Azzardopoli

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Settantesima puntata
L’INGANNO DI AZZARDOPOLI

 

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Settantesima puntata
L’INGANNO DI AZZARDOPOLI

Ogni giorno, ascoltando i servizi televisivi e leggendo i giornali quotidiani, ci sentiamo quasi ossessionati dalle notizie, che continuano fornirci i dati sulla crisi economica, sulla recessione, sul dissesto finanziario delle nostre aziende, sul continuo sforamento dello spread, sulle tempestoso oscillazioni delle borse internazionali.

Quasi tutti notiziari, invece, vengono a dimenticare, con assoluta naturalezza, i settori economici fiorenti, vale a dire quelle particolare attività finanziarie, dove vanno a confluire molti euro dei nostri concittadini.

Per ragioni di spazio, non posso, ovviamente, proporre un elenco dettagliato di tali attività; mi limito, quindi, con l’Articolo odierno, a trattare l’argomento dell’ AZZARDOPOLI, vale  a dire il BOOM DEI GIOCHI D’AZZARDO nel contesto della nostra attuale crisi esistenziale (e non soltanto economica).

E vengo subito citare alcuni DATI, forniti DALL’AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DEI MONOPOLI DI STATO:

1) IL FATTURATO IN EURO DEL MERCATO LEGALE DEL GIOCO HA AVUTO, IN ITALIA, NEGLI ANNI TRASCORSI, IL SEGUENTE ANDAMENTO ASCENSIONALE:

2006: 35,2 miliardi

2007: 42,1 miliardi

2008: 47,5 miliardi

2009: 54,4 miliardi

2010: 61,4 miliardi

2011: 79,9 miliardi

 

2) A QUESTE  CIFRE UFFICIALI, VANNO AGGIUNTI CIRCA 10 MILIARDI DI EURO DI FATTURATO ILLEGALE

 

3) Che cosa ci dicono questi dati? Ecco le risposte:

– L’ITALIA, CON I SUOI 79,9 MILIARDI DI EURO, INVESTITI NEL SETTORE, È AL PRIMO POSTO IN EUROPA ED AL TERZO POSTO NEL MONDO, TRA LE NAZIONI CHE MAGGIORMENTE GIOCANO;

– LA SPESA PER I GIOCHI (DIVIDENDOLA  PROPORZIONALMENTE FRA TUTTI GLI ITALIANI, NEONATI COMPRESI) È PARI A 1260 EURO PRO CAPITE.

 

4) Ma vediamo, in concreto, come è articolato il Settore (ovviamente con cifre approssimative e non assolute):

– 5.000 SONO LE AZIENDE CHE OPERANO NEL SETTORE (CON CIRCA 120.000 ADDETTI)

– 800.000 SONO LE PERSONE, AFFETTE DA FORME DI DIPENDENZA DA GIOCO D’AZZARDO

– 2 MILIONI SONO I SOGGETTI GIOCATORI POTENZIALMENTE A RISCHIO.

 

5) Ma, vediamo, ora, di fare qualche raffronto nei confronti di alcuni altri Settori della nostra Economia, per comprendere compiutamente l’ Entità e l’Importanza di AZZARDOPOLI:

I 79,9 MILIARDI DI EURO DI AZZARDOPOLI (RIFERITI ALL’ANNO 2011) SONO UNA CIFRA NETTAMENTE SUPERIORE AL GETTITO PREVISTO DALL’ IMU PER QUEST’ANNO (2012), CALCOLATO IN CIRCA 22 MILIARDI DI EURO.

Addirittura, possiamo affermare, in assoluta tranquillità d’animo, che le AGENZIE (STATALI E  NON, CHE GESTISCONO  AZZARDOPOLI, INCASSANO, IN TRE MESI, LA SOMMA CHE SI PROPONE DI INTROITARE LO STATO IN UN ANNO, ATTRAVERSO L’IMU!

 

LA CIFRA DI 79,9 MILIARDI DI EURO DI AZZARDOPOLI È MOLTO PIÙ ALTA  DEI 53 MILIARDI DI EURO CHE LO STATO ITALIANO SPENDE, IN UN ANNO, PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE!

 

 

E’ chiaro che il raffronto, ora citato, può essere esteso ad altri settori di vitale importanza  per l’intera, nostra Comunità Nazionale; ed occorre ribadire che l’essenza negativa del raffronto può essere ulteriormente allargata.

– I dati, sopra riportati, debbono indurci a qualche RIFLESSIONE, rivolta non tanto al PERCHÉ DEL GIOCO, quanto, invece, ALL’INFLUENZA CHE IL GIOCO STESSO PUÒ ESERCITARE SUL SINGOLO INDIVIDUO e, più in generale, SULL’INTERA NOSTRA SOCIETÀ, globalmente intesa.

