Sindacato Italiano Lavoratori di Polizia per la CGIL
Segreteria Provinciale di
Savona
COMUNICATO STAMPA
L’ampio dibattito che si è sviluppato negli ultimi giorni dopo i gravi fatti di Catania, oltre ad aver stimolato i cosiddetti “organi competenti” ad assumere finalmente posizione di fronte all’annoso problema della sicurezza negli stadi, ha offerto l’opportunità di riproporre all’attenzione dell’opinione pubblica l’altrettanto annoso problema della sicurezza dei poliziotti impiegati nei servizi di ordine pubblico all’interno e all’esterno degli stadi.
Tuttavia la campagna mediatica che ne è seguita non sembra aver sortito effetto nell’animo di coloro che hanno contribuito, pur senza parteciparvi direttamente, al verificarsi di quei fatti. E’ di ieri (domenica 11 febbraio 2007) la vergognosa manifestazione di disprezzo inscenata dagli ULTRA di Roma durante il minuto di silenzio per la morte del dirigente LICURSI e dell’Ispettore Capo Filippo RACITI.
Vero è che gli altri spettatori dello stadio hanno contrastato l’episodio con applausi e manifestazioni di sdegno ma ciò nulla toglie alla gravità del messaggio che è stato lanciato da questi individui. Un messaggio inequivocabile: siamo in guerra contro la Polizia!
Un identico messaggio lo hanno lanciato altri stupidi a Savona, firmandosi con l’acronimo A.C.A.B. (All Cops Are Bastards – Tutti i poliziotti sono bastardi), tracciando scritte ingiuriose nei confronti dei poliziotti sui muri adiacenti lo stadio comunale Valerio Bacigalupo.
Perché, ci domandiamo, un gruppo di persone decide di aggredire, in questo caso sebbene virtualmente, la Polizia? Da cosa nasce quest’odio? Forse da risentimento personale? Da un sentimento di rivalsa per un presunto torto subito? Per quale motivo delle persone “normali” sentono il bisogno di aggredire dei poliziotti che sono persone “normali” come loro. Quale è la scintilla che determina tanto livore?
Non sanno queste persone che il poliziotto è un lavoratore come lo sono gli operai, i portuali, i muratori, gli imbianchini, gli impiegati, gli insegnanti... E’ un lavoratore che può anche tenere per una squadra piuttosto che per un’altra, che porta il figlio allo stadio per vedersi la partita, come tanti, che soffre e esulta come tutti gli altri appassionati.
Ma il poliziotto ha anche un altro compito: quello di tutelare la sicurezza, l’incolumità, la tranquillità di migliaia di altre persone, compresi quegli stessi individui che tanto lo odiano. E quando il poliziotto va allo stadio in servizio di ordine pubblico, ci va con l’animo di garantire la sicurezza, l’incolumità, la tranquillità di miglia di persone, non con l’intenzione di aggredire, colpire, ferire o danneggiare.
Non è certo questa la sede per affrontare il problema dalla violenza negli (e fuori) dagli stadi dal punto di vista psico-sociologico, questo è un esercizio che lasciamo volentieri ad altri, ma riteniamo che i termini del problema debbano essere identificati con precisione e che gli sia data finalmente soluzione. Nel frattempo occorre che siano chiaramente distribuite le responsabilità.
Posto che la responsabilità dell’ordine e della sicurezza pubblica appartiene allo Stato, è necessario che la responsabilità per i danni, causati in occasione delle manifestazioni sportive, ricada su coloro che organizzano, finanziano, dirigono tali manifestazioni. E’ profondamente ingiusto che i cittadini e i poliziotti si facciano carico degli oneri (spesso rilevanti) derivanti dai danni provocati dagli imbecilli. E’ profondamente ingiusto perché tutti i poliziotti feriti, tutti i mezzi danneggiati, vengono automaticamente sottratti alla loro giusta destinazione: la tutela del diritto dei cittadini ad assistere a manifestazioni sportive in un clima di tranquillità, di convivenza pacifica, di divertimento, e il diritto sacrosanto dei poliziotti di garantirne l’esercizio in condizioni di sicurezza.
Il Silp nel valutare positivamente la linea di fermezza adottata dal governo relativamente alle misure per depotenziare la sempre più allarmante e barbara violenza che circonda il mondo del calcio, ha istituito, per la circostanza, un osservatorio permanente che provvederà a monitorare le questioni a cui facevamo riferimento e all’individuazione di proposte specifiche.
LA SEGRETERIA PROVINCIALE