Aspettando i fatti

Sono passati i primi cento giorni della nuova amministrazione, e obiettivamente, il commento che viene in mente è: e quindi?
Praticamente assente l’attività consiliare, poco di consistente all’orizzonte.
Conscio, forse, che i cittadini iniziavano a porsi la stessa domanda di cui sopra, il Sindaco ha sentito il bisogno di un paio di comunicati, registrati nel suo ufficio.  Con voce cavernosa e distante il primo, a prescindere dai contenuti. Nel secondo gli devono aver detto che l’audio non era molto buono, era troppo basso e lontano, per cui ha alzato il volume. Con rimbombo conseguente.

A questo punto qualche pensierino sulla comunicazione me lo farei.
E diciamo che questi aspetti, per così dire, tecnici, si sposano abbastanza bene con la sostanza o con l’assenza di essa. SI percepiva un certo quale imbarazzo, una mancanza di spontaneità e immediatezza comunicativa.
Ora si dice: risolte le emergenze (quali? Io le vedo ancora tutte) si parte con i progetti.
Bene, benissimo. Ma al momento più che di tavoli, riunioni, confronti, punto della situazione e megavisioni generalizzate non si parla.  Passata la campagna elettorale, dove queste cose fanno colpo, sarebbe ora di andare oltre. E parlare per esempi concreti.
Tornando alle emergenze, la pulizia straordinaria non è stata un gran successo.
A parte che la pulizia dovrebbe essere ordinaria e compresa nel contratto di servizio. Si capiscono pure le difficoltà della partecipata, ma qualcosa di più dovrebbe essere fatto.

Poi, vedendo i cassonetti ancora stracolmi (a parte i soliti buontemponi che dicevano essere colpa del savonese incivile vandalo notturno) si è infine ammesso che la raccolta dei rifiuti non rientrava nel piano straordinario.
Ora, se si vuole uscire da questa situazione di stallo vergognoso, qualcosa di più deve essere pianificato e fatto. Ma se la soluzione sono gli affidamenti di parte del servizio alle solite cooperative, non ci siamo proprio.
Che ne dice, la sinistra in maggioranza? Non sarebbe auspicabile potenziare direttamente Ata con lavoratori, quanto meno, a tempo determinato ma diretti? Che senso hanno, se non in peggio, gli affidamenti esterni, di cui conosciamo bene tutti gli aspetti negativi in termini di spesa, qualità del servizio, diritti dei lavoratori?
Niente, tutto tace. Attendendo il famoso bando per l’ingresso del privato.
Se ci sono aspetti positivi, per carità, li rimarco. Non è mia intenzione sparare a zero per una sorta di propaganda, anzi, non vedo l’ora che a questa povera città accada qualcosa di buono.

Per esempio, che si parli, almeno si parli, di spostamento del mercato mi trova d’accordo. E sono contenta che si sia deciso di soprassedere alla folle spesa di 600000 euro per i pilomat, destinandoli altrove.
Se si trova qualche idea (sperando che non rimangano solo propositi) per rivitalizzare i quartieri favorendo manifestazioni decentrate, bene anche quello.  Ma al momento tutto questo è un po’ pochino e ancora lontano dal dare risultati.
Fanno un po’ sorridere le interpellanze dell’ex assessore Arecco, che chiede conto all’attuale giunta di argomenti che lui, in quanto assessore uscente, dovrebbe conoscere benissimo. Sanno tanto di: a me han fatto vedere sorci verdi su questi progetti, non sono riuscito a combinare un tubo, ora voglio vedere voi.

E naturalmente, fanno altrettanto sorridere i prodromi di: colpadiquellidiprima, che si iniziano a intravedere in qualche replica.
Su via Nizza, i cittadini che si aspettavano qualche ripensamento sono rimasti delusi. D’altra parte, l’insulso progetto (sono affezionata a questo aggettivo coniato da Manuel Meles, che rende benissimo l’idea) era sposato da entrambi gli schieramenti, per cui logicamente viene difeso.
Ora che l’asfalto appena steso si sgretola, l’assessore ha fatto sapere di aver contattato la ditta. Bene, ma, a parte un: cattivelli, non fatelo più, ci sono penali? Visto che come prevedibile i costi del progetto stanno lievitando. O addirittura l’asfalto “grammo” era previsto, perché tanto non deve durare molto, in vista di cementificazioni future, come si è letto in qualche articolo?
Divertente il balletto sulle cifre in arrivo per S. Giacomo, S. Chiara e altre destinazioni.
Sembra quasi che il Sindaco, invece di dire: bene, dei soldi sono arrivati, ora rimbocchiamoci le maniche per utilizzarli a spron battuto, sia quasi infastidito, e cerchi scuse, e accusi i predecessori di averlo messo in difficoltà. Un atteggiamento che lascia perplessi.

Se va avanti l’idea “Savona capitale della cultura” (permettetemi di sganasciarmi per la boutade) non è doveroso iniziare da alcuni pezzi storici di valore? Se queste indispettite indecisioni sono le premesse, non si va molto lontano.
Forse i progetti in mente sono altri? Più lucrosi per alcuni, diciamo?
Ora inizieranno gli incontri di quartiere.  La Giunta, va detto, parte favorita rispetto alla precedente, perché in molte zone la posizione degli interlocutori è “ammorbidita” in partenza da persone, circoli e gruppi radicati sul territorio, per loro natura benevoli con la ex sinistra e disposti a fare da cuscinetto.
Le stesse persone che creano gruppi ad hoc sui social, mascherandoli da gruppi apartitici, esibendosi in velate propagande e cazziando i commenti negativi con la scusa che: non siamo una pagina politica… che agli incontri organizzati da altri gruppi politici si presentano mascherati da “cittadino qualunque” per pontificare e criticare e boicottare…
Ho mai detto che quel che odio di più di questo modo di fare politica, tipico della ex sinistra e del PD, è l’ipocrisia conclamata?
Eppure così diffusa nelle generazioni più anziane che ancora dominano al ribasso questa città. Ecco uno dei problemi.

Bene, questo articolo è più corto del solito ma anche gli argomenti da commentare sono più scarni del solito.
In attesa, appunto, dei fatti.

Milena Debenedetti

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