La città delle torri sfida la Superba  IL SECOLOXIX
I "giganti" di Savona
Il "tornado" di Fuksas, con i suoi 123 metri d'altezza, sarà più visibile della Lanterna
TRA QUALCHE anno, per guardarsi, Savona - e i savonesi - dovranno alzare la testa. Perché la città, tra progetti e polemiche, sta crescendo in altezza. Messe in fila una dietro l'altra, le iniziative appaiono davvero rilevanti per una città che ha poco più di 61 mila abitanti. Dando uno sguardo da levante verso ponente, ci si imbatte nel "faro" di Fuksas, poi nel "grattacielo" di piazza Leon Pancaldo, nella torre Bofill sulla Vecchia Darsena , nel "Matitino" di San Michele e nell'ultima proposta, la torre di via Servettaz sulle ex aree Mottura e Fontana.
L'"emergenza" vera - sia perché emerge dal mare sia per le furiose liti che accompagnano l'iter di approvazione dell'opera -è rappresentata dalla torre-faro proposta da Massimiliano Fuksas alla radice del molo frangiflutti del futuro porto turistico della Margonara. E' in realtà l'unico progetto che possa catalogarsi nella categoria grattacieli, misurando 123 metri ed elevandosi quindi ad una quota superiore alla Lanterna di Genova, che svetta a quota 117 metri, sommando i 77 della costruzione ai 40 metri di altezza dello scoglio su cui è stata costruita.
Confronto non proprio fuori tema, in quanto, il "dominus" del porto di Savona, Rino Canavese, si è augurato che un giorno i naviganti potranno vedere il faro di Savona meglio di quanto si vede il "lanternino" di Genova. Il sospetto che tirasse aria di sgarbo alla Superba era sorto dopo che si era dimostrata infondata l'altra tesi giustificativa di tanta altezza, ovvero la necessità di sovrastare i fumaioli delle più grandi navi da crociera ormeggiate a Savona, che non vanno oltre i 50-55 metri sopra la linea di galleggiamento.
Le questioni di altezza che dividono genovesi e savonesi sono argomento più serio di quanto possa apparire dalle considerazioni di cui sopra. In effetti la storia ci ricorda che nel XVI secolo, oltre ad abbattere la cittadella sul Priamàr, Andrea Doria provvide a mozzare tutte le torri più nobili del borgo, compreso il Brandale, lasciando intatta solo la "Torretta" che nel nome e nelle ridotte dimensioni (circa 18 metri) era tale non creare alcuna apprensione tra i conquistatori genovesi.
Inevitabile la voglia di rivincita. Che è iniziata nel 1932, riportando all'originaria altezza di 49,6 metri la torre del Brindale. Poi, nel 1937, l'occasione di "volare alto"è stata offerta dalla realizzazione del "grattacielo Leon Pancaldo" (15 piani, 63 metri). Non che con questo la distanza dal cielo fosse diventata per Savona minore rispetto a Genova, dove nello stesso periodo venne realizzata, in piazza Dante, a Torre Piacentini (108 metri) solo recentemente soppiantata (di un metro) come edificio più alto della Superba dal Matitone, che ha anche battuito la concorrenza della Torre Telecom (105 metri) e del WTC (102).
Bisognerà poi attendere 60 anni, a Savona, per vedere arrivare a tetto - era il marzo del 1997 - una nuova torre, il "Matitino", così chiamato perché, mantenendone la forma, raggiunge solo la metà dell'altezza del Matitone (54 metri su 16 piani). Progettato da Pietro Gambacciani e realizzato da Marino Bagnasco e dalla Coop Edile, il complesso della Torre San Michele ha rappresentato il primo di una serie di importanti interventi di edilizia residenziale quali non si erano visti nei 50 anni precedenti.
E' del 2000 lo "sbarco" nella Vecchia Darsena di Ricardo Bofill e il ridisegno generale del fronte mare, dove spicca, come "elemento distintivo", l'edificio a torre, alto 65 metri su 19 piani. «Grattacielo il mio? Al massimo è un campanile, slanciato ma piuttosto basso» ha detto di recente l'architetto catalano.
Per vedere qualcosa di alto - almeno su plastico -è stato necessario attendere il 2006 e l'arrivo di un altro architetto di gran nome, Fuksas appunto. Una costruzione filante, alta 123 metri su 26 piani.
Ultima in ordine di tempo la notizia che a pochi metri dal Matitino, sulle aree ex Mottura e Fontana, la stessa impresa Bagnasco (oggi guidata dal figlio di Marino, Maurizio) intende costruire una nuova torre, questa volta di 20 piani, altezza superiore ai 60 metri, progettata da Alfonso Femia e Gianluca Peluffo. Che entra a pieno titolo nel club degli "emergenti". In fondo Savona ritorna città delle torri, anche se a caratterizzarla sarà sempre una modesta torretta.
Sergio Del Santo
DAI 91 METRI IN SUè UN GRATTACIELO
LA CURIOSITA'
TRA LE unità di misura "non standard" ma in qualche modo comunemente accettate, figura anche la dimensione di un grattacielo.
E naturalmente è una misura che arriva dagli Stati Uniti, dove si considera "grattacielo" una costruzione che sia almeno alta quanto è lungo un campo da football americano, ovvero 100 iarde, pari a 91 metri. Se si è sotto, entriamo nelle categorie della fantasia: torre, faro, mole, guglia, campanile, eccetera. Ecco perché l'architetto Bofill che conosce bene le misure standard di un grattacielo si rifiuta di definire come tale la sua torre.
Va anche aggiunto che, tenuto conto di questa unità di misura, il numero dei veri grattacieli in Italia è piuttosto limitato e, tra quelli in esercizio, il più alto risulta ancora oggi essere il grattacielo Pirelli di Milano, sede della Regione Lombardia, che tocca i 127 metri. Un minirecord che però sarà presto battuto. Infatti nell'area della vecchia Fiera di Milano sono in cantiere tre grattacieli: il Dritto (218 metri), lo Storto (185 metri) e il Curvo (170 metri). Faranno impallidire non solo le dimensioni ma anche la forma del faro savonese di Fuksas .
S. D. S.
 L'amministratoredei maxi condomini
il personaggio
 
QUASI una partita di basket: Torre Bofill batte Grattacielo Leon Pancaldo 65 a 63. La sfida in altezza tra piccole torri gemelle di Savona sembra chiusa a favore dell'edificio più moderno Raffaello Orsero, amministratore delegato di GF Group (principale committente dell'intervento) aveva sospettato che nella decisione del Comune di ridurre di tre piani la torre ci fosse stata anche la preoccupazione di non togliere il primato d'altezza all'ormai settantenne "grattacielo". Chissà se è proprio così.
La partita resta comunque aperta ed avrà prossimamente un seguito piuttosto interessante.
Amministratore condominiale dei due edifici, sia del grattacielo Anni Trenta sia della torre Anni Duemila è infatti il geometra Pietro Rossi. Che non si sbilancia: «L'altezza un po' dipende da dove si comincia a misurare, però direi che il grattacielo è tra i 63 ed i 64 metri. La torre è data a quota 65 metri, quindi dovrebbe essere un pelo più alta. Ma non è detto. Quando sarà finita e quando mi sarò organizzato faremo due misurazioni con tutti i crismi ufficiali. E magari uscirà qualche sorpresa». Parola di un signore che di torri se ne intende.