Guerra ai piccioni, il Comune ci riprova IL SECOLOXIX
Altolà di palazzo Sisto nella lotta al degrado urbano. Chiesto un programma mirato di interventi anti colombi. «C'è un'ordinanza che va rispettata»
L'assessore Di Tullio scrive alle ferrovie: nidificano nei sottopassi, igiene a rischio
Altolà del Comune alle Fs per i sottopassi ferroviari colonizzati dai piccioni. L'assessore alla qualità urbana Livio Di Tullio ha scritto ai vertici liguri delle ferrovie per chiedere di provvedere una volta per tutte al problema dei volatili che si annidano negli anfratti dei sottopassi e sporcano la strada mettendo in grave crisi l'igiene cittadina. Finora, ha chiarito Di Tullio, il Comune ha sempre provveduto in prima persona a quest'emergenza ma ora è doveroso che Fs faccia la sua parte.
«La nostra amministrazione presta grandissima attenzione ai problemi dei quartieri e più in generale al decoro ed alla pulizia della città - ha scritto Livio Di Tullio - non è un lavoro facile anche per i problemi economici che hanno gli enti locali. In questi primi mesi abbiamo lavorato con grande fatica e con ingenti costi per cercare di raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti. Ora iniziamo a vedere i primi, seppur parziali, risultati. Tuttavia in alcune zone esistono problemi che non possono essere risolti dal Comune in quanto non proprietario delle strutture interessate a gravi fenomeni di sporcizia tali da mettere a rischio la salute dei cittadini. E' il caso dei viadotti che sono di vostra competenza...».
A seguire l'assessore ha elencato i sottopassi più a rischio della città: via Nostra Signora del Monte (Zinola), corso Svizzera, via Cilea, corso Tardy e Benech, via Stalingrado, via Cherubini e via Grassi.
«Tutti viadotti - scrive ancora Di Tullio - nei quali la presenza di colombi e del loro guano rende l'area sottostante sporca e gravemente malsana. Non a caso le lamentele dei cittadini sono incessanti. Questo Comune ha finora risposto con iniziative di pulizia a proprie spese, ma nell'ordinanza comunale dell'agosto 2002 è precisato che sono i proprietari a dover porre in essere sistemi di impedimento alla presenza dei colombi. Vi invitiamo quindi a volerci rassicurare sull'intenzione di attivare adeguati sistemi di dissuasione almeno nei sottopassi indicati presentandoci un'adeguata tempistica di intervento».
Da parte sua Fs, che al Comune deve ancora rispondere ufficialmente, fa sapere di essersi già impegnata anche in passato con opere di "contenimento" per impedire le nidificazioni. C'è da dire che il proliferare dei piccioni, negli ultimi anni, è stato pressoché costante. E che l'alto numero ha messo in crisi tutte le contromisure adottate.
Dario Freccero
 
«Sommerso dal guano, ora non pago più le tasse»
la protesta
Marcello Nittolo, panettiere all'angolo tra via Torino e via Amalfi, è letteralmente esasperato. L'ingresso del suo "La sfornata"è bersagliato dal guano dei piccioni che si annidano nel palazzo e ogni giorno sporcano marciapiedi e tendoni. «E' una cosa mai vista - lamenta il panettiere di Villapiana - non so più come fare. Ogni giorno devo perdere delle ore per ripulire. I clienti giustamente si lamentano: ogni volta che escono con pane, pizza e focaccia, rischiano di essere colpiti dagli escrementi. Trattandosi di un negozio di alimentari c'è anche un problema d'igiene. Ho chiamato varie volte l'azienda municipale per chiedere un intervento ma solo una volta sono venuti. E così continuo a perdere clienti e lavorare il doppio: come panettiere e come spazzino. Adesso ho deciso di dire basta: d'ora in avanti non pagherò più le tasse comunali e mi pulirò il marciapiedi da solo. Non ho alternative. Lo farò da subito e se il sindaco vorrà andrò a spiegargli i motivi. Continuare così, a pagare le tasse e lavorare in questo scempio, è assurdo. Vorrà dire che pulirò io, perdendo tempo e fatica, ma almeno risparmierò sulle tasse».
D. Frec.