Biocombustibili

BIOCOMBUSTIBILI: IL LATO OSCURO DELL’ENERGIA”
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

CINQUANTOTTESIMA PARTE

BIOCOMBUSTIBILI: IL LATO OSCURO DELL’ENERGIA”
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

CINQUANTOTTESIMA PARTE

ALTER: Dunque caro Aldo, noi, oggi, dovremmo disquisire (se non erro) sull’ENERGIA DERIVATA DALL’UTILIZZO DELLE FIBRE VEGETALI E RIVOLTA ALLA PRODUZIONE DI BIOETANOLO!

Con il confronto odierno, potremo finalmente porre la parola FINE a questo nostro mastodontico e pesante dibattito sulla POLITICA ENERGETICA DEL FUTURO!

Non so, se te ne sei reso conto, Aldo: ma è dal Gennaio di quest’anno  che continuiamo a far  volteggiare le nostre parole su questo argomento; sto andando incontro ad una Psiconevrosi Ossessiva (così la definiscono gli Esperti), continuamente condizionato (come sono) dai tuoi ragionamenti e dai tuoi inconfutabili (o presunti tali)  dati scientifici!

ALDO: Non è esatto quanto tu stai dicendo, Alter!

Debbo dirti, in primo luogo, che noi dovremo dedicare ancora un’altra seduta al tema della sepoltura del biossido di carbonio nel sottosuolo terrestre.

ALTER: Ma come, Aldo! Dovremo rivolgerci, ancora una volta, a Jules Verne, il quale potrà accompagnarci nei meandri segreti del Nostro Pianeta, memore del suo “VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA? 

ALDO: Ma non scherzare, come è il tuo solito, Alter! Stiamo parlando di cose serie e, su questo argomento, ho qualche dubbio di poter avere il consenso di Jules Verne!

Ma v’è, nel tuo precedente intervento, un aspetto che va chiarito e compiutamente approfondito; infatti, noi non dobbiamo parlare soltanto di BIOETANOLO, ma dobbiamo soffermarci, più  in generale, sul TEMA DEI BIOCOMBUSTIBILI O BIOCARBURANTI, che dir si voglia.

ALTER: Un  momento, Aldo! Non sto capendo più nulla! 

Spiegami, dunque, come presupposto decisivo per una serena  discussione, COSA SONO I BIOCOMBUSTIBILI

ALDO: Ma come, Alter! Non lo sai? Con questo termine, si fa riferimento a COMBUSTIBILI A BASE DI IDROCARBURI DI ORIGINE BIOLOGICA.

ALTER: Fermati un attimo, Aldo! Per quel poco che ne so io, anche i COMBUSTIBILI FOSSILI (e, quindi, anche il CARBONE ed il PETROLIO) sono di origine biologica, anche se  di una biologia attiva molto tempo fa!

ALDO: No, Alter! Dobbiamo intendere per BIOCOMBUSTIBILI gli IDROCARBURI, ottenuti dall’ Uomo oggi (e, quindi, in epoca attuale), a partire da vegetali appositamente coltivati.

ALTER:Ma questi benedetti Idrocarburi così ricavati, sono allo stato gassoso o liquido?

ALDO: Alcuni sono gassosi e, tra questi, va incluso il cosiddetto BIOGAS; ma essi non sono ancora molto diffusi, ai fini del loro utilizzo e, di conseguenza, non ci soffermeremo su di essi.

Quelli che attualmente interessano il nostro sistema produttivo, si presentano allo stato liquido e, tra questi, dobbiamo rivolgere la nostra particolare attenzione all’ ETANOLO ed al BIODIESEL.

ALTER: Fammi ancora capire, Aldo! Quali differenze esistono tra questi due prodotti?


ALDO
: E’ semplice, Alter!

– L’ ETANOLO è ottenuto mediante Fermentazione degli Zuccheri, che si ricavano dalla BARBABIETOLA o dalla CANNA, ma, in realtà, tutte le PIANTE, ricche di Amido e Cellulosa, sono idonee alla sua produzione.

– IL BIODISEL, invece, è prodotto a partire da OLI VEGETALI, come l’olio di COLZA o l’olio di PALMA o, più semplicemente, dal MAIS.

