Avvenimenti storici: Dopo la Battaglia di Marengo anche Celle nel Dipartimento napoleonico di Montenotte

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Dopo la Battaglia di Marengo anche Celle nel Dipartimento napoleonico di Montenotte
UNA TRENTINA DI BARCHE PER IL CABOTAGGIO

«La vittoriosa battaglia napoleonica di Montenotte ha segnato l’inizio della prima Campagna d’Italia – nell’aprile 1796 – che ha poi comportato l’annessione delle nostre zone all’Impero francese, situazione che è durata fino al Congresso di Vienna.
Montenotte è una piccolissima località sulle alture di Cairo, resa nota nel mondo proprio dalla battaglia napoleonica: si pensi che in quell’occasione a Parigi venne persino composta una sinfonia per celebrarla: Jacques-Marie Beauvarlet-Charpentier compose la partitura per organo intitolata “Victoire de l’Armée d’Italie ou Bataille de Montenotte”, che possiamo anche ascoltare – in diverse interpretazioni – su Youtube.
Montenotte è tuttora una piccolissima frazione cairese ma, data l’importanza assurta con Napoleone, quando il Comune di Cairo dovette scegliere se cambiare il nome o integrarlo (in seguito all’Unità d’Italia e alla circolare Rattazzi del 1863), aggiunse il nome della frazione e da allora divenne Cairo Montenotte.
Di più ancora, nel giugno 1805, quando si dovette scegliere il nome per il nostro vasto Dipartimento territoriale annesso alla Francia, avente Savona come capoluogo, venne proprio denominato Département de Montenotte, nel ricordo della vittoria prediletta di Napoleone, come nota il prof. Assereto.
Si trattava di un’area ben più vasta dell’attuale territorio provinciale di Savona, comprendente anche parte delle attuali province di Imperia, Cuneo, Asti, Alessandria e Genova. Il Dipartimento di Montenotte andava infatti da Cogoleto a S. Stefano Belbo al mare, da Ormea a Dogliani, da S. Stefano Belbo a Strevi, da Belforte a Tiglieto, e contava ben 281 Comuni. Il Comune di Celle era inserito nel Cantone di Varazze, insieme con Arenzano, Cogoleto, Stella San Giovanni e Stella San Martino.
Dalla primavera del 1806 al dicembre 1812 fu Prefetto del Dipartimento di Montenotte il celebre
conte Gilberto Chabrol di Volvic, che si distinse per il suo impegno e le sue capacità, tant’è che successivamente fu destinato addirittura alla Prefettura di Parigi, e si rese benemerito pure per la redazione della preziosa “Statistique des provinces de Savona, d’Onneille, d’Acqui et de la partie de la province de Mondovi, formant l’an- cien département de Montenotte”, in due corposi volumi, pubblicata a Parigi nel 1824, che ora disponiamo anche in italiano, nell’edizione curata da Giovanni Assereto per il Comune di Savona nel 1994, con il titolo di “Statistica del Dipartimento di Montenotte”.

Nel primo volume di Chabrol sono descritti sinteticamente tutti i Comuni del Dipartimento e una decina di righe è dedicata al paese di Celle, per evidenziarne alcune caratteristiche salienti. Si dice che “Celle allora contava 2.169 abitanti, i quali di professione erano per lo più marinai, agricoltori e commercianti”. Poi l’autore spiega che “il suolo produce grano, olio e fieno. La pesca, il piccolo cabotaggio, il commercio e l’industria forniscono altre risorse al paese”. E dettaglia meglio: “Gli abitanti impiegano sedici imbarcazioni per il grande cabotaggio e dodici per il piccolo”. Per industria intende “la confezione di reti da pesca”, e specifica che “se ne producevano quattro-cinquecento l’anno”.
Allora “vi erano due parrocchie: San Michele e San Giorgio (a Sanda), un ospedale capace di accogliere sei ammalati e – dice Chabrol – un tempo vi erano pure due fornaci di stoviglie, mentre agli inizi dell’Ottocento solo una era in attività, con una produzione di 14 mila dozzine di piatti l’anno”.»
LORENZO CHIARLONE

Ringraziamo l’amico LRC per il pregevole ‘pezzo’, che ci ha consentito queste notizie su Celle di oltre duecento anni fa. Completiamo con notizie sull’autore della Statistique.

GILBERT CHABROL CONTE DE VOLVIC
Per saperne di più…dell’intestatario della piazza di Savona, che magari sfugge, malgrado la targa, a chi si dà appuntamento in Piazzetta Chabrol, nei pressi di Via Pia, per farsi il famoso panino azzimo con le ‘fette di panissa’ o un cartoccio di farinata.
Gilbert Chabrol de Volvic nasce a Riom nel 1773, a pochi km dalla Contea de Volvic, Comune più o meno come Celle, famoso per l’acqua minerale e per una pietra per costruzioni, nel Dipartimento del Puy-de-Dòme, e muore a Parigi nel 1843. È stato soldato semplice nella Rivoluzione Francese e ingegnere civile durante la Campagna d’Egitto, ricevendo molti apprezzamenti proprio dopo l’incarico di Prefetto dell’amministrazione napoleonica nel dipartimento di Montenotte, dove redige la statistica di tutti i Comuni della Liguria occidentale e del basso Piemonte, ricca di notizie storiche, geografiche registrando aspetti della realtà socioeconomica del tempo.

E, per quanto al Savonese: il commercio dell’olio d’oliva, l’emigrazione stagionale dei vetrai d’Altare, dei pescatori di Alassio verso la Sardegna per la pesca del tonno, dei boscaioli del Sassello, dell’arrivo stagionale di muratori, minatori e terraioli dal Piemonte e squadre di carpentieri dal napoletano…
Infatti nel 1812 viene nomina- to da Napoleone Prefetto della Senna. E qui, quale funzionario del governo di Francia per quasi vent’anni, crea canali, vie – una gli verrà poi attribuita: tra rue La Fayette e Boulevard de Magenta – restaura la Sorbona, l’Università di Parigi, inventa tecniche di vernice smaltata, riceve la Gran Croce della Legion d’Onore e diventa membro dell’Accademia delle Arti, organizza i Liceii e costituisce le basi per l’istituzione delle scuole primarie e di asili e pure di scuole per adulti e corsi di disegno per gli operai nei vari quartieri.
A Chabrol si deve il famoso detto dei ‘Cento giorni Les cent jours’, enunciato in un suo discorso per celebrare il ritorno sul trono di Luigi XVIII, dopo la fuga di Napoleone dall’Isola d’Elba a Parigi per il governo di, appunto, ‘cento giorni’: dal 20 marzo all’8 luglio 1815.

da A Civetta

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