Per noi, abituati
ormai da millenni all’uso della moneta, la sua invenzione può
sembrare quasi una cosa da nulla.
Prima di essa, però, l’uomo si è sempre trovato dinanzi al
problema di reperire sempre nuovi strumenti adatti a misurare il
valore di beni e servizi: raggiungere il giusto equilibrio nello
scambio di merci diverse era spesso problematico, anche perché
sovente si aveva a che fare con merci deperibili o, ancor più
semplicemente, indivisibili.
Gli animali,
in diverse culture vittime sacrificali, divennero una sorta
di moneta sacra. Non a caso molti nomi di monete derivano
proprio da forme di culto. Æs, termine che acquisirà un
senso piu’ vasto da quello originario di un certo tipo di
“metallo”, deriva da Assum, “arrosto”, in ricordo del
banchetto sacro. Il termine greco “obolo” da “obelos”, gli
spiedi di ferro con cui si infilzavano i pezzi di carne
degli animali sacrificati. Senza dimenticarci di “pecunia”,
naturalmente derivato da “pecus”, pecora.
Quando i
Romani decisero di battere moneta costituirono la loro
officina monetaria in prossimità del tempio della dea
Giunone Moneta, la dea “ammonitrice”: è probabile che
l’origine del nome usato per indicare il “metallo coniato”
nell’officina derivi proprio dall’epiteto della dea.
La dea Giunone Moneta su un
denario dell’imperatore
Adriano (117 – 138 d. Cr.) |
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Ai Sumeri,
popolazione di origine oscura stanziatasi verso il V millennio
a.C., spetta un ruolo importante nella storia della moneta: per
facilitare il baratto tra le merci escogitarono un calcolo
ancorato a valori di riferimento costanti. Grazie a loro, oro e
argento divennero l’unità di misura del prezzo di ogni cosa. Ma
tali metalli, di fatto, non circolavano, e rimanevano nei
templi:
i Sumeri avevano
scoperto l’uso del denaro, ma non ancora la moneta. Si trattava
di un grosso passo in avanti, perché a forza di scartare altri
beni si era arrivati ai metalli, e con essi tutti gli altri
metodi di pagamento furono via via abbandonati. A partire dal
primo millennio a.C. l’uomo inizia così a “fabbricare” le prime
rudimentali monete propriamente dette. La loro forma richiama da
vicino gli utensili e gli oggetti indispensabili alla vita
quotidiana: abbiamo così monete a forma di pani e di pelli di
bovino, le monete-asce, le monete-tripodi, le monete a forma di
coltello, spiedo, anello, il cui successo non deriva solo da un
uso ornamentale ma anche dal valore magico che viene talvolta
loro attribuito.
Cina: moneta a forma di vanga
del 400 – 340 a.C.
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