IERI è stata presentata ufficialmente l'associazione
"Maestrale Savona" che avrà sede in via Untoria, dove già
era installato il comitato elettorale dell'onorevole Massimo
Zunino. E' una scelta che è già una traccia. L'associazione
aveva esordito in realtà già prima delle elezioni, con un
confronto tra le realtà piemontese e ligure, con la presenza
dei presidenti Bresso e Burlando. Ma ora esce allo scoperto
in modo ufficiale ed il momento non è casuale.
Oggi pomeriggio alle 17, al teatro don Bosco di via Piave,
si terrà il convegno sulla sanità ligure al quale
parteciperanno l'assessore regionale Claudio Montaldo con i
tre direttori generali della sanità ponentina al gran
completo - il savonese Franco Bonanni, Flavio Neirotti per
il Santa Corona, Renata Canini per Imperia - e Gianni Orengo
del gruppo di redazione del Piano sanitario regionale.
Una dimostrazione di "geometrica potenza", come direbbe un
esperto di politica e di tattica militare quale Edward
Luttwak , che sembra fare il paio con la drammatica giornata
vissuta sabato dalla Quercia. L'assessore regionale Carlo
Ruggeri ha attaccato duramente - in punta di fioretto, ma
con affondi diretti - il suo successore Federico Berruti. Un
Berruti che, per ora, ha scelto di non iscriversi alla
Quercia ed ha assistito da spettatore contrariato ad una
parte, una parte soltanto, della giornata congressuale
diessina. Una giornata, come detto, dominata in lungo e in
largo dagli affondo di Ruggeri e che ha visto il segretario
uscente Luca Martino (il primo a volere, a suo tempo, la
candidatura Berruti) attaccato a più riprese senza che
nessuno gli parasse le spalle.
La difficoltà a gestire la situazione, a tenere insieme le
diverse anime e spinte del partito è tutta nel fatto che, in
quella sede, il segretario provinciale Giovanni Lunardon ha
rinunciato a qualunque difesa d'ufficio. Oggi, invece,
scende in campo (vedi box a lato) e la sua è una
dichiarazione di lealtà e fiducia a Berruti. Batte, il
segretario diessino, sul fatto che il sindaco, Ruggeri e
tutto il partito sono dalla stessa parte - quella dei
riformisti - per completare e accrescere il rinnovamento
della città, contro «conservatori di destra e di sinistra».
Resta il fatto che Lunardon dovrà fare una fatica improba
per tenere compatto il partito, anche perché gli entourage
di Berruti e Ruggeri non nascondono che lo scontro è ormai
insanabile. La scesa in campo di "Maestrale" sembra tutt'altro
che secondaria in questo disegno. La sinistra interna, per
quanto la riguarda, ha fatto un'apertura di credito, con un
voto di astensione, al nuovo segretario cittadino Paolo
Apicella. Ma non è una delega in bianco. Parlano apertamente
di partito «in crisi», riconoscono in Berruti segni di
«discontinuità» e chiedono «una ricostruzione del partito
che va realizzata rompendo i vecchi personalismi clientelari
e la discontinuità su molti aspetti della politica
amministrativa del passato».
An. Gran.
«lealtà e sostegnoal primo cittadino» |
la
quercia |
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SULLA QUESTIONE dell'assemblea
congressuale dei Ds interviene il
segretario provinciale Giovanni Lunardon
che dice: «Tra noi e il sindaco non c'è
alcuna "aria di divorzio". C'è un
rapporto saldo e molto forte che ci ha
portato a candidarlo. Oggi noi siamo il
perno della maggioranza uscita dalle
urne e i più leali sostenitori del
Sindaco, come del resto testimoniano
tutti gli atti di governo fin qui
compiuti. La lealtà e il sostegno a
Federico Berruti sono fuori discussione.
La discussione e la condivisione delle
scelte di questi primi mesi di governo
non solo non ci hanno diviso ma hanno
rafforzato il rapporto di fiducia. Che
Berruti sia iscritto o no per noi è il
nostro Sindaco e come tale lo
sosterremo». Aggiunge Lunardon: «Quanto
al contenuto dell'Assemblea
Congressuale: 1)Il nuovo segretario
Paolo Apicella su proposta del
segretario uscente Luca Martino è stato
votato da una maggioranza molto ampia
(il 75%) e con l'astensione costruttiva
dell'area della Sinistra. 2) Nella
mozione che candidava Apicella a
segretario era contenuto un chiaro
indirizzo politico a favore del Partito
Democratico. 3) La discussione che pure
ha attraversato il nostro partito,
soprattutto nella fase pre-elettorale,
tra continuità e innovazione, se da un
lato ha consentito di riflettere su
alcuni limiti di impostazione che
andavano corretti, oggi rischia solo di
riaprire uno spazio politico per i
conservatori di destra e di sinistra che
a Savona continuano ad abbondare. Oggi
pertanto il punto nella prospettiva del
governo delle cittàè rendere più forti e
uniti i riformisti savonesi contro la
tentazione sempre molto viva in città di
rifugiarsi nel quieto immobilismo. E non
c'è dubbio che di fronte alle grandi
scelte di cambiamento di cui la città di
Savona ha bisogno per continuare a
crescere Berruti, Ruggeri e i DS stanno
tutti dalla stessa parte, dalla parte
dei riformisti».
19/12/2006
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