Ma, non è detto che l’origine  del BIODIESEL debba essere necessariamente vegetale; infatti, si può ottenere BIODIESEL sia da OLI DI SCARTO che da GRASSO ANIMALE.

ALTER
: Ma, sotto il profilo del loro utilizzo, quali DIFFERENZE esistono tra i Due?

ALDO: – L’ETANOLO può essere impiegato in aggiunta alle benzine ordinarie, in una percentuale che può arrivare sino al 30 per cento, senza dover modificare, in nessun modo, il motore dell‘ auto.

E’ anche possibile il suo impiego allo stato puro (e, quindi, con una percentuale del 100 per cento); questo risultato, tuttavia, è raggiungibile soltanto attraverso l’adozione di particolari accorgimenti tecnici sul motore o, meglio ancora, attraverso l’utilizzo di vetture, concepite appositamente.

Quest’ultima tecnologia è particolarmente diffusa in Brasile, attraverso il SISTEMA TETRAFUEL di MAGNETI MARELLI, che consente al motore di un autoveicolo di funzionare indifferentemente con quattro diversi tipi di combustibile, permettendo, così al consumatore di scegliere se fare  rifornimento di BENZINA, ALCOOL-BENZINA (miscela di Benzina e 22 per cento di Alcool) , ALCOOL PURO oppure ETANOLO.

– IL BIODIESEL (PURO o in MISCELA) può essere impiegato come Combustibile Alternativo al Gasolio, da utilizzarsi nei Motori Diesel, senza bisogno di modificarli. Le modalità di impiego diversificano notevolmente da Nazione a Nazione : in Francia , ad esempio, è utilizzato normalmente in miscela al 5 per cento con Gasolio; in Germania è utilizzato anche puro; negli Stati Uniti trova impiego soprattutto nella nautica da diporto.

ALTER:  Sono curioso di conoscere il tuo parere su queste concrete soluzioni!

ALDO: Mi sento sommerso in molte incertezze e perplessità, caro Alter.

Non a caso, tempo fa (se ben ricordo; nel Gennaio 2008) è comparso, su di una qualificata Rivista Scientifica, questo titolo:

“BIOCOMBUSTIBILI: IL LATO OSCURO DELL’ENERGIA”

Come certamente ricorderai, il boom della  richiesta e della produzione  di Biocarburanti  è iniziato alla metà degli anni ’90 del Secolo scorso e si è vieppiù allargato nel primo decennio del 2000, che, attualmente, volge al termine.

Desidero ricordarti che un notevole himput alla loro produzione ed al loro utilizzo avvenne, inizialmente, attraverso la posizione del Presidente degli USA BUSH, il quale auspicò  e decise il ricorso massimo alla produzione di ETANOLO, ricavandolo dalle piante di Granoturco, largamente presenti nelle  grandi pianure cerealicole americane.

L’intento era quello di cercare un’alternativa alle previsioni sulla “caduta a picco” delle estrazioni petrolifere; ti faccio presente che le analisi degli Esperti di allora  individuavano nel 2012  l’Anno in cui le estrazioni avrebbero raggiunto il loro livello massimo; inoltre le riserve di petrolio non ancora estratto e le previsioni concernenti le eventuali scoperte di nuovi giacimenti non permettevano  di garantire, per il futuro, un rifornimento capace di soddisfare  una domanda sempre più crescente.

Ricalcando questa linea  di indirizzo, la Commissione Europea emanò, il 23 Gennaio 2008, una Direttiva, in base alla quale i Paesi Europei dovevano adottare misure adeguate per sostituire il 10 per cento  del Carburante, usato dai mezzi di trasporto, con Combustibili, provenienti dalle  Piante.

Ma, l’intendimento del Mondo Politico di allora era anche quello di abbattere, attraverso l’utilizzo dei Biocarburanti, di almeno il 30 per cento le emissioni di gas-serra (e di biossido di carbonio, in particolare), a parità di utilizzo  quantitativo con i Combustibili Fossili  (usando, per esempio, BIODIESEL al posto della BENZINA, nelle automobili).

ALTER: Ma questo ultimo risultato non è stato assolutamente raggiunto, caro Aldo!

Conoscendo in anticipo l’argomento della discussione odierna, ho portato, con me, due Articoli Giornalistici, che mi paiono estremamente chiari in proposito.

