CREPE nel pavimento della sala del le opere d' arte
contemporanea. E' il tributo che la Pinacoteca civica ha fin
qui pagato ai lavori per la realizzazione del palazzo
dell'ex cinema Astor. I danni non sono stati ancora
quantificati. Ma il problema urgente adesso è un altro:
evitare che i futuri scavi possano aumentare le lesioni fino
a compromettere la stabilità stessa dell'antico edificio.
Scottata una prima volta, ora l'amministrazione comunale si
muove con i piedi di piombo. L'estate scorsa ha intimato lo
stop al cantiere e nominato due consulenti di primo piano:
Lagomaggiore e Passalacqua. Spetterà a loro dare il placet
alla ripresa dei lavori, tuttora fermi.
«Riprenderanno solo quando saremo assolutamente certi che i
nuovi scavi non aumenteranno le lesioni alla Pinacoteca -
spiega l'architetto capo del Comune, Luciano Campagnolo -;
in queste settimane i nostri consulenti si sono confrontati
con l'impresa appaltatrice sulle varie ipotesi di
intervento. Direi che la soluzione è in fase piuttosto
avanzata ma non c'è ancora il via libera». E nelle prossime
settimane è previsto un vertice a Palazzo Sisto tra i
costruttori e l'amministrazione comunale. L'assessore
all'urbanistica Rosario Tuvéè piuttosto preoccupato: «E' una
vicenda di non facile soluzione che cercheremo di dirimere
visto che ormai è troppo tardi per tornare indietro. Abbiamo
affidato tutte le valutazioni del caso a due consulenti che
ci offrono le massima garanzie. Quando arriverà il loro
placet ai lavori potremo stare traquilli che Palazzo Gavotti
non corre più alcun pericolo. Ma fino ad allora è doverso
muoverci con la massima cautela». Dai consulenti si attende
anche la stima dei danni che l'impresa costruttrice dovrà
riconoscere al Comune.
Bruno Lugaro
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