L'ONOREVOLE Enrico Nan, oggi vicecoordinatore nazionale enti
locali "azzurro" dopo 13 anni da coordinatore regionale -
«il più longevo di tutti, Michele Scandroglio era il mio
vice e l'ho caldeggiato io per la successione, quanto a me
avevo voglia di altre esperienze e lo dissi a precisa
richiesta di Berlusconi» - non ci sta al gioco al massacro
in Forza Italia, dopo la drammatica riunione di lunedì sera
e le notizie rilanciate dai giornali.
«Il voto su Acts? Spiacevole. C'era un documento, per la
richiesta di commissioni d'indagine in Comune, firmato dal
nostro capogruppo Delfino. C'era l'accordo del coordinatore
cittadino e di quello provinciale. Insomma: se uno fa parte
di un partito ne deve rispettare le regole».
Ma com'è realmente la situazione dentro a Forza Italia?
«Occorre capire che stiamo vivendo, a destra e a sinistra,
un passaggio storico. A destra la strada è quella di un
partito nuovo unitario, il Partito della libertà. Anche a
livello locale occorre guardare avanti e non al mantenimento
di piccole posizioni personali sul territorio».
Il suo ruolo in tutto questo? «Come vice coordinatore
nazionale enti locali sono dentro al processo che deve
portare alla nascita dei Circoli della libertà sul
territorio. Forza Italia, a Savona come altrove, ha bisogno
di maggiore organizzazione. Già con le elezioni comunali,
abbiamo investito su persone nuove».
Quali nomi per i ruoli di vertice nel prossimo futuro, per i
coordinatori cittadini e provinciale? «Nomi non ne faccio,
faremo i congressi in primavera e si vedrà. Ma la logica
deve essere quella del rinnovamento. Ci sono energie nuove,
e anche persone di esperienza, che potranno diventare un
punto di riferimento».
Perché i Circoli? «Forza Italia si è chiusa, abbiamo tanti
elettori, ma pochi di loro sono dentro al partito. E' il
caso anche di Savona. I circoli, ed il mio ruolo è preparare
il terreno per la loro nascita in tutta Italia, è di aiutare
queste persone a entrare nel partito. Avvicinare la gente e
il territorio».
Tanto si è detto dei suoi rapporti con Claudio Scajola.
«Abbiamo un rapporto strettissimo. Da sempre, sono sempre
stato una "cerniera" con il gruppo "liberale". Anche a
Savona abbiamo gestito per anni le questioni del partito in
accordo e con il suo pieno impegno, anche quando era
ministro. Semmai, l'altra ala è sempre stata quella del
senatore Grillo...».
L'apertura al centrodestra fatta a suo tempo dal presidente
provinciale Bertolotto? «Bertolotto ha dovuto prendere atto
di una situazione di scarsa coesione nella sua coalizione.
Meritoriamente gli rendiamo atto del fatto che collabora
bene con i nostri sindaci».
Il vostro candidato per la Provincia sarà Franco Orsi?
«Mancano due anni e mezzo e il candidato dovrà essere scelto
in accordo con tutti gli alleati. Il suo è solo uno dei
tanti nomi».
Cosa pensa della Margonara? «Ci sarà una posizione ufficiale
del partito. A titolo esclusivamente personale penso bene di
ciò che contribuisce al rilancio turistico-occupazionale».
La sua opinione sulla divisione, nel centrosinistra, tra il
sindaco Berruti e l'ex primo cittadino Ruggeri? «Va dato
atto a Berruti di non farsi condizionare e questo è
apprezzabile. Però è un sindaco solo e isolato».
Antonella Granero
L'udc
scatenata attacca gli azzurri |
il caso |
LA TEMPESTA provocata dal caso Acts -
con il mancato voto di alcuni
consiglieri azzurri alla richiesta di
commissione d'indagine presentata dai
compagni di partito - scuote il
centrodestra. Ieri l'Udc è uscita allo
scoperto con un comunicato durissimo.
«Ancora una volta - ha scritto il
segretario cittadino Roberto Pizzorno -
Forza Italia ha messo in discussione la
coesione, la compattezza e la linea
politica all'interno della Casa delle
Libertà». Sul voto per Acts - dice
Pizzorno - «ci lascia stupiti
l'atteggiamento equivoco tenuto dal
gruppo consiliare di Forza Italia». L'Udc
accusa i consiglieri azzurri di aver
«assecondato il volere di alcune
componenti della maggioranza di impedire
la costituzione della commissione
d'indagine». E aggiunge: «Noi
rivendichiamo il ruolo di controllo
sugli atti dell'amministrazione
pubblica. Non si può fare opposizione in
piazza a Roma e poi tralasciare di
essere incisivi sui problemi reali del
nostro territorio».
Nel pomeriggio, un comunicato di Forza
Italia tentava di spegnere un incendio
ormai divampato. Il responsabile
comunicazione Emilio Barlocco diceva che
la mancanza dei voti in consiglio «è
stata spiegata e non riveste rilievo
politico». Negava quindi lo scambio di
accuse tra i consiglieri, ma aggiungeva
che «le discussioni che avvengono nelle
sedi dei partiti fanno parte della
dialettica interna».
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