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LAVORATORI senza la previdenza sociale e che non pagano le
tasse, oppure extracomunitari sfruttati come schiavi, ma
anche un piccolo esercito di minori impiegati a svolgere
attività da adulti, e pure pensionati e doppiolavoristi.
E' un mondo vastissimo, quello del "lavoro sommerso" che nel
tempo non sembra presentare cedimenti, né grandi
ripensamenti. Ed è un mondo spesso a noi molto vicino che in
gran parte ignoriamo, quello presentato dalla Direzione
regionale del Lavoro che a Genova ha presentato i dati dei
controlli svolti nel 2006.
Il direttore dell'ufficio, Paolo Vettori ha illustrato la
galassia del lavoro che non si vede anche con i dati
provenienti dal Savonese. Un bilancio ispettivo della lotta
al sommerso che vede la nostra realtà sintetizzata in due
dati significativi: in termini di contributi e premi evasi,
la nostra provincia ha fatto registrare in un solo anno un
aumento del 168 per cento, passando dai 360 mila euro di
somnme non versate agli enti competenti nel 2005, a oltre
966 mila euro del 2006. Un dato superato soltanto dalla
provincia di Imperia dove la percentuale ha sfiorato il più
397 per cento, con contestazioni arrivate a due milioni di
euro come dato assoluto.
Altrettanto significativa è la percentuale delle
irregolarità riscontrate tra i lavoratori: ben il 33,21
delle posizioni controllate, è risultata contestabile in
base alle norme vigenti. E tutto ciò, nonostante il calo di
quasi il sei per cento nel totale delle aziende ispezionate.
Ossia, tra il 2005 e il 2006 è diminuito notevolmente il
numero dei controlli, ma sono aumentate a dismisura
l'evasione contributiva, le aziende e i lavoratori risultati
irregolari. Nel prospetto fugira soltanto un dato di segno
negativo. E' quello che indica come nel periodo considerato
sia sceso il numero dei lavoratori dipendenti risultati
completamente in nero del 7,86 per cento. I dati assoluti
indicano che ne erano stati accertati 458 nel 2005, mentre
nel 2006 ne sono risultati 422.
Per il solo settore delle costruzioni edili, inoltre, a
causa di più violazioni alla legge sulla previdenza
obbligatoria, nel Savonese è stata fatta sospendere
l'attività in nove cantieri, e la sanzione più salata
contestata è stata di quasi 63 mila euro.
Nel raffronto dei risultati annuali, c'è da tenere in
considerazione che nella nostra provincia i controlli 2005
furono 1.094 in tutto, mentre nel 2006 sono scesi a 1.029.
In queste verifiche effettuate, 596 imprese sono risultate
parzialmente irregolari nel 2005 e 621 l'anno scorso. I
lavoratori dipendenti in nero furono 458 l'anno prima e 422
nel 2006; quelli parzialmente irregolari 560 prima e 746
successivamente.
Le indicazioni ministeriali, alla luce di questi risultati,
sono per intensificare maggiormente i controlli
particolarmente nei comparti dell'edilizia e del terziario,
considerati una volta di più a rischi di evasione
contributiva. «Ma l'obiettivo intermedio - dicono alla
Direzione provinciale del lavoro - è quello di offrire una
serie di informazioni alle imprese per consentire a tutti di
mettersi in regola. Un lavoro che deve superare la
diffidenza di molti, ma che noi dobbiamo assolutamente
fare».
Angelo Verrando
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