LABIRINTI SAVONESI  di Al Vento

E' stato scritto, da qualche parte: il “Caso Ruggeri” non è chiuso. Ci riferiamo, ovviamente, al “tormentone” che ha caratterizzato l'autunno politico savonese, circa la possibilità che il nostro Primo Cittadino (“Il Principe”, per gli amici) abbandonasse la guida della navicella di Palazzo Sisto IV,per approdare ai più confortevoli lidi della “Reggia” (ecco: un luogo adatto per un Principe) di Piazza Deferrari, proprio nella tana di quel leone genovese, di cui lo stesso Reggitore delle sorti di Savona intende cancellare gli emblemi dai monumenti cittadini.

Poi, dopo aver tentennato a lungo (almeno a leggere le pagine dei quotidiani locali) la decisione è venuta dal cuore: il Principe rimane a servire gli interessi dei suoi sudditi (pochi e selezionati, per la verità: vedi pranzi offerti dalla Costa Crociere).

Il “caso” però non è chiuso, soprattutto perché non è andato come è stato descritto.

Bisogna, infatti, rovesciare l'assioma: non era il Principe, spaventato dall'assenza di prospettive adeguate nel prossimo futuro, a desiderare un nuovo sbocco alla sua brillante carriera di Signore delle genti, ma i suoi datori di lavoro (quelli che, nella prima versione, erano stati indicati come sudditi privilegiati: insomma, quelli del menù della Costa Crociere), a volersene sbarazzare.

I risultati, infatti, per ottenere i quali l'attuale Reggitore delle sorti savonesi era stato insediato tardano ad arrivare e non sono del tutto soddisfacenti: il cerchio doveva chiudersi con l'operazione San Paolo, ma per colpa della filosofia (o del filosofo?) l'affare sembra allontanarsi, mentre anche le opere catalane del porto appaiono in ritardo. Così i datori di lavoro pensavano di sostituire il mediatore con il dipendente diretto, l'uomo operativo che oggi siede (per uno o due giorni alla settimana, non di più) a Roma e che avrebbe dovuto interpretare la doppia parte: di Principe e di Ambasciatore.

Il segretario regionale dei DS ha incautamente, ad un certo punto, scoperto le carte, ed il Principe, che aveva già fiutato la trappola da tempo, ha mandato all'aria il gioco.

Il tema ritornerà di moda, tra qualche mese? Si tratta di verificare meglio la formazione delle diverse cordate, mentre curiosamente sulla possibilità di un DS savonese di approdare alla Reggia di Deferrari, sorge  un ostacolo imprevisto. Nella futura giunta regionale, infatti, ci sarà posto per un solo savonese (che vada di lusso...) e questo posto è già stato prenotato da Rifondazione Comunista,  che ha destinato all'incarico il suo plurititolato segretario provinciale (ed altro...) di Savona.

Scenario aperto e caso “non chiuso”, dalle molte variabili. Seguiremo con attenzione.

Al Vento