Calcio, note positive o negative da Quiliano, Vado e Santuario

CALCIO, NOTE POSITIVE O NEGATIVE

DA QUILIANO, VADO E SANTUARIO

CALCIO, NOTE POSITIVE O NEGATIVE

DA QUILIANO, VADO E SANTUARIO

Salutiamo con piacere due belle novità riguardanti gli stantii impianti calcistici liguri. Dopo anni di attesa finalmente anche gli ultimi campi in terra battuta del savonese stanno ricevendo un adeguato ammodernamento. Infatti, nelle scorse due settimane, al Picasso di Quiliano e al Dagnino di Vado sono stati inaugurati i nuovi terreni di gioco in erba sintetica di seconda generazione. Questi due magnifici manti erbosi, molto più funzionali, naturalmente sodi e drenanti di quelli esistenti fino ad oggi in tutto il resto della Liguria, rendono i campi del Vado e del Quiliano all’avanguardia. 


Il nuovo Dagnino del Vado

 

Siccome il costo dell’erba sintetica è assai elevato, si aggira, infatti, a quanto ci risulta, intorno ai cinquecentomila euro, la trafila è stata lunga e faticosa per entrambe le società, costrette a battersi per anni prima di raggiungere tale traguardo. Ricordiamo ad esempio l’esperimento tentato dal Vado, che negli anni scorsi promosse una colletta tra le famiglie dei suoi tesserati e di tutti i sostenitori per l’acquisto di singole zolle del futuro terreno da intitolare agli acquirenti. Particolarmente travagliata si è rivelata però soprattutto la realizzazione della ristrutturazione del Picasso di Quiliano, portata avanti su intervento pubblico e affidata a una ditta locale come onere di urbanizzazione, in mezzo a mille difficoltà economiche. L’impianto è stato, infatti, chiuso addirittura nell’ottobre del 2012, ma i lavori si sono prolungati ben oltre la data originariamente prevista per la consegna del gennaio successivo, protraendosi addirittura fino ai giorni scorsi. Per fortuna è stato invece molto più rapido, una volta iniziato, il rifacimento del fondo del Dagnino, finanziato peraltro interamente dai privati.


Il nuovo Picasso del Quiliano

 

Comunque meglio tardi che mai e così oggi entrambi i terreni sono giusto motivo di vanto per entrambe le cittadinanze. In particolare il Vado calcio, la prestigiosa società prima storica vincitrice, nel 1922, della coppa Italia, attualmente militante in serie D e che ha recentemente festeggiato il centenario, ha ora a propria disposizione bel cinque campi di calcio in erba. Di questi due sono a 11 giocatori, di cui il primo, il Chittolina, in erba naturale e alimentato a energia solare, destinato a juniores e prima squadra e il secondo, appunto il Dagnino, riservato al settore giovanile e femminile, uno a 7, uno a 6 e infine uno a 5 giocatori. E non appena avrà terminato i restauri del Dagnino costruendo, come sappiamo essere in programma, un impianto di illuminazione più adeguato e le nuove tribune, il Vado disporrà di infrastrutture davvero senza eguali, almeno dalle nostre parti.

La speranza ora è che anche il campo del Santuario di Savona, in cui disputano i propri incontri i ragazzi dello Speranza Calcio, venga ammodernato al più presto, perché versa in condizioni oramai insostenibili. Bastano, infatti, poche gocce d’acqua perché il suo terreno di gioco, uno dei pochissimi rimasti in terra battuta e per giunta dotato di un pessimo drenaggio, divenga impraticabile. In inverno poi, quando le temperature scendono sotto agli zero gradi, evento non certo raro lì nell’entroterra, in caso di maltempo il terreno gela trasformandosi in un’unica lastra di ghiaccio, sopra cui diventa impossibile giocare per giorni e giorni. Dulcis in fundo, negli scorsi mesi un masso si è staccato dalla collina boscosa retrostante, è caduto davanti alla tribuna e lì è rimasto. Il Comune di Savona, proprietario del terreno, ha così dovuto decretare l’innagibilità della tribuna stessa, in attesa di una messa in sicurezza, concomitante col rifacimento del terreno, che fino ad oggi non ha però intrapreso per via dei costi che il tutto comporterebbe e che al di là delle solite promesse ripetute da anni (stavolta di iniziare i lavori il prossimo gennaio), non ci sembra davvero disposto a sostenere nemmeno nel prossimo futuro. Quando dunque potranno i numerosi bambini e ragazzi tesserati per lo Speranza (e i giocatori del Letimbro, società militante in terza categoria), disporre anche loro di un campo all’altezza su cui imparare, allenarsi e divertirsi? 

Massimo Bianco.

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.