Assuefazioni

Bambino, non capivo che ci facesse ai giardini pubblici la statua in bronzo di un angelo femmina con la spada in mano minacciosamente sguainata. Gli angeli non erano pacifici? Non erano così potenti da fare a meno delle armi? Non bastava un loro lieve colpo d’ala per spazzare via dalla mente degli uomini malvagi ogni malvagità? “Ma”, mi dicevo, “da grande capirò…”.

Il tempo è trascorso e il risultato è stato che invece di capire, mi sono abituato a non capire, la qual cosa in concreto significa accettare come se si fosse capito quello che non si è capito.
Bisognerebbe invece essere più ingenui, più rozzi. Ammettere di essersi stupiti per primi, anche a costo di essere considerati primitivi. Altrimenti ci si adagia nei rimandi a dopo, fino a che il dopo diventa il domani dell’aforisma in bella mostra presso la cassa dei negozianti: il domani del “Si fa credito a cominciare da domani”.
L’abitudine fa di questi scherzi, in particolare quando si osservano gli altri cercando di trovare stupore nei loro occhi; gli altri che invece troviamo indifferenti, perché aspettano di stupirsi quando vedranno stupiti i nostri, di occhi.
In questo frattempo di rimandi in cui nessuno ha il coraggio di essere tanto primitivo da stupirsi per primo, o per meglio dire, da lasciare che il suo stupore non svanisca nella acquiescenza generale, si continua a passare dai giardini vedendo una minacciosa statua con una minacciosa faccia, che rivolta verso il mare difende la patria.
Sulla base l’elenco dei nomi dei soldati che l’angelo, quando essi vivevano i loro ultimi istanti tra i vivi, non è riuscito a difendere. Chissà perché? Chissà come mai?
Alla fine si capisce che le guerre sono una cosa di angeli, perché leggendo un po’ di Storia si viene a sapere che dall’altra parte del mare, dirimpetto ai giardini, c’è un altro angelo che guarda, sempre poco amorevolmente, verso di noi.
La guerra, allora, come fatto soprattutto spirituale. Una cosa alta.
E ancora di più quando entrano in campo gli Iddii dei rispettivi angeli. Angeli contro angeli e dei contro dei.
Sottinteso che non possono far altro che darsele di santa ragione.
FULVIO BALDOINO

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