TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni
GLI ANGOLI DIMENTICATI DI SAVONA
di ALDO PASTORE
SANT’ AGOSTINO (2° PUNTATA)
Come già riferito nella precedente puntata, l'antico Convento di Sant' Agostino (risalente all' anno 1365) è stato trasformato in Carcere, all' inizio del 1800, per precisa disposizione del Governo Napoleonico.
Si tratta, dunque, di uno tra i più vetusti edifici carcerari della nostra Italia e, tuttavia, ancora operante, malgrado le oggettive difficoltà statiche e funzionali, fatalmente legate all' inesorabile trascorrere del tempo.
Ma, come funziona, oggi, questo carcere?
Per rispondere a questo preciso ed ineludibile interrogativo, ho avanzato, in data 16 Gennaio, specifica richiesta alla Direzione Carceraria, al fine di ottenere dati certi e credibili e tali, comunque, da poter essere oggettivamente commentati sulla base di certezze e non già di ipotetici presupposti.
La Direzione Carceraria, in data 19 Gennaio, mi ha fornito, con grande cortesia, i seguenti dati statistici:
NUMERO DEI CARCERATI
- DETENUTI PRESENTI: | 40 |
- SEMILIBERI PRESENTI: | 1 |
- DETENUTI IN ART.21 O.P. (Lavoro all'esterno) : | 1 |
- DETENUTI PRESENTI PRIMA DELL' APPLICAZIONE DELL' INDULTO: | 65 |
- DETENUTI DEFINITIVI BENEFICIARI DELL' INDULTO ALLA DATA 16-01-07: | 27 |
- DETENUTI IN MISURA DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE, | 12 |
- DETENUTI CHE HANNO BENIFICIATO DELL' INDULTO E ASSOCIATI IN | 14 |
- DETENUTI AVVIATI ALL' ATTIVITA' LAVORATIVA INTERNA: | 13 |
- DETENUTI AVVIATI ALL' ATTIVITA' LAVORATIVA ESTERNA: | 1 |
ALBANESI: |
6 |
ALGERINI: |
3 |
CINESI: |
1 |
ITALIANI: |
21 |
MAROCCHINI: |
6 |
RUMENI: |
3 |
TUNISINI: |
1 |
CONDIZIONE SOCIALE DEI CARCERATI
- NAZIONALITA':
- ETA' MEDIA DEI DETENUTI: 30 ANNI
- GRADO DI ISTRUZIONE: 70% SCUOLA DELL' OBBLIGO
30% SCUOLA ELEMENTARE
- ATTIVITA' LAVORATIVA SVOLTA
NELLO STATO DI LIBERTA': 80% NESSUNA ATTIVITA' LAVORATIVA O
NON REGOLARIZZATA
- REATI COMMESSI: CONTRO PATRIMONIO
VIOLAZIONE LEGGE STUPEFACENTI
LOGISTICA DELL' ISTITUTO CARCERARIO
- CAPIENZA REGOLAMENTARE DELL' ISTITUTO: 28 DETENUTI
- CAPIENZA TOLLERABILE DELL' ISTITUTO: 46 DETENUTI
- NUMERO DEI DETENUTI ALLOCATI
IN OGNI SINGOLA CELLA: DA 4 AD 8 UNITA'
- LA ZONA DETENTIVA ED I LOCALI DI VITA IN COMUNE SONO SUDDIVISI IN DUE REPARTI, PIANO TERRA E SEMINTERRATO.
LE CELLE SONO DOTATE DI SERVIZI IGIENICI E DI LAVABI.
L' ISTITUTO E' DOTATO DI LOCALE DOCCIA IN COMUNE.
ORGANICO DEL PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA (DI RUOLO)
- COMMISSARIO: 1
- ISPETTORI: 5
- SOVRINTENDENTE: 2
- AGENTI/ASSISTENTI: 40
Sorge, a questo punto, l'esigenza di un commento, da racchiudere, per esigenze di spazio editoriale, in due pagine: impresa non certo facile, anzi, impossibile.
Mi limiterò, quindi, ad evidenziare alcuni aspetti dei problemi relativi al nostro carcere, senza aver la pretesa, ovviamente, di essere esaustivo e, tanto meno, apportatore di soluzioni miracolistiche.
1) In primo luogo, va evidenziato il fatto che la situazione del carcere di Sant' Agostino non è un evento isolato, ma va, al contrario, inserita in un contesto più ampio, che riguarda la situazione dell' intero sistema carcerario italiano.
Scriveva recentemente (7 giugno 2006) Nicola Tranfaglia:
" La situazione nelle nostre carceri non è soltanto difficile: è, a mio avviso, indegna di un Paese civile.
I dati sono noti, giacchè ai 61.392 detenuti corrispondono nei 207 penitenziari italiani soltanto 46.000 posti.
La carenza di spazio provoca un sovraffollamento che, in alcune carceri, supera il Duecento per Cento.
Nel settanta per cento dei casi manca l' acqua e diecimila detenuti sono malati di Epatite C. Mancano medici, assistenti, operatori sociali, guardie carcerarie.
L' Italia è tra i Paesi Europei quello più di frequente ammonito dall' Unione Europea e segnalato per inadempienza dei diritti umani da Amnesty International.
2) Il secondo rilievo è di carattere più propriamente sociologico e riguarda la condizione umana e sociale dei detenuti, prima dell' effettuazione del reato a loro ascritto e, quindi, prima del loro ingresso in carcere; anche in questo caso, il ragionamento deve andare oltre la situazione della città di Savona per investire, più in generale, l' intero contesto nazionale.
Leggendo i dati relativi al Sant' Agostino (ma, il fatto, ripeto, va esteso alla quasi totalità degli Istituti Carcerari Italiani) emergono, in modo quasi emblematico, i seguenti elementi, relativi alla condizione sociale dei carcerati:
Dall' esame della complessiva situazione sociologica dei detenuti emerge, ancora una volta, lo specchio deformato della CONDIZIONE GIOVANILE nella nostra società, vale a dire la CARENZA DI OPPORTUNITA' DI VITA, concetto che sintetizza, a sua volta, altri concetti, che si possono così riassumere:
OPPORTUNITA' DI STUDIO E DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
OPPORTUNITA' DI LAVORO
OPPORTUNITA' DI SVAGO E DI DIVERTIMENTO.
E' evidente, dunque, che in carcere vanno a finire, soprattutto, le persone italiane e straniere (queste ultime in continua crescita) che sono ai margini della nostra società, quelli che non trovano un lavoro e, spesso, si danno alla droga o alla minuta criminalità.
Affrontare questi problemi, usando i metodi ottocenteschi e, dunque, sovraffollando le carceri, sottoponendo i detenuti ad un regime di vita insopportabile e non avviandoli, invece, a lavori socialmente utili all' esterno del carcere, significa, per l'intera comunità nazionale, fare un passo all'indietro, tra i peggiori possibili.
3) Anche per questa fondamentale ragione (oltre che per la vetustà architettonica dell' edificio) la città di Savona deve pretendere un Nuovo Carcere, dotato di una moderna struttura edilizia e, soprattutto, aperto ad un innovativo avvenire.
Non scrivo al riguardo nulla di nuovo.
Ricordo che già in data 5 settembre 2002, la Commissione regionale di studio sulle carceri liguri, aveva proposto di "chiudere a tempi brevi il carcere Sant' Agostino e spalmare personale e detenuti negli altri penitenziari liguri o, in alternativa, ridurre al minimo i reclusi per ristrutturare la casa circondariale rendendola vivibile, in attesa della costruzione di una nuova struttura."
Ed ancora, nel Dicembre 2005, la Direttrice del Sant' Agostino Dr. Maria Isabella De Gennaro (che ho avuto il piacere di conoscere nei giorni scorsi, unitamente all' Ispettore Ettore Vespa), nel corso della Festa della Polizia Penitenziaria, ebbe a dichiarare che "A Savona c'è un carcere che non è degno di un Paese Civile."
Nella condivisione di questo giudizio e con la speranza di poter vincere, anche con il modesto aiuto dei miei scritti, questa battaglia, comunico agli amici lettori che l'argomento del mio prossimo articolo sarà il seguente:
"IL NUOVO CARCERE DI PASSEGGI"
Infine: un Grazie. profondamente sentito, per Suor Cesarina per la cortese collaborazione fornitami.
ALDO PASTORE 20 Gennaio 2007