COLLABORAZIONI
PRIME CONSIDERAZIONI SUL PUC PROPOSTO |
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Il PUC è composto di tre parti: la Descrizione Fondativa che contiene gli aspetti descrittivi storici ed attuali che servono per le decisioni di programmazione, il Documento degli Obiettivi che dà la visione della città futura e la Struttura del Piano con tutte le decisioni operative. Si tratta di un complesso di 19 fascicoli e 54 tavole (una pila di 40 cm) con moltissimi contenuti, che richiedono un forte impegno anche per una conoscenza superficiale. La Descrizione Fondativa è molto interessante, con molte informazioni, ma ha un difetto sostanziale che potrebbe sembrare incredibile: i dati sono del censimento del 1991!!! Abbiamo cioè un Piano Regolatore che si basa su dati di 14 anni prima. Alcune cose sono cambiate poco ma altre tantissimo: va ricordato che nel 1991 erano in attività l’OMSAV, la Magrini e la Metalmetron. Nel 2003 sono stati approvati i Piani di Bacino che danno indicazioni su gran parte del territorio urbanizzato cittadino ma il PUC non ne tiene conto. Altra grave carenza è quella relativa alla totale dimenticanza del traffico, ormai consolidato, del Terminal Crociere, traffico che raddoppia il livello del traffico pesante portuale. La DF ignora poi totalmente il problema degli incendi della collina savonese. La Descrizione Fondativa dà una chiara indicazione su alcuni punti di grande importanza, in particolare sul patrimonio edilizio che appare significativamente e diffusamente obsoleto: - 43% di prima della guerra; - 91% con un solo bagno; La DF inoltre prende in modo acritico tutto l’insieme del PRUSST come un vincolo ineludibile; la conseguenza è che per molti aspetti questo Piano Regolatore è piuttosto un “Piano Regolato”. E’ da osservare che c’è una incongruenza molto importante tra il Piano Portuale e il PUC per quanto riguarda le aree di Miramare da riutilizzare dopo il trasferimento delle Funivie. Per diverse informazioni gli estensori accettano acriticamente quanto ricevuto: sui parcheggi accettano l’affermazione della Giunta che il centro dispone di più parcheggi di quelli che servono (frutto di un errore tecnico degli uffici comunali). Per la mobilità ci sono informazioni contraddittorie tra i dati regionali che danno come prevalente il traffico a levante e quelli dell’ACTS che danno prevalente quello a ponente (ma l’ACTS deve inventare i dati per sostenere il Metrobus): gli estensori del PUC li mettono entrambi nello stesso capitolo senza fare una piega. Il Documento degli obiettivi appare un po’ debole come visione della città nell’orizzonte temporale di validità del piano (15-20 anni); le affermazioni, in generale condivisibili, sono piuttosto generiche e sono carenti dal punto di vista quantitativo. |
Non definisce ad esempio, per quanti abitanti si debba disegnare la città, quanti devono essere gli spazi per industria ed artigianato, quali siano le grandi e piccole infrastrutture da realizzare (strade, centro congressi, palazzo dello sport e dello spettacolo, area parcheggio camper ecc.) ecc. Il DO inoltre assume acriticamente frasi che sono particolarmente sconsiderate come quella della Giunta per cui “la città offre posti di lavoro percentualmente al di sopra del proprio fabbisogno fisiologico” (pag. 45): frase frutto di un errore tecnico (probabilmente voluto per sostenere la scelta commerciale per Metalmetron). Nel DO ci si aspetterebbero le grandi opzioni urbanistiche (grandi assi viari, scenari di sviluppo per aree con conseguenti prospettive e vincoli) ma sono incerte e confuse con indicazioni paradossali (es. area artigiana nelle aree ex OMSAV!!! a pag. 24). Nella Struttura del Piano ci sono le decisioni operative che saranno approfondite specificamente, sia nelle carenze, sia negli errori. Ad un livello generale però è interessante ricordare il documento “Bilancio complessivo dell’insediabilità e dei servizi”. In questo documento si ha un calcolo (meccanico) della popolazione e dei servizi. Si ha, nella zona urbana, 54.000 residenti attuali e 5.700 residenti nei progetti residenziali in corso. Nella zona extra urbana, invece si ha una popolazione di 5.800 res. ma non è indicato quale sia il potenziale abitativo atteso dalle nucleazioni (borghi). Di particolare interesse è il calcolo della popolazione virtuale attuale che assomma a 108.000 unità: si ha cioè una struttura attuale residenziale molto obsoleta (gli appartamenti sono grandi il doppio rispetto al necessario, considerato che la dimensione della famiglia si è ridotta molto e quindi abbiamo un patrimonio edilizio inadatto alle esigenze future). La conseguenza è una disponibilità di servizi colossale e sottoutilizzata, secondo i parametri urbanistici. Probabilmente si tratta di dati non sufficientemente meditati ma certamente sottolineano un problema strutturale importantissimo per la città (che il PUC non affronta e non risolve). Il documento principale della Struttura del Piano, “Sostenibilità ambientale del PUC”, è quello fatto peggio. Qui ci dovrebbe essere l’ipotesi di dimensionamento di tutti i parametri urbanistici (popolazione obiettivo, addetti all’industria ed all’artigianato, fabbisogno di servizi, progetto turistico ecc.). Ci si limita ad enunciare l’ipotesi di dimensionamento demografico: Savona crescerà del 10% nelle aree già infrastrutturate. Nelle Tavole con le indicazioni operative poi si ha frequentemente una incoerenza tra quanto detto nel testo (DF e DO) e quanto indicato come indici di fabbricazione e destinazione dell’uso del territorio. Questo sarà oggetto di una mia prossima relazione, con le proposte di modifica (cancellazioni ed integrazioni) Roberto Cuneo |
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