Eccoli:

QUOTIDIANO “LA STAMPA” (DATA: 14 FEBBRAIO 2009):

“ETANOLO: SFUMA IL SOGNO DELL’ALTERNATIVA AL PETROLIO”

QUOTIDIANO “IL SECOLOXIX” (DATA: 28 FEBBRAIO 2009):

“SOSPETTI INGLESI SUI BIOCARBURANTI: INQUI  NANO PIU’ DEL PETROLIO”

ALDO:  Conosco, caro Alter, il contenuto di questi pregevoli servizi giornalistici.

Ma, posso anche citarti, su questo specifico argomento, i risultati degli studi condotti dalla SOCIETA’ DI CONSULENZA INGLESE “GALLAGHER REVIEW, i quali mi sembrano sufficientemente eloquenti al riguardo :

“ L’espansione  colossale  della produzione di biofuels deve ricorrere sempre a nuove terre, che vengono sottratte alle aree  agricole attuali o agli ecosistemi naturali  (come la foresta tropicale, le torbiere etc.), spesse volte con il sistema del disboscamento selvaggio, se non addirittura, dell’incendio programmato.

Ma, va ricordato che proprio alla sopravvivenza di questi ecosistemi naturali si deve il continuo e fisiologico  interscambio ossigeno-anidride carbonica tra sistemi vegetali ed esseri umani.

La loro distribuzione contribuisce, da un lato, ad una riduzione dell’ossigeno atmosferico (indispensabile per la vita degli esseri animati) e, parallelamente, ad un significativo aumento dell’emissione di anidride carbonica, ben superiore a quello  prodotto dagli attuali  o tradizionali metodi di produzione e di consumo.”    

ALTER: Tutto quanto hai detto sinora, Aldo, è importante, ma non decisivo!

Esiste, ancora, un altro problema ben più grave  rispetto a quello illustrato da Gallagher Review;  di questo problema ti avevo già parlato lo scorso anno (e più precisamente, in data 28 ottobre 2009), durante uno dei nostri rituali incontri settimanali:

Ti ripeto le parole dette in allora:

L’aumento della produzione di cereali per la creazione di biocarburanti e’ uno degli aspetti eticamente più nefasti della nostra società; per far fronte alla crisi energetica, viene incentivata la produzione di cereali, non già per sottrarre alla fame milioni di persone, bensì per produrre carburante sostitutivo del petrolio (con conseguenti, cospicui guadagni delle cinque multinazionali del settore: ARCHER DANIELS MIDLAND – CARGILL – CON AGRA – BUNGE – DREYFUSS); desidero semplicemente farti notare, Aldo, che questi cinque colossi controllano, a questo fine, più del 80 per cento del mercato mondiale di cereali ed hanno accresciuto i loro guadagni dal 19 al 67 per cento, grazie alle politiche che incoraggiano la produzione di biocarburanti.”

Voglio, ancora una volta, sottolineare che questa metodologia  produttiva (anzi: questa politica) è destinata a fare ulteriormente aumentare la FAME NEL MONDO  e parallelamente, ad ingrossare le tasche di Mega-Produttori di Etanolo ed, in modo contestuale dei Fabbricanti di auto a trazione esclusiva con Bio-Etanolo!  Dobbiamo, dunque,  dire NO ai BIOCOMBUSTIBILI!

ALDO: Ma non essere, ancora una volta, rigido ed intangibile, Alter!

Dobbiamo dire SI’ ai BIOCARBURANTI, ma con saggezza ed estrema prudenza, accettando, di conseguenza, il limite del 5,6 per cento (riferito alla quota massima di biocarburante utilizzabile  per l’Autotrasporto) consigliato dal FOOD POLICY  RESEARCH  INSTITUTE, su incarico della Commissione Europea.

Dobbiamo, infine, esaminare la possibilità di impiego di altre sostanze vegetali (ivi comprese: le Alghe Marine) nella produzione  di Biocarburanti.

E’ necessario, conseguentemente, rinviare il dibattito relativo alla SEPOLTURA DEI GAS-SERRA ad una delle prossime settimane.

ALTER: Debbo dirti, con rammarico, che sono d’accordo, perché questo futuro argomento mi interessa  assai.

23 Aprile  2010           ALTER e ALDO  PASTORE

 

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