Debbo premettere subito che il gioco d’azzardo è sempre esistito, anzi è connaturato all’anima umana e, soprattutto, tutto ciò che vi è di inconscio, subconscio, illogico ed imponderabile nella psiche umana è che noi possiamo ricondurre ad un unico ed esaustivo concetto: IL DESTINO.

È sufficiente citare, in proposito, la rilevanza che il gioco assunto nella NARRATIVA RUSSA dei due secoli scorsi (dalla “DAMA DI PICCHE” di Puškin al “GIOCATORE”  di Dostoevskij, dalle partite di Whist che si consumano in “GUERRA E PACE”  pace di Tolstoj sino al “GRANDE SLAM” di Andreev); ma, soprattutto nell’ opera lirica  “LA DAMA DI PICCHE” di Čajkovskij, il gioco della delle Carte diventa il simbolo dell’eterna battaglia DELL’UOMO CONTRO IL DESTINO: quest’ultimo, attraverso due combinazioni, potrà apparire mansueto e benevolo e, di conseguenza, l’Essere Umano potrà risultare vincente, ma, alla terza occasione, il destino si presenterà con gli occhi della Donna di Picche, vale a dire con il volto di una deridente ed inesorabile sconfitta, destinata a distruggere, con estrema freddezza, l’Essere Umano – Giocatore nella sua interezza psico-fisica.

E’, dunque, NELLA REITERAZIONE CONTINUA ED OSSESSIVA DEL GIOCO CHE SI RACCHIUDE IL DRAMMA DELL’INDIVIDUO; questo percorso (non tortuoso, ma, al contrario sorprendentemente lineare) è stato mirabilmente descritto dalla psicologa Francesca Piccone, in un suo recente saggio; riporto integralmente le sue parole:

IL GIOCO D’AZZARDO NON È UNA PATOLOGIA SE E’ CONFINATO DENTRO DEI LIMITI, CHE SONO QUELLE DI UN DIVERTIMENTO SANO E OCCASIONALE. SPESSO, PERÒ, SCONFINA NEL GIOCO D’AZZARDO PROBLEMATICO SINO A DIVENTARE QUALCOSA CHE DIFFICILMENTE SI RIESCE A CONTROLLARE. QUESTO PUÒ DIVENTARE PATOLOGIA, CHE VIENE INQUADRATA NEL CAPITOLO DEI DISTURBI DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI E CHE PRESENTA TUTTE LE CARATTERISTICHE DI UNA VERA E PROPRIA DIPENDENZA.

 

Non v’è dubbio che, in questi ultimi anni, QUESTO PSICO-DIPENDENZA DALLA DROGA DEL GIOCO D’AZZARDO si è avviata verso un progressivo aumento: i dati dei primi mesi del 2012 confermano questa tendenza con una crescita del 20%, rispetto stesso periodo dell’anno precedente.

E’ certo, peraltro, che ad essere maggiormente colpiti dal FASCINO DEL GIOCO (E DALLE RELATIVE PSICO-PATOLOGIE) sono, in particolare, I GIOVANI; alla base di questo affascinamento vi è, d’altra parte, da DIFFICILE (E SPESSE VOLTE DRAMMATICA) CONDIZIONE GIOVANILE, senza concrete aspettative di lavoro, di guadagni e, quindi d’avvenire; IL DANARO, IN QUANTO TALE DIVENTA L’OBIETTIVO PRINCIPALE FONDAMENTALE DELLE GIOVANI GENERAZIONI, GIUSTAMENTE CONVINTE CHE, SENZA DANARO, NON ESISTONO POSITIVE ASPETTATIVE DI VITA FUTURA. Di conseguenza, la vincita al gioco diventa la meta fondamentale per molti di loro è viene ricercata, spesso, con ostinata perseveranza, sino a trasformarsi in patologica ossessione.

Ma, nella realtà dei fatti, a questo punto, le illusioni cadono o, peggio, si trasformano in tragedia.

 Aldo Bassoni, in un suo pregevole servizio giornalistico, ha mirabilmente descritto la situazione, che si è venuta a creare nel seguente modo:

 A TIRARE LA CORSA DEL GIOCO SONO LE SLOT-MACHINE: CE NE SONO PIÙ DI 400.000 IN ITALIA, UNO OGNI 150 ABITANTI, DISSEMINATE OVUNQUE. A ROMA (DOVE È  ATTIVO IL PIÙ GRANDE LOCALE D’EUROPA CON NOVECENTO POSTAZIONE DI GIOCO) CI SONO PIÙ DI 294 SALE E PIÙ DI 50.000 SLOT-MACHINE, DISTRIBUITE IN TUTTA LA PROVINCIA. QUALCUNO OGNI TANTO VINCE, MA, ALLA LUNGA SI PERDE SEMPRE.

CHI NON PERDE MAI  E IL GESTORE DEL GIOCO: CHE SI CHIAMI STATO O IN QUALUNQUE ALTRO MODO, LE SUE CASSE SI RIEMPIONO DI SOLDI, I SOLDI DELLA SPERANZA ANDATA IN FUMO DI MILIONI DI PERSONE, CHE SI SOTTOMETTONO PASSIVAMENTE ALLA SORTE, ACCETTANDOCHE SIA IL CASO A DECIDERE SE POSSIAMO STARE BENE O MALE VINCERE O PERDERE.”

Ed, allora, passiamo, sia pure velocemente, alle nostre penultime riflessioni e domandiamoci: CHI SONO QUESTI GESTORI DEL GIOCO, CHE NON PERDONO MAI E FANNO SEMPRE PERDERE GLI ALTRI ED, IN QUESTO CASO I GIOCATORI (SOPRATTUTTO GIOVANI)?

 

Affidiamoci per la risposta a Rosario Trefiletti (Presidente di Federconsumatori):

“QUELLA DEL GIOCO È LA TERZA IMPRESA ITALIANA, L’INDUSTRIA PIÙ FLORIDA DEL PAESE, CON UN GIRO D’AFFARI CHE QUEST’ANNO (2012) POTREBBE SUPERARE I 90 MILIARDI (QUANDO SE NE SPENDONO 130 PER MANGIARE), L’UNICA AZIENDA CON UN BILANCIO SEMPRE IN ATTIVO, CHE NON RISENTE DELLA CRISI.”

Mi sento soltanto parzialmente soddisfatto di questa risposta ed allora vado oltre e procedo verso l’ultima domanda:

CHI SONO I COMPONENTI DI QUESTA TERZA IMPRESA ITALIANA?

Di fronte a questa domanda, ho trovato, dinnanzi a me, un muro oscillante, ma solido, fatto di:

-NON SO

-FORSE

-NON È CERTO

-PROBABILMENTE

-SUPPONGO

-SOSPETTO

-SIAMO DI FRONTE A REGOLE LEGISLATIVE INCERTE E FARAGGINOSE.

Ed allora, per concludere questo mio articolo in maniera dignitosa, mi affido AL DOSSIER DELL’ “ASSOCIAZIONE LIBERA” DI DON LUIGI CIOTTI, verso la quale provo un sentimento di profonda stima e fiducia:

 

1) CI TROVIAMO DI FRONTE AD UN BUSINESS CHE PIACE ALLE MAFIE.

Sono ben 41 i clan malavitosi, impegnati nella gestione dei giochi di diverso tipo, da Chivasso a Caltanissetta, passando per la Via Emilia e Roma.

I loro nomi sono tre tra i più noti alle cronache della criminalità organizzata nostrana: dai Casalesi di Bidognetti, ai Mallardo, da Santapaola ai Condello dai Mancuso ai Cava dai Lo Piccolo agli Schiavone.

Le mafie sui giochi non vanno mai in tilt e, di fatto, si accreditano ad essere l’undicesimo concessionario “occulto” del Monopolio.

Sono ben 10 le PROCURE DELLA REPUBBLICA E LE DIREZIONI DISTRETTUALI ANTIMAFIA” che nell’ultimo anno, hanno effettuato indagini.

 

2) ESISTONO LEGALMENTE MOLTI PRIVATI, CHE FANNO PARTE DELLE 5.000 AZIENDE OPERANTI NEL SETTORE.

A giudizio di “LIBERA”, tuttavia, sono insufficienti controlli ed i monitoraggi della concessione delle licenze (anche a soggetti stranieri) ed, inoltre, vengono considerati inadeguati i controlli sugli Amministratori, sui bilanci e sulle rendicontazioni contabili delle Aziende ed, infine, sui fenomeni di riciclaggio (considerati in progressivo aumento).

3) Il coinvolgimento dello Stato nella diretta gestione di sale da gioco e nella conseguente promozione pubblicitaria viene giudicato immorale, perché lesivo del nostro dettato costituzionale è perché in palese contrasto con l’indicazione dell’organizzazione mondiale della sanità che vede, nel gioco d’azzardo compulsivo, “una forma morbosa chiaramente identificata che, in assenza di misure idonee di informazione prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un’autentica malattia sociale, le cui vittime e  familiari sono abbandonati a se stessi.”

In conclusione di questo Articolo, sento il dovere di rivolgere un sentito ringraziamento alla Dottoressa Romani e a tutta l’equipe del SERT, per un fattivo impegno, da loro posto, per la prevenzione dei potenziali danni, indotti da Azzardopoli

4 luglio 2012         Aldo Pastore

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