosangela e la sua fondatrice del premio “Impresa amica delle donne“.


Franca Roveraro Cappelluto

Ma, adesso, a sentire i funzionari romani, sembra che l’immobiliare abbia goduto anche di attenzioni speciali da parte della Carige. Attenzioni doppie visto che la beneficiaria è anche consigliere di una controllata. Tra le altre situazioni stigmatizzate da Bankitalia, anche due grosse operazioni immobiliari. I funzionari criticano l’atteggiamento della banca nei confronti di Andora Mare, società che raccoglie una serie di aziende piemontesi e venete, guidate da Selfimm, una delle aziende immobiliari genovesi più importanti, fondate da Gianfranco Traversa e con alla guida oggi Tiziana Traversa. Il progetto di Andora prevede la sistemazione, dal punto di vista urbanistico, della zona a Levante della Foce del Merula la demolizione totale degli edifici dell’ex Ariston (storico residence del questore Arrigo Molinari), la costruzione di un albergo da 80 posti letto, due edifici residenziali, parcheggi sotterranei, in parte pubblici e poi spazi commerciali.

Il tutto circondato da una pineta pubblica, pista ciclabile e percorsi pedonali. Ma la società è oggi in liquidazione e il progetto, seppur in conferenza dei servizi, rischia di arenarsi. «Siamo in liquidazione perché dopo i rilievi di Bankitalia a giugno Carige è intervenuta sui fidi – spiega Tiziana Traverso – purtroppo è il risultato del momento di crisi. Tutto dipende dal fatto che i valori attuali dei terreni e dei beni acquistati nel 2008 sono molto inferiori e questo genera scompensi nell’analisi bancaria.

Il progetto però, anche se siamo in liquidazione, resta in piedi. Certo ci vorrebbe maggior collaborazione da parte del Comune di Andora e della Regione Liguria».

Altro progetto nel mirino degli ispettori è quello di Punta dell’Olmo che Carige, attraverso Carisa, finanziò con un credito di 50 milioni. L’operazione immobiliare di recupero e trasformazione riguarda le bellissime ex colonie Bergamasche a Celle Ligure in riva al mare. Un business che vede consorziati l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero (Idsc) della diocesi di Savona proprietaria degli immobili e poi le imprese Gis e il gruppo Spinelli.

Ma il finanziamento Carige all’operazione secondo Bankitalia rientra in quegli «utilizzi di forme tecniche inappropriate, apertura di crediti fondiari e mutui bullet (pagamento a scadenza, ndr) prolungati pre ammortamenti per iniziative immobiliari alcune delle quali non ancora avviate».

Marco Preve da la Repubblica

 

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