«Sull'Acts qualcuno di noi non ha rispettato le regole» IL SECOLOXIX
il ritorno di nan
Dal leader di Forza Italia aperture nei confronti di Berruti e Bertolotto
 
L'ONOREVOLE Enrico Nan, oggi vicecoordinatore nazionale enti locali "azzurro" dopo 13 anni da coordinatore regionale - «il più longevo di tutti, Michele Scandroglio era il mio vice e l'ho caldeggiato io per la successione, quanto a me avevo voglia di altre esperienze e lo dissi a precisa richiesta di Berlusconi» - non ci sta al gioco al massacro in Forza Italia, dopo la drammatica riunione di lunedì sera e le notizie rilanciate dai giornali.
«Il voto su Acts? Spiacevole. C'era un documento, per la richiesta di commissioni d'indagine in Comune, firmato dal nostro capogruppo Delfino. C'era l'accordo del coordinatore cittadino e di quello provinciale. Insomma: se uno fa parte di un partito ne deve rispettare le regole».
Ma com'è realmente la situazione dentro a Forza Italia? «Occorre capire che stiamo vivendo, a destra e a sinistra, un passaggio storico. A destra la strada è quella di un partito nuovo unitario, il Partito della libertà. Anche a livello locale occorre guardare avanti e non al mantenimento di piccole posizioni personali sul territorio».
Il suo ruolo in tutto questo? «Come vice coordinatore nazionale enti locali sono dentro al processo che deve portare alla nascita dei Circoli della libertà sul territorio. Forza Italia, a Savona come altrove, ha bisogno di maggiore organizzazione. Già con le elezioni comunali, abbiamo investito su persone nuove».
Quali nomi per i ruoli di vertice nel prossimo futuro, per i coordinatori cittadini e provinciale? «Nomi non ne faccio, faremo i congressi in primavera e si vedrà. Ma la logica deve essere quella del rinnovamento. Ci sono energie nuove, e anche persone di esperienza, che potranno diventare un punto di riferimento».
Perché i Circoli? «Forza Italia si è chiusa, abbiamo tanti elettori, ma pochi di loro sono dentro al partito. E' il caso anche di Savona. I circoli, ed il mio ruolo è preparare il terreno per la loro nascita in tutta Italia, è di aiutare queste persone a entrare nel partito. Avvicinare la gente e il territorio».
Tanto si è detto dei suoi rapporti con Claudio Scajola. «Abbiamo un rapporto strettissimo. Da sempre, sono sempre stato una "cerniera" con il gruppo "liberale". Anche a Savona abbiamo gestito per anni le questioni del partito in accordo e con il suo pieno impegno, anche quando era ministro. Semmai, l'altra ala è sempre stata quella del senatore Grillo...».
L'apertura al centrodestra fatta a suo tempo dal presidente provinciale Bertolotto? «Bertolotto ha dovuto prendere atto di una situazione di scarsa coesione nella sua coalizione. Meritoriamente gli rendiamo atto del fatto che collabora bene con i nostri sindaci».
Il vostro candidato per la Provincia sarà Franco Orsi? «Mancano due anni e mezzo e il candidato dovrà essere scelto in accordo con tutti gli alleati. Il suo è solo uno dei tanti nomi».
Cosa pensa della Margonara? «Ci sarà una posizione ufficiale del partito. A titolo esclusivamente personale penso bene di ciò che contribuisce al rilancio turistico-occupazionale».
La sua opinione sulla divisione, nel centrosinistra, tra il sindaco Berruti e l'ex primo cittadino Ruggeri? «Va dato atto a Berruti di non farsi condizionare e questo è apprezzabile. Però è un sindaco solo e isolato».
Antonella Granero
L'udc scatenata attacca gli azzurri
il caso
LA TEMPESTA provocata dal caso Acts - con il mancato voto di alcuni consiglieri azzurri alla richiesta di commissione d'indagine presentata dai compagni di partito - scuote il centrodestra. Ieri l'Udc è uscita allo scoperto con un comunicato durissimo. «Ancora una volta - ha scritto il segretario cittadino Roberto Pizzorno - Forza Italia ha messo in discussione la coesione, la compattezza e la linea politica all'interno della Casa delle Libertà». Sul voto per Acts - dice Pizzorno - «ci lascia stupiti l'atteggiamento equivoco tenuto dal gruppo consiliare di Forza Italia». L'Udc accusa i consiglieri azzurri di aver «assecondato il volere di alcune componenti della maggioranza di impedire la costituzione della commissione d'indagine». E aggiunge: «Noi rivendichiamo il ruolo di controllo sugli atti dell'amministrazione pubblica. Non si può fare opposizione in piazza a Roma e poi tralasciare di essere incisivi sui problemi reali del nostro territorio».
Nel pomeriggio, un comunicato di Forza Italia tentava di spegnere un incendio ormai divampato. Il responsabile comunicazione Emilio Barlocco diceva che la mancanza dei voti in consiglio «è stata spiegata e non riveste rilievo politico». Negava quindi lo scambio di accuse tra i consiglieri, ma aggiungeva che «le discussioni che avvengono nelle sedi dei partiti fanno parte della dialettica interna».