Berruti e monsignor Calcagno

Il sindaco di Savona,  Berruti, in San Pietro
 IN NOMINE DOMINI
A nome di chi ha partecipato? Di una città di tradizioni laiche?
E dove pullulano massoni tra dirigenti e professionisti

 Il sindaco di Savona, Berruti, in San Pietro
 IN NOMINE DOMINI
A nome di chi ha partecipato? Di una città di tradizioni laiche?
E dove pullulano massoni tra dirigenti e professionisti
Monsignor Calcagno

Abbiamo notizia dell’ufficio cardinalizio fin dalla fine del primo secolo dopo Cristo. Nel 1059, in forza della Costituzione Apostolica “In nomine Domini”, Papa Niccolò II riservò il diritto di elezione del Papa ai cardinali vescovi romani, ma fu solo nel 1179 che, con la Costituzione Apostolica “Licet de vitanda discordia”, Papa Alessandro III conferì l’elettorato a tutti i cardinali.

Nel 1274 il beato Papa Gregorio X, con la Costituzione Apostolica “Ubi periculum”, introdusse l’obbligo della  segregazione (conclave):  cari colleghi, uscirete dalla sala d’elezione solo dopo aver eletto il Papa!

    I nostri quattro lettori diranno: ma che ce ne importa di ricordare questi fatti papaliferi?

    E invece no, amici, lasciatevi tormentare da tali dati storici perché il Sindaco di Savona si è recato in San Pietro per partecipare, in veste ufficiale, con tanto di bandoliera tricolore, alla nomina dei nuovi cardinali da parte di Papa Ratzinger.

 Ora, voi capite, che, a titolo privato, il Dott. Berruti può andare dove gli pare, mettersi in ginocchio, baciare anelli vescovili e cardinalizi, intonare il “Te Deum” o il “Miserere”, confessarsi, comunicarsi , flagellarsi, scambiarsi segni di pace  con i leghisti sillabando il De Profundis, insomma liberamente assumere le azioni non-logiche (Cfr. Vilfredo Pareto: Trattato di Sociologia Generale- I- cap.II- par. 145 e seguenti)  che più gli aggradano.

Ma non può farlo come Sindaco, cioè come rappresentante di una Città le cui tradizioni laiche sono una componente  storica essenziale, connaturata, della società dalla quale è composta.  A nome di chi  ha partecipato?   Tra i soggetti dirigenti e professionali della società savonese pullulano i “Massoni”; a livello popolare, quello già sostrato del forte partito comunista, esiste, checché se ne dica, una classe operaia, malgrado tutto, ancora viva e vitale; la laicità della borghesia commerciale non ci pare in discussione.

Federico Berruti

E allora?

“Ma, ci dice il vetero-compagno Pistarino, tra i porporandi ô gh’éa ô vescôvô Calcagno, e Berruti ô l’è andâeto a Roma pe’ faghe festa che a Sanna ô l’éa ben vistô. Nô se sa mai, pêu diventâ anche Papa.”

 Ce lo ricordiamo Calcagno, simpatica e colta persona, e però non è certo sufficiente a giustificare la partecipazione ufficiale del Sindaco, come tale. La Chiesa savonese, inoltre, è stata chiamata a rispondere di fatti poco commendevoli che non ci

 risulta essere stati contrastati dall’odierno Cardinal Calcagno.

     “Ô l’è da mette anche lē  in te a lista de quelli ‘ a sua insaputa’, e però  ô l’a üna carriera de benfaêti da gran cristiàn!”

     “Pista non ci diventerai mica come il vetero-compagno Rosso, lui per l’ex ministro e tu per l’ex vescovo,  cercate di scoprire i ben fatti dei vostri vecchi e giovani compagni anziché dei democristiani  e dei preti.”

     “A côrpa a l’è dô Partiô Demôcraticô: ô gh’è pin de beghin! Mi a nô ghe capisciô ciü ninte. Me paxeiva megiô quande a criavimô sôtta aô parcô de Togliatti : Viva la scomunica!”

     “Ma scusa, Pista, quanti anni avevi?”

“Chinze!”

“Ammetterai che è passata un po’ d’acqua sotto i ponti.”

“Scì, e a l’ha fâeto di danni!  

Ti sâe che ô cômpagnô Vladimiro, ün zuenottô figgiô dô cômpagnô tôscàn  Nullo,  ô l’ha avüo dôi binelli e ô l’ha ciammâe ün ‘Articolo’ e l’âtrô ‘Diciotto’?”

“Ma poveri bambini, voi vetero-compagni non imparerete mai a tenere la politica e il sindacato fuori dalla vostra vita famigliare.”

“Mai.  Mi quande a mangiô se a pasta a l’è freida a veggô Cicchitto, se a carne a l’è düa a veggô Bossfinger, se ô vin ô l’è agrô a veggô La Russa e se me cazze a menestra in scie balle a veggô Lui, lui, sempre lui , quellô da Gente! Me vegnisse ün po’  de bèn, primma o poi!”

                             

              BELLAMIGO                               26 febbraio 20012

 

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