Bernardo Strozzi “Madonna col Bambino”

Bernardo Strozzi (Genova 1581 – Venezia 1644) Madonna col Bambino penna e acquerello grigio su carta, mm125x95 L’opera è corredata da una scheda critica della Dott.ssa Anna Orlando. Esposizioni: ‘Bernardo Strozzi 1582-1644. La conquista del colore’ a cura di A. Orlando e D. Sanguineti. L’opera è pubblicata nel relativo catalogo (Sagep, Genova 2019) con una scheda a firma di Anna Orlando (cat 6, pp. 198-199)

Il disegno, abbastanza inedito, che vi voglio presentare, è di Bernardo Strozzi (1582- 1644) Il massimo pittore del Seicento genovese nasce nel 1582 probabilmente a Campo Ligure, in Valle Stura, la terra d’origine dei genitori: il suo vero nome è Bernardo Pizzorno. Nel 1599, già orfano di padre e dopo essere stato a bottega a Genova dal senese Pietro Sorri, si fa Cappuccino e prende il nome di Fra Antonio. In realtà la sua vocazione è la pittura: nel 1609 esce dal convento, prende il cognome Strozzi, forse dall’amico poeta Giulio Strozzi, e va a Milano (1610-1611). Torna nella Genova dove è cresciuto nel 1612 circa e avvia una carriera di successo con tele e affreschi, sia per la committenza privata che pubblica (chiese, conventi e oratori). Per continui problemi con l’autorità ecclesiastica, che mal sopporta un religioso così esuberante, si trasferisce a Venezia nel 1633, dove muore il 2 agosto 1644.
Questo disegno confuta, dagli studi della Prof. Anna Orlando, il fatto che Bernardo Strozzi non era un disegnatore. Una cosa appare già comunque evidente: Strozzi, che traccia le forme con velocità di pennello sulla tela e non ama chiuderle entro contorni segnati a priori, non è vero che non sia un disegnatore. Disegna eccome, utilizzando tecniche, medium e supporti diversi, forse senza una scansione lineare di ciò che usa prima o dopo, salvo, forse, l’abbandono “quasi completamente” del “disegno a penna, mediante i quali realizzava studi dell’intera composizione del soggetto; per passare a disegni a matita nera e rossa di soli dettagli (P. Boccardo in Bernardo Strozzi 1995a, p.290).
E allora le parole del Soprani che apre la sua biografia lasciando intendere che Strozzi prima abbia atteso al disegno e poi alla pittura (Soprani 167 4, p. 155-156), una volta di più trovano conferma nelle sue opere.
Tale disegno recava una vecchia attribuzione a Hendrick Goltzius, come si legge dalla scritta a penna e inchiostro bruno in aggiunta in basso a sinistra.

Renato Giusto

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