TRA QUALCHE anno, per guardarsi, Savona - e i savonesi -
dovranno alzare la testa. Perché la città, tra progetti e
polemiche, sta crescendo in altezza. Messe in fila una
dietro l'altra, le iniziative appaiono davvero rilevanti per
una città che ha poco più di 61 mila abitanti. Dando uno
sguardo da levante verso ponente, ci si imbatte nel "faro"
di Fuksas, poi nel "grattacielo" di piazza Leon Pancaldo,
nella torre Bofill sulla Vecchia Darsena , nel "Matitino" di
San Michele e nell'ultima proposta, la torre di via
Servettaz sulle ex aree Mottura e Fontana.
L'"emergenza" vera - sia perché emerge dal mare sia per le
furiose liti che accompagnano l'iter di approvazione
dell'opera -è rappresentata dalla torre-faro proposta da
Massimiliano Fuksas alla radice del molo frangiflutti del
futuro porto turistico della Margonara. E' in realtà l'unico
progetto che possa catalogarsi nella categoria grattacieli,
misurando 123 metri ed elevandosi quindi ad una quota
superiore alla Lanterna di Genova, che svetta a quota 117
metri, sommando i 77 della costruzione ai 40 metri di
altezza dello scoglio su cui è stata costruita.
Confronto non proprio fuori tema, in quanto, il "dominus"
del porto di Savona, Rino Canavese, si è augurato che un
giorno i naviganti potranno vedere il faro di Savona meglio
di quanto si vede il "lanternino" di Genova. Il sospetto che
tirasse aria di sgarbo alla Superba era sorto dopo che si
era dimostrata infondata l'altra tesi giustificativa di
tanta altezza, ovvero la necessità di sovrastare i fumaioli
delle più grandi navi da crociera ormeggiate a Savona, che
non vanno oltre i 50-55 metri sopra la linea di
galleggiamento.
Le questioni di altezza che dividono genovesi e savonesi
sono argomento più serio di quanto possa apparire dalle
considerazioni di cui sopra. In effetti la storia ci ricorda
che nel XVI secolo, oltre ad abbattere la cittadella sul
Priamàr, Andrea Doria provvide a mozzare tutte le torri più
nobili del borgo, compreso il Brandale, lasciando intatta
solo la "Torretta" che nel nome e nelle ridotte dimensioni
(circa 18 metri) era tale non creare alcuna apprensione tra
i conquistatori genovesi.
Inevitabile la voglia di rivincita. Che è iniziata nel 1932,
riportando all'originaria altezza di 49,6 metri la torre del
Brindale. Poi, nel 1937, l'occasione di "volare alto"è stata
offerta dalla realizzazione del "grattacielo Leon Pancaldo"
(15 piani, 63 metri). Non che con questo la distanza dal
cielo fosse diventata per Savona minore rispetto a Genova,
dove nello stesso periodo venne realizzata, in piazza Dante,
a Torre Piacentini (108 metri) solo recentemente soppiantata
(di un metro) come edificio più alto della Superba dal
Matitone, che ha anche battuito la concorrenza della Torre
Telecom (105 metri) e del WTC (102).
Bisognerà poi attendere 60 anni, a Savona, per vedere
arrivare a tetto - era il marzo del 1997 - una nuova torre,
il "Matitino", così chiamato perché, mantenendone la forma,
raggiunge solo la metà dell'altezza del Matitone (54 metri
su 16 piani). Progettato da Pietro Gambacciani e realizzato
da Marino Bagnasco e dalla Coop Edile, il complesso della
Torre San Michele ha rappresentato il primo di una serie di
importanti interventi di edilizia residenziale quali non si
erano visti nei 50 anni precedenti.
E' del 2000 lo "sbarco" nella Vecchia Darsena di Ricardo
Bofill e il ridisegno generale del fronte mare, dove spicca,
come "elemento distintivo", l'edificio a torre, alto 65
metri su 19 piani. «Grattacielo il mio? Al massimo è un
campanile, slanciato ma piuttosto basso» ha detto di recente
l'architetto catalano.
Per vedere qualcosa di alto - almeno su plastico -è stato
necessario attendere il 2006 e l'arrivo di un altro
architetto di gran nome, Fuksas appunto. Una costruzione
filante, alta 123 metri su 26 piani.
Ultima in ordine di tempo la notizia che a pochi metri dal
Matitino, sulle aree ex Mottura e Fontana, la stessa impresa
Bagnasco (oggi guidata dal figlio di Marino, Maurizio)
intende costruire una nuova torre, questa volta di 20 piani,
altezza superiore ai 60 metri, progettata da Alfonso Femia e
Gianluca Peluffo. Che entra a pieno titolo nel club degli
"emergenti". In fondo Savona ritorna città delle torri,
anche se a caratterizzarla sarà sempre una modesta torretta.
Sergio Del Santo
DAI
91 METRI IN SUè UN GRATTACIELO |
LA
CURIOSITA' |
TRA LE unità di misura "non standard" ma
in qualche modo comunemente accettate,
figura anche la dimensione di un
grattacielo.
E naturalmente è una misura che arriva
dagli Stati Uniti, dove si considera
"grattacielo" una costruzione che sia
almeno alta quanto è lungo un campo da
football americano, ovvero 100 iarde,
pari a 91 metri. Se si è sotto, entriamo
nelle categorie della fantasia: torre,
faro, mole, guglia, campanile, eccetera.
Ecco perché l'architetto Bofill che
conosce bene le misure standard di un
grattacielo si rifiuta di definire come
tale la sua torre.
Va anche aggiunto che, tenuto conto di
questa unità di misura, il numero dei
veri grattacieli in Italia è piuttosto
limitato e, tra quelli in esercizio, il
più alto risulta ancora oggi essere il
grattacielo Pirelli di Milano, sede
della Regione Lombardia, che tocca i 127
metri. Un minirecord che però sarà
presto battuto. Infatti nell'area della
vecchia Fiera di Milano sono in cantiere
tre grattacieli: il Dritto (218 metri),
lo Storto (185 metri) e il Curvo (170
metri). Faranno impallidire non solo le
dimensioni ma anche la forma del faro
savonese di Fuksas .
S. D. S.
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L'amministratoredei
maxi condomini |
il
personaggio |
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QUASI una partita di basket: Torre
Bofill batte Grattacielo Leon Pancaldo
65 a 63. La sfida in altezza tra piccole
torri gemelle di Savona sembra chiusa a
favore dell'edificio più moderno
Raffaello Orsero, amministratore
delegato di GF Group (principale
committente dell'intervento) aveva
sospettato che nella decisione del
Comune di ridurre di tre piani la torre
ci fosse stata anche la preoccupazione
di non togliere il primato d'altezza
all'ormai settantenne "grattacielo".
Chissà se è proprio così.
La partita resta comunque aperta ed avrà
prossimamente un seguito piuttosto
interessante.
Amministratore condominiale dei due
edifici, sia del grattacielo Anni Trenta
sia della torre Anni Duemila è infatti
il geometra Pietro Rossi. Che non si
sbilancia: «L'altezza un po' dipende da
dove si comincia a misurare, però direi
che il grattacielo è tra i 63 ed i 64
metri. La torre è data a quota 65 metri,
quindi dovrebbe essere un pelo più alta.
Ma non è detto. Quando sarà finita e
quando mi sarò organizzato faremo due
misurazioni con tutti i crismi
ufficiali. E magari uscirà qualche
sorpresa». Parola di un signore che di
torri se ne intende